Che fine ha fatto il partito di Elon Musk?

Alessandro Cipolla

30 Luglio 2025 - 08:52

Dopo la rottura con Donald Trump il magnate ha annunciato la nascita di American Party, un nuovo partito che dovrebbe correre alle midterm election: Elon Musk fa sul serio oppure è un bluff.

Che fine ha fatto il partito di Elon Musk?

Che fine ha fatto il partito di Elon Musk? Lo scorso 6 luglio l’imprenditore ha annunciato sul suo social X la nascita di American Party, un nuovo partito che ha l’ambizioso obiettivo di rompere lo storico bipolarismo che da sempre regola la politica negli Stati Uniti: Repubblicani da una parte, Democratici dall’altra.

Una decisione questa di Elon Musk che è arrivata dopo la clamorosa rottura con Donald Trump, di cui è stato prima un generoso finanziatore e poi membro della sua amministrazione come guida del DOGE.

Secondo i piani del magnate, il suo American Party dovrebbe essere in campo con propri candidati alle prossime midterm election che negli Stati Uniti si terranno a novembre 2026, un appuntamento elettorale molto importante visto che si rinnoveranno buona parte dei seggi al Congresso.

Non essendo nato negli Usa l’imprenditore sudafricano - naturalizzato americano - non può candidarsi a presidente, ma questo non potrebbe impedire al suo partito di candidare - ed eventualmente eleggere alla Camera o al Senato - propri candidati.

Un mese dopo l’annuncio di Elon Musk, cosa ne è stato allora del progetto politico del boss di Tesla? L’idea dell’American Party non sarebbe stata accantonata, tanto che l’entourage del magnate starebbe elaborando una strategia ben precisa.

La strategia di Musk per l’American Part

Nella sua breve esperienza a Washington con ogni probabilità Elon Musk si sarà accorto che la politica è molto più complessa di quanto si possa immaginare, nonostante stiamo parlando di un imprenditore alla guida di autentici colossi e quindi ben avvezzo anche alle logiche burocratiche.

In maniera formale finora non ci sono state azioni per dare concretezza alla nascita dell’American Party. Sotto la cenere però il fuoco di Musk starebbe ardendo di nuovo, ringalluzzito anche dai sondaggi più che lusinghieri in merito al suo possibile partito.

Più di un’indagine infatti ha sottolineato come il 40% degli elettori Repubblicani sarebbero propensi a votare per il partito di Musk, un ottimo tesoretto di preferenze che metterebbe in seria difficoltà il Gop e di riflesso il presidente Trump.

Oltreoceano così si starebbe parlando con insistenza di una strategia ben precisa di Musk in vista delle midterm election: concentrarsi su due o tre seggi al Senato e su otto o dieci distretti della Camera.

Attualmente sia alla Camera sia al Senato i Repubblicani possono contare su una maggioranza più che ristretta; se l’American Party dovesse riuscire a eleggere anche solo un paio di deputati o senatori, questo significherebbe diventare l’ago della bilancia al Congresso.

Immaginate cosa potrebbe succedere se Donald Trump per far passare una sua importante legge dovesse avere bisogno del voto dei deputati o dei senatori del partito di Elon Musk... un cinema degno della patria di Hollywood.

Soprattutto questa spaccatura a destra potrebbe spianare la strada ai Democratici, anche se i dem appaiono ancora allo sbando dopo la scoppola rimediata alle ultime elezioni e alla ricerca di un candidato forte da presentare quando negli Usa si tornerà a votare per le presidenziali.

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