Gli Stati Uniti sono stati accusati dalla Danimarca di operazioni segrete in Groenlandia per promuovere la secessione e l’influenza americana.
Gli Stati Uniti hanno invitato nei giorni scorsi la Danimarca a «calmarsi» dopo le accuse di aver condotto operazioni segrete in Groenlandia, che hanno portato il Ministero degli Esteri danese a convocare il principale diplomatico statunitense a Copenaghen, il Chargé d’Affaires Mark Stroh. La controversia, riportata dall’emittente pubblica danese DR e citata dalla BBC, riguarda presunte campagne di influenza americane volte a promuovere la secessione della Groenlandia dalla Danimarca e il suo avvicinamento agli Stati Uniti.
Non è un mistero che il presidente Trump abbia ripetutamente espresso il desiderio di annettere la Groenlandia, citando la sua ricchezza mineraria e la posizione strategica nell’Artico. Non ha escluso l’uso della forza, descrivendo l’isola come vitale per la sicurezza nazionale e internazionale. Lo scorso marzo il vicepresidente J.D. Vance, in visita in Groenlandia, ha dichiarato che la Danimarca «ha trascurato il territorio», lasciando l’isola vulnerabile all’influenza di Russia e Cina. Ha sostenuto che gli Stati Uniti devono aumentare la loro presenza in Groenlandia, affermando che l’isola starebbe meglio sotto la protezione americana rispetto a quella danese, e che è politica degli USA promuovere cambiamenti nella leadership danese dell’isola.
Le operazioni Usa in Groenlandia
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