Tutti i guai per Trump una volta persa l’immunità presidenziale

Riccardo Lozzi

10 Novembre 2020 - 15:20

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La strategia di Donald Trump per evitare i processi che lo attendono dopo l’addio alla Casa Bianca e la fine dell’immunità presidenziale.

Tutti i guai per Trump una volta persa l’immunità presidenziale

La strategia di Donald Trump di non riconoscere la vittoria di Joe Biden alle elezioni USA 2020 e di annunciare una battaglia legale avrebbe come obiettivo reale quello di non perdere l’immunità presidenziale.

Sono diversi i media di tutto il mondo che sostengono come questa sia la sua vera battaglia, facendo un resoconto di tutti i capi di imputazione da cui The Donald sarebbe costretto a difendersi una volta lasciata la presidenza.

Grazie al successo con cui nel 2016 era riuscito a conquistare la Casa Bianca contro Hillary Clinton, Trump ha potuto in questi anni evitare i processi che lo vedevano coinvolto, alcuni dei quali potrebbero addirittura costargli la prigione.

Trump non accetta la sconfitta per non perdere l’immunità presidenziale?

Dal prossimo 20 gennaio, però, potrebbe essere costretto a dover rispondere di diverse pratiche giudiziarie aperte nei suoi confronti. Tra i reati contestati anche il finanziamento illegale per la campagna elettorale delle scorse elezioni (per cui alcuni ipotizzano anche un’ingerenza della Russia), frode fiscale e assicurativa e traffico d’influenze.

Inoltre, nei suoi 4 anni di mandato, in più di un’occasione Trump avrebbe violato la legge sul conflitto di interessi, utilizzando il suo ruolo di capo di Stato per far svolgere cerimonie ufficiali, pagate con denaro pubblico, negli alberghi della Trump Organization .

Finora l’ex boss di The Apprentice è riuscito a uscire indenne a oltre 4.000 cause, tra cui l’impeachment del 2019, sei bancarotte e ventisei accuse di cattiva condotta sessuale. Nel frattempo, però, le azioni legali nei suoi confronti continuano ad aumentare.

Nei prossimi anni, tra l’altro, si troverà a dover restituire 340 milioni di dollari di prestiti a Deutsche Bank, verso cui ha garantito personalmente. Se non fosse quindi in grado di ottemperare al debito, potrebbe veder pignorato il suo patrimonio privato.

Un’azione più complicata da attuare dalla banca tedesca in caso Trump sedesse ancora nello Studio Ovale.

La trattativa per una “buonuscita legale”

Secondo alcuni retroscena, data la complicata situazione da affrontare nel prossimo futuro, Donald Trump starebbe provando a negoziare una “buonuscita legale” con il Partito Democratico, attraverso una trattativa avviata dalla figlia Ivanka e il genero Jared Jushner.

I due starebbero tentando di accordarsi con l’entourage di Biden per un’amnistia tombale, permettendogli di sfuggire definitivamente dal rischio di una sentenza di colpevolezza.

Ivanka e il marito cercherebbero quindi di far leva sul caos che una futura condanna potrebbe generare, con milioni di sostenitori su cui può ancora contare il 45° presidente degli Stati Uniti pronti alla mobilitazione.

A questa possibilità si contrappone la strategia di Barack Obama, il quale, insieme a George W. Bush, vorrebbe convincere gli esponenti repubblicani di spicco ad accettare il risultato e, al tempo stesso, sostenere pubblicamente come anche Trump si deve ormai rassegnare alla propria sconfitta.

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