Approvato il progetto europeo Fit for 55. L’obiettivo è la riduzione, e in seguito il blocco, delle emissioni di CO2. Il piano prevede di raggiungere l’obiettivo entro il 2050.
Lunedì 6 giugno è iniziata l’assemblea plenaria del Parlamento europeo che ha portato oggi, mercoledì 8 giugno 2022, all’approvazione del progetto Fit for 55 (in italiano “Pronti per il 55”). Nei giorni scorsi sono stati dibattuti i temi relativi all’ambiente, al lavoro, alla sanità e alla libertà di circolazione. L’idea alla base è un futuro democratico, con l’Europa che cerca di ritagliarsi un’immagine green e a emissioni zero in tempi più o meno brevi.
Nell’ambito del Green Deal europeo l’Ue ha fissato un obiettivo importante: la neutralità climatica entro il 2050. In questa prospettiva sono state approvate alcune delle proposte più significative, il cui impatto risulterà rilevante sulle industrie dei vari Paesi. Per esempio, la più discussa in queste ore in Italia, è l’approvazione della proposta di terminare le vendite di auto nuove a benzina e diesel a partire dal 2035.
Il pacchetto di proposte denominato “Fit for 55” prevede una serie di normative con lo scopo di arrivare alla riduzione delle emissioni inquinanti, facendo segnare un -55% rispetto all’attuale livello di emissioni. Tra le proposte si legge: un nuovo standard per le emissioni di auto e furgoni, un fondo sociale per il clima, la revisione del sistema Ets e la revisione del regolamento dell’uso del suolo. Ecco cos’è “Fit for 55”, ma soprattutto a cosa serve e cosa cambierà in futuro.
Fit for 55 approvato: cos’è e cosa propone
Con Fit for 55 si delinea parte del progetto green europeo. In particolare “Pronti per il 55” rappresenta l’insieme degli interventi per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Per raggiungere tale scopo è necessario almeno dimezzare le emissioni entro il 2030, impegnandosi poi per il cambiamento completo entro i successivi 20 anni.
L’Ue ha quindi lavorato alla revisione delle norme vigenti in materia di clima, energia e trasporti, al fine di allineare le leggi con le ambizioni previste dal Green Deal europeo. Il pacchetto di proposte mira a fornire e assicurare il raggiungimento degli obiettivi climatici. Sul sito del Consiglio Europeo sono descritti tre punti fermi:
- assicurare una transizione giusta e socialmente equa;
- mantenere e rafforzare l’innovazione e la competitività dell’industria dell’Ue, garantendo nel contempo condizioni di parità nei confronti degli operatori economici dei paesi terzi;
- sostenere la posizione dell’Ue come pioniere nella lotta globale contro il cambiamento climatico.
In concreto le proposte per il raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero sono riassumibili in questi punti:
- includere le emissioni del trasporto marittimo nell’ETS dell’Ue;
- eliminare gradualmente l’assegnazione gratuita di quote di emissione al trasporto aereo e ai settori che devono essere coperti dal meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM);
- attuare il sistema globale di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio per l’aviazione internazionale (CORSIA) attraverso l’ETS dell’Ue;
- aumentare i finanziamenti disponibili dal fondo per la modernizzazione e dal fondo per l’innovazione
rivedere la riserva stabilizzatrice del mercato al fine di continuare a garantire un sistema ETS dell’Ue stabile e ben funzionante; - fondo sociale per il clima per distribuire risorse alle famiglie a basso reddito e sostenere i loro investimenti in tecnologie pulite ed efficienza energetica.
Fit for 55: cosa è stato approvato e cosa no
L’Europarlamento ha approvato la proposta della Commissione europea, raggiungendo per la prima volta un obiettivo difficile: terminare le vendite di auto nuove a benzina e diesel entro il 2035. Sempre rimanendo sul tema auto e motori, è stata approvata anche la proroga per il prolungamento del tempo necessario per raggiungere lo standard di emissione a beneficio dei piccoli produttori (da 1.000 a 10.000 veicoli l’anno). La proposta “Salva Motor Valley” è stata firmata dagli eurodeputati italiani e confermata in plenaria.
Rimandata invece la discussione sulla riforma del mercato ETS, cioè il sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione Europea. La proposta tornerà alla commissione Ambiente e una nuova fase di votazione sarà riaccesa a settembre, rallentando così il processo decisionale verso la transizione ecologica.
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