Fondimpresa, i programmi per il reinserimento lavorativo dei disoccupati

Redazione

10/07/2023

12/07/2023 - 11:46

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Fondimpresa promuove programmi per il reinserimento lavorativo di persone disoccupate e per l’inserimento degli inoccupati e lo fa con una dotazione di 10 milioni di euro.

Fondimpresa, i programmi per il reinserimento lavorativo dei disoccupati

10 milioni di euro è la dotazione finanziaria che Fondimpresa mette a disposizione nell’avviso 1/2023 dell’8 febbraio 2023, “Interventi sperimentali relativi al sistema delle Politiche Attive del Lavoro a favore di disoccupati e/o inoccupati”, con l’obiettivo di realizzare piani formativi finalizzati a incentivare la realizzazione di interventi per la qualificazione/riqualificazione di lavoratori disoccupati e/o inoccupati, da assumere nelle imprese aderenti a Fondimpresa, come risposta al fabbisogno di figure professionali difficilmente reperibili nel mercato locale del lavoro.

La dimensione del fenomeno della disoccupazione

Per comprendere a fondo la portata di questo tema, occorre dare un attento sguardo alla dimensione della disoccupazione in Italia (a cui associamo anche gli scoraggiati, cioè coloro che hanno rinunciato per qualche ragione a ricercare un’attività lavorativa) che viene riportata dalla seguente tabella basata su dati Istat rielaborati da Associazione Lavoro Over40.

Disoccupazione in relazione all'età Disoccupazione in relazione all’età La dimensione del problema, i dati italiani a maggio 2023

La statistica è espressa in termini assoluti, per evidenziare che, a fronte di una dimensione percentuale elevata di giovani fra 15 e 24 anni (28,8% nel 2022), corrisponde una dimensione numerica che è circa il 30% inferiore a quella di ogni altra singola fascia lavorativa (25-34 anni, 35-44 anni 45-54 anni).

Ne deriva un’importante considerazione: chi soffre maggiormente dello stato di disoccupazione sono i cosiddetti lavoratori maturi (over40/50/60) altrimenti definiti longennial.

Pertanto, diventa essenziale rivolgere l’attenzione non solo all’inserimento o reinserimento lavorativo dei giovani, ma soprattutto dei lavoratori maturi.

I riflessi sociali della disoccupazione in età matura

Per capire meglio l’importanza dell’intervento sui disoccupati, e in particolare su quelli in età matura, occorre riflettere sul ruolo di questi ultimi nella società e nelle aziende.

Da sempre le persone mature (over 40/50/60) rappresentano il cuore pulsante dell’economia; ricoprono spesso posizioni importanti nella società e sono quasi sempre promotori e decisori di tutte le iniziative sociali e politiche.

Analogamente, nelle aziende, i lavoratori maturi ispirano fiducia, sono ottimi mentori, possiedono intelligenza organizzativa, conoscono la cultura aziendale, dimostrano sicurezza ed esperienza tali da arricchire il patrimonio aziendale e quasi sempre sono coloro che prendono o ispirano le maggiori decisioni aziendali. Un ruolo, quindi, fondamentale sia in campo tecnico che amministrativo e gestionale.

Inoltre, sia dal punto di vista sociale che aziendale e familiare, i lavoratori maturi rappresentano l’anello di congiunzione (la cerniera) tra i predecessori (i lavoratori anziani), da cui traggono la primaria esperienza, e dopo averla elaborata e migliorata, la trasmettono ai successori (i giovani nelle aziende). Si intuisce facilmente, infine, quanto il loro stato di disoccupazione produca danni molto seri, sia dal punto di vista sociale oltre che economico.

Se poi si trasferiscono questi effetti sulla persona, la disoccupazione in età matura crea danni psicologici, che fanno vacillare identità e sicurezza, creando danni economici per il mancato rispetto delle scadenze programmate e danni nelle relazioni familiari, in quanto si esasperano alcune problematiche latenti, interrompendo spesso le aspirazioni future dei figli, in quanto costretti a subire le vicissitudini familiari per spirito di sopravvivenza.

Se è vero che è importante aiutare il futuro dei giovani, la presenza di una disoccupazione in età matura oggi limita le prospettive dei giovani domani.

L’intervento di Fondimpresa sui disoccupati è anche una risposta sociale

Una delle direzioni a cui Fondimpresa sta lavorando e che la pandemia da Covid ha accelerato è la sfida di ricollocare lavoratori e formare disoccupati.

Fondimpresa dal 2019, in modo innovativo e non consueto, ha introdotto oltre al finanziamento della formazione per gli occupati, avvisi sperimentali finalizzati alla nuova occupazione, ampliando così le proprie funzioni per le politiche attive.

Il 2023 si è aperto con lo stanziamento di 10 milioni di euro dedicato nuovamente alle politiche attive; non è la prima esperienza per Fondimpresa, che ha ormai già due precedenti virtuosi rispetto alla formazione di disoccupati ed inoccupati: nel 2019 la prima iniziativa (stanziando risorse pari a 2,5 milioni di euro sull’Avviso 3/19) per poi arrivare a 10 milioni di euro con l’Avviso 3/22.

La volontà di Fondimpresa di sviluppare un intervento a favore di disoccupati e/o inoccupati, non è solo la mera decisione di mettere in gioco una dotazione finanziaria, ma anche la dimostrazione di un’attenta politica di contributo alla soluzione di problemi sociali, prodotti dalla disoccupazione ed in particolare di quella in età matura.

La valorizzazione dell’esperienza dei lavoratori disoccupati, ed in particolare di quelli maturi (longennial), sviluppando un intervento nelle politiche attive per favorire il loro reinserimento lavorativo al fine di non perdere il loro capitale umano, si esprime così in:

  • attività formative finalizzate ad arricchire il loro bagaglio culturale con aggiornamenti sull’evoluzione della loro materia (upskilling)
  • nuovi strumenti più efficienti (reskilling)
  • aggiornamenti tecnologici richiesti dalla nuova era digitale.

Come utilizzare l’avviso 1/2023 di Fondimpresa

Possono presentare domanda di finanziamento e realizzare il Piano formativo esclusivamente le aziende aderenti a Fondimpresa alla data di presentazione della domanda di finanziamento che hanno necessità di assumere nuove figure professionali con profili di difficile reperimento.

Le risorse stanziate sono pari a 10 milioni di euro. Le domande di finanziamento potranno pervenire fino ad esaurimento risorse e comunque non oltre il 31 dicembre 2023.

Sono destinatari dei piani formativi i lavoratori disoccupati, inoccupati coinvolti nelle azioni formative del piano, finalizzate alla qualificazione/riqualificazione e/o all’aggiornamento delle competenze, promosse da aziende che in risposta al fabbisogno di figure professionali difficilmente reperibili nel mercato locale del lavoro, procedano a formarli.

Molto valida è anche la norma che impone l’offerta di lavoro, l’assunzione del disoccupato formato al termine del periodo di formazione.
Il finanziamento del Piano è, infatti, subordinato all’assunzione del 90% dei partecipanti effettivi (il 50% a tempo indeterminato e il 40% a tempo determinato).

Il finanziamento verrà assegnato, secondo l’ordine cronologico di presentazione, ai Piani formativi risultati idonei sulla base della valutazione di cui all’articolo 11 dell’Avviso.

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