Google infiltrata dalle spie cinesi? Trump minaccia indagine ma non ha prove

Mario D’Angelo

16 Luglio 2019 - 23:02

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Co-fondatore di PayPal, Palantir e membro del board di Facebook, Peter Thiel accusa Google di tradimento. E Trump gli crede

Google infiltrata dalle spie cinesi? Trump minaccia indagine ma non ha prove

Google infiltrata dalle spie cinesi? È l’accusa del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha minacciato un’indagine sul “caso” basato su una clip di 11 secondi di Fox News contenente alcuna prova. Il tycoon ha citato le dichiarazioni del miliardario Peter Thiel, suo consigliere di lungo corso e con interessi in un altro colosso del web, Facebook.

Google, Trump minaccia indagine per tradimento

Questa mattina, Trump ha twittato: “Il miliardario investitore tech Peter Thiel crede che Google dovrebbe essere indagata per tradimento. Accusa Google di lavorare con il Governo Cinese. È un tipo brillante che conosce la materia meglio di chiunque altro. L’Amministrazione Trump darà un’occhiata!”.

Il tweet è stato lanciato circa un’ora dopo la breve intervista di Thiel con Tucker Carlson, conduttore di Fox & Friends. Dan Primack di Axios nota che, quando Carlson ha chiesto (discretamente) a Thiel qualche prova, quest’ultimo ha sviato dicendo che stava solo “facendo domande”. Successivamente il post è stato ritwittato dall’account ufficiale della Casa Bianca, come a dar credito alla notizia. Di recente Trump si è scagliato contro Libra, la criptovaluta di Facebook, ma l’ultraconservatore Thiel è per lui un’eccezione.

Le accuse di Thiel a Google

Le accuse di Thiel, oltre a non essere supportate da prove di qualsiasi natura, potrebbero essere frutto d’interesse, dato che il finanziere è stato uno dei primi investitori esterni della rivale Facebook e siede tuttora in consiglio di amministrazione.

Non è la prima volta che il co-fondatore di PayPal lancia insinuazioni esplosive sul competitor della Silicon Valley. Alla conferenza nazionale dei conservatori di domenica scorsa, nel suo discorso, Thiel ha suggerito che i servizi segreti stranieri, inclusi quelli della Cina, avevano infiltrato Google e contribuito alla decisione della compagnia di lavorare con l’esercito cinese invece che con quello statunitense.

Il discorso di Thiel è stato poi supportato dall’altro co-fondatore di Palantir Technologies Joe Lonsdale: “Google non è una compagnia patriottica”, ha detto a CNBC. In un’altra intervista ha poi aggiunto: “Tutti nella [Silicon] Valley sanno che il governo cinese è molto coinvolto [...]. Non se ne parla molto. È stato molto coraggioso Thiel a parlarne”. La replica della controllata di Alphabet è stata netta: Come abbiamo detto prima, non lavoriamo con l’esercito cinese.

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