Gaslighting è la parola più cercata del 2022: ecco cosa significa

Luna Luciano

05/12/2022

05/12/2022 - 21:22

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Il dizionario Merriam-Webster ha selezionato la parola gaslighting come Parola dell’anno 2022, in quanto è stato il termine più cercato su Google. Ecco cos’è e cosa significa.

Gaslighting è la parola più cercata del 2022: ecco cosa significa

Gaslighting, ovvero una manipolazione psicologica. È questa la parola più cercata dalle persone nel 2022, secondo il dizionario Merriam-Webster, che ha eletto tale parola come la Parola dell’Anno.

Il termine indica una subdola manipolazione ai danni di una vittima, che può arrivare a dubitare anche della propria sanità mentale. Dinamica che si ritrova specialmente in relazioni abusanti dove uno dei due partner esercita una o più forme di violenza, da quella psicologica a quella fisica, sull’altra.

Davanti a una parola che ha un simile significato potrebbe sorgere il dubbio su come possa essere la parola più cercata dell’anno. Ebbene non si possono conoscere le ragioni dietro a ogni ricerca, è vero però che in questi anni si sono moltiplicate le campagne di informazioni da parte delle attiviste sulle diverse forme che può assumere la violenza di genere, tra cui rientra anche il gaslighting, forma di abuso psicologico che può essere perpetrato non solo dal partner ma anche da altre persone.

Data la delicatezza dell’argomento è bene conoscere come sia nata tale parola, come si manifesti questa forma violenza e soprattutto come riconoscerla. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Gaslighting è la parola più cercata del 2022: qual è la sua origine?

Il termine gaslighting affonda le sue origini nell’inquietante storia narrata all’interno dell’opera teatrale del 1938 Gas Light di Patrick Hamilton, da cui è stato tratta la famosa pellicola del 1944 Gaslight (conosciuta in Italia come Angoscia) diretta da George Cukor con protagonista Ingrid Bergman, la quale ha vinto l’Oscar per migliore attrice per la sua brillante interpretazione.

Gas Light racconta di un marito manipolatore che per diversi motivi cerca di far credere alla moglie di essere impazzita, alterando piccoli particolari della loro vita domestica, tra cui anche l’intensità delle luci delle lampade a gas (da qui il titolo dell’opera inglese gas light).

Gaslighting, la parola più cercata del 2022: cosa significa e come si manifesta

Il Gaslighting è quindi una manipolazione psicologica che può condurre la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri pensieri, la propria percezione della realtà o dei ricordi, causando nella persona abusata perdita di sicurezza e autostima fino a diventare completamente dipendente in tutto e per tutto dall’abuser, o meglio dal gaslighter. Questa strategia manipolativa può essere esercitata all’interno di una relazione di qualsiasi natura, non solo sentimentale ma anche parentale e amicale.

Il gaslighting è quindi uno degli strumenti attuati dall’abuser per esercitare una violenza psicologica sulla vittima, che spesso - ma non sempre - si accompagna ad altre forme di violenza, come quella fisica ed economica, in modo da avere il completo controllo dell’altra/o.

Stando ai recenti studi psicologici, gli esperti hanno individuato ben tre fasi del gaslighting, conoscerle può aiutare le vittime a riconoscere se si è all’interno di una relazione abusiva psicologicamente.

  • Distorsione della comunicazione. Nella prima fase della relazione la comunicazione viene distorta dal gaslighter, in modo da confondere la vittima alternando la percezione di ricordi e sensazioni in positivo o negativo. Tramite diverse strategie (che vedremo nel prossimo paragrafo) l’abuser arriva a far dubitare la vittima di sé stessa.
  • Difesa. La vittima risulta essere ancora lucida e non sottomessa per comprendere che qualcosa non va all’interno della relazione, cercando quindi di confrontarsi con il manipolatore o addirittura allontanandosi da lui. La manipolazione può far sì però che la vittima si senta in grado di “cambiare” il suo carnefice, tornando all’interno della relazione.
  • Depressione. Questa è solo l’ultima fase della manipolazione e normalmente corrisponde al momento in cui il manipolatore riesce ad avere il controllo completo sulla vittima, che crede che tutto ciò che l’abuser dica sia vero, piegandosi alle sue volontà.

Come riconoscere di essere vittime di Gaslighting: quali sono le strategie dell’abuser?

Se il gaslighting è uno degli strumenti adoperati dagli abuser in una relazione per esercitare violenza psicologica è bene conoscerne gli schemi e strategie

Come riportato nell’accurato saggio Maledetta Sfortuna dell’attivista Carlotta Vagnoli, il gaslighting vede l’innescamento di numerose strategie, come emerso dai dati del centro di analisi congnitivo-comportamentale Ipsico di Firenze: si possono individuare almeno tre principali strategie.

  • Svalutazione progressiva. Con questa strategia il gaslighter adopera parole e commenti intrusivi che, se inizialmente possono essere considerati ironici, con il passare del tempo riescono a istillare veri dubbi nella vittima, arrivando addirittura ad isolarla, facendo in modo che lei stessa allontani persone (amici e parenti) che il gaslighter critica e individua come “ostacoli” alla relazione.
  • Condizionamento. Questa strategia prevede la somministrazione controllata di piccoli premi ogni qual volta che la vittima soddisfa e si uniforma alle richieste dell’abuser. Questi premi possono essere cene romantiche, piccoli regali o lo stesso atto sessuale, utilizzato come “narcotico”.
  • Silenzio punitivo. Il silenzio è adoperato come punizione estrema che consiste nel totale disconoscimento dell’altro, in seguito a una incongruenza o disobbedienza della vittima. Il gaslighter evita ogni forma di contatto e in questo periodo la vittima tenderà a colpevolizzarsi per aver causato una simile rottura.

Come riconoscere il gaslighting: quali sono le frasi tipiche dell’abuser?

Riconoscere le strategie non è facile, specialmente se si è già all’interno di un quadro abusivo emotivamente e psicologicamente. Alcune frasi possono però essere dei veri “campanelli di allarme” che possono consentire alle persone di riconoscere precocemente se ci si sta relazionando con un gaslighter o meno. Le frasi più utilizzate da questi abuser, secondo la dottoressa Ramani Durvasula sono:

  • “Non essere così permaloso/a”;
  • “Guarda che questa cosa non è mai successa, ti ricordi male”;
  • “Le cose non sono andate in questo modo, ma in quest’altro”;
  • “Sei sicuro/a di stare bene? Perché dici cose strane”;
  • “Non devi sentirti così”.

Tutte frasi che tentano di alterare la percezione dei ricordi o sensazioni della vittima. Come ricorda anche la Vagnoli, è quanto mai fondamentale rintracciare tali sintomi quanto prima, perché chi esce da una relazione psicologicamente abusante con un gaslighter non ha più reale consapevolezza delle proprie sensazioni e la riabilitazione dopo simili violenze è lunga e non deve assolutamente essere ignorata.

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