Il GOP e lo stop agli “assegni in bianco” all’Ucraina dopo le midterm

Redazione IlGiornale.it

20 Ottobre 2022 - 11:20

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Le elezioni di midterm potrebbero cambiare la politica estera degli Stati Uniti e gli aiuti all’Ucraina: ecco cosa succede.

Il GOP e lo stop agli “assegni in bianco” all’Ucraina dopo le midterm

Raramente le midterm americane hanno promesso una sterzata così vigorosa in politica estera. I prodromi di tutto questo sono ben evidenti da alcune settimane, da quando l’intelligence americana, a mezzo stampa, sta comunicando la sua decelerazione nell’appoggio incondizionato a Kiev.

A ribadire a gran voce la promessa di questo tornante è Kevin McCarthy, speaker della Camera in pectore qualora i Repubblicani dovessero strapparla agli avversari. Proprio qui cresce infatti l’idiosincrasia per le generose elargizioni a Kiev, poiché un numero crescente di conservatori si è apertamente opposto all’autorizzazione di miliardi di dollari in armi e aiuti umanitari.

La chiusura dei rubinetti degli aiuti a Kiev non è solo un messaggio interno, ma un monito alla Nato e all’Europa, costretta a diventare “maggiorenne” una volta per tutte. Gli obblighi di spesa all’interno dell’Alleanza sono un punto sul quale i falchi battono da tempo. La promessa di raggiungere il 2% del Pil in spese militari, paventata nel 2006, è rimasta un miraggio. Da tempo Washington non perde occasione di ricordare agli alleati che l’ombrello sull’Europa ha un costo e che Bruxelles non potrà più a lungo recitare il ruolo del free rider.

Un vantaggio per Biden? Per paradosso, la nuova austerity minacciata dai Repubblicani potrebbe andare a vantaggio dell’amministrazione Biden. Innanzitutto perché costituisce una exit strategy per un amministrazione che fra due anni non vuole presentarsi alle urne con un ennesimo pantano militare. Inoltre, frenare gli entusiasmi di Kiev, rallentando gli aiuti, potrebbe servire a far sfiammare l’ira della controparte e condurre in porto il negoziato silente in corso con Mosca.

Qualche imbarazzo e grattacapo lo sta invece provocando il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg il cui tenore degli annunci non sembra smorzarsi, in seguito alla Ministeriale Difesa a Bruxelles dello scorso 13 ottobre: in quell’occasione ha ribadito che la Nato assisterà l’Ucraina fino a quando sarà necessario. Potrebbe trattarsi tranquillamente di una comunicazione a doppio binario che, tuttavia, adesso costringe a mantenere questo impegno: meno chiaro è quale lato dell’Atlantico dovrà compilare gli assegni.

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