Giulio Regeni: la Procura di Roma apre un’inchiesta

Marco Ciotola

12/01/2019

Alla base dell’azione della Procura ci sarebbero le pressioni dei servizi segreti del Cairo sul legale egiziano della famiglia Regeni

Giulio Regeni: la Procura di Roma apre un’inchiesta

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per una vicenda correlata al caso Regeni.

Sono infatti le pressioni esercitate dai servizi segreti del Cairo su uno dei legali della famiglia del giovane, Mohammed Lotfyad, ad aver spinto gli uffici capitolini a indagare sulle attività degli organi del Cairo attorno alla vicenda del ricercatore ucciso tra gennaio e febbraio di tre anni fa.

La National Security di Nasr City avrebbe infatti spinto Lotfyad a riferire tutti gli elementi utili in suo possesso riguardo la famiglia Regeni in grado di agevolare l’attività difensiva dello stato.

Da qui nasce l’esposto alla base dell’indagine, presentato dall’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia del ricercatore assassinato.
Parlando di “evidente violazione dei nostri diritti”, ha spinto la Procura a muoversi.

Giulio Regeni: la Procura di Roma apre un’inchiesta

La triste vicenda legata alla scomparsa del ricercatore originario di Trieste non smette di rappresentare oggetto di aspro dibattito e grosse tensioni diplomatiche tra Italia ed Egitto.

Giulio Regeni, dottorando italiano a Cambridge, è stato rapito il 25 gennaio del 2016 in Egitto, dove si trovava - proprio su incarico della prestigiosa università britannica - per portare avanti i suoi studi sui sindacati indipendenti egiziani.

Il corpo senza vita del giovane è stato ritrovato il 3 febbraio successivo al Cairo, molto vicino alle prigioni dei servizi segreti. Rinvenuto a una settimana dalla scomparsa, presentava mutilazioni e numerosi altri segni di tortura.

Il contatto e le relative pressioni ai danni di Mohammed Lotfyad sarebbero avvenuti telefonicamente lo scorso giovedì 10 gennaio, da parte di ufficiali della National Security.

L’esposto dell’avvocato Ballerini parla di “diritto di difesa della famiglia Regeni leso” e di “attività difensiva svolta nell’interesse egiziano”.

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