Lo stilista acquista il leggendario locale della Versilia, “rifugio personale e luogo di vacanza”, ma anche simbolo di mondanità e ritrovo per artisti. Nuova gestione attesa nell’estate 2026.
Giorgio Armani ha ufficializzato l’acquisizione de “La Capannina di Franceschi” di Forte dei Marmi, il leggendario locale della Versilia fondato nel 1929 da Achille Franceschi e gestito, dal 1977, da Gherardo e Carla Guidi. L’operazione, di cui non è stata comunicata ufficialmente la cifra, è stimata intorno ai 12 milioni di euro.
La nuova gestione dello storico locale sarà effettiva a partire dalla stagione estiva 2026. Per il re della moda italiana, si tratta del primo investimento in un locale di intrattenimento, che si inserisce nella strategia di diversificazione del gruppo nel settore hospitality, già presente con hotel, residenze e bar a marchio Armani.
La notizia, circolata come rumor durante l’estate, trova ora conferma ufficiale attraverso un comunicato stampa del gruppo. “Per Giorgio Armani, da sempre legato a Forte dei Marmi, rifugio personale e luogo di vacanza, questa acquisizione rappresenta un gesto affettivo, un ritorno alle origini e un tributo alla tradizione italiana”, si legge nella nota ufficiale.
Armani compra la Capannina: un’operazione dal valore simbolico
L’acquisizione de La Capannina rappresenta molto più di un semplice investimento immobiliare per Giorgio Armani. Il legame dello stilista con Forte dei Marmi affonda le radici negli anni Sessanta, quando proprio in questo locale conobbe Sergio Galeotti, che sarebbe diventato il suo socio in affari e compagno di vita fino alla morte prematura nel 1985. Fu infatti Galeotti a convincere Armani a lasciare il lavoro da designer per Cerruti e fondare insieme la casa di moda che oggi porta il suo nome.
Dal punto di vista economico, l’operazione si inserisce nella strategia di espansione del gruppo nel settore dell’hospitalità di lusso. Nel 2024 il Gruppo Armani ha registrato ricavi netti consolidati pari a 2,3 miliardi di euro, in riduzione del 5% sull’anno precedente. La diversificazione nel settore lifestyle rappresenta una delle direttrici di crescita per compensare eventuali flessioni nel core business della moda.
L’investimento nella Capannina si aggiunge infatti ai recenti progetti immobiliari del gruppo, tra cui le 15 residenze Armani Residences Diriyah in Arabia Saudita, e conferma l’interesse dello stilista per asset immobiliari di prestigio in location esclusive.
La storia centenaria de “La Capannina”
La Capannina di Franceschi vanta una storia quasi centenaria che l’ha resa simbolo della dolce vita versiliese. Fondata nel 1929 da Achille Franceschi, nacque dall’idea di trasformare un vecchio capanno sulla spiaggia in un punto di ritrovo dotato di banco bar, grammofono e tavolini da gioco. Una formula vincente che attirò immediatamente l’aristocrazia toscana.
Il locale divenne presto meta di intellettuali del calibro di Ungaretti, Montale, Levi e Pea, consolidando la sua reputazione di salotto culturale dell’alta società. Dopo la ricostruzione seguita all’incendio del 1939, la Capannina visse il suo periodo d’oro negli anni Cinquanta e Sessanta, quando il suo palco ospitò leggende della musica come Gino Paoli, Edoardo Vianello, Bruno Lauzi, ma anche star internazionali come Ray Charles, Grace Jones e Gloria Gaynor. Negli anni Ottanta, il locale divenne ancora più celebre grazie al film cult “Sapore di Mare” di Carlo Vanzina.
Oggi l’acquisizione da parte di Armani promette di scrivere un nuovo capitolo nella storia di questo tempio dell’intrattenimento italiano. Lo stilista 91enne, che quest’anno celebra i 50 anni del suo gruppo fondato insieme a Galeotti nel 1975, sembra voler chiudere il cerchio tornando alle origini della sua storia imprenditoriale e sentimentale.
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