Trend positivo delle azioni a Piazza Affari dopo la pubblicazione della trimestrale. Focus su ricavi, consegne e dichiarazioni del CEO Vigna. Ma..
Ferrari ha annunciato oggi una trimestrale che è stata accolta positivamente dal mercato, come conferma il trend delle azioni.
Basta leggere il titolo del comunicato con cui il Cavallino Rampante ha annunciato i numeri relativi al primo trimestre del 2025 per capire che la soddisfazione, nei piani alti dell’azienda, è stata palpabile: “Un altro ottimo inizio d’anno sostenuto dal mix prodotto”, ha reso noto Ferrari, nel presentare i propri conti.
Ferrari annuncia utili, ricavi e consegne in crescita nel I trimestre 2025
Dalla trimestrale è emerso che l’azienda ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile netto pari a 412 milioni e un utile diluito per azione di 2,30 euro, in crescita rispettivamente del 17% e del 18% su base annua.
Quelli annunciati oggi sono stati i risultati preliminari consolidati non revisionati relativi al primo trimestre concluso il 31 marzo 2025.
Occhio ai ricavi netti, che sono saliti a 1,791 miliardi, in crescita del 13% o del 12,2% a cambi costanti.
Nello specifico, i ricavi da automobili e parti di ricambio si sono attestati a 1,536 miliardi (in crescita dell’11,1% o 10,4% a cambi costanti), grazie al mix prodotto e geografico più ricco e al maggiore contributo delle personalizzazioni, mentre i ricavi da sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio hanno raggiunto 191 milioni di euro, +32,1% o +31,7% a cambi costanti, con un aumento, ha spiegato la casa di Maranello, da attribuire soprattutto alle nuove sponsorizzazioni e alle attività lifestyle, così come “all’aumento dei proventi commerciali legati al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente”.
Le consegne di auto sono aumentate nel corso del primo trimestre 2025, a quota 3.593 unità (in rialzo di 33 unità, o dell’1%, rispetto ai primi tre mesi terminati il 31 marzo 2024
L’utile operativo (EBIT) è stato pari a 542 milioni, segnando un aumento del 22,7% su base annua, a fronte di un margine dell’EBIT pari al 30,3%, in rialzo rispetto al 27,9% dello stesso periodo dell’anno precedente, di 240 punti base.
L’EBITDA è ammontato a 693 milioni di euro, in crescita del 14,6% su base annua e con un margine dell’EBITDA del 38,7%.
Ferrari ha annunciato anche che la generazione di free cash flow industriale nel trimestre è stata “estremamente solida e pari a euro 620 milioni”.
Questa voce di bilancio, ha spiegato il gruppo attivo nel mercato del lusso, “è stata trainata dall’aumento dell’EBITDA da attività industriali e dalla variazione positiva di capitale circolante, fondi e altre voci per Euro 163 milioni – che riflettono anche l’iniziale incasso degli anticipi sulla F80 – in parte controbilanciati da spese in conto capitale per Euro 224 milioni”.
Progressi anche per quanto riguarda l’indebitamento industriale netto, pari a 49 milioni, rispetto ai 180
milioni al 31 dicembre 2024, con l’azienda che ha precisato che “la variazione riflette anche riacquisti di azioni proprie per 424 milioni di euro, inclusa la partecipazione di Ferrari all’offerta di bookbuild accelerato eseguita da Exor il 27 febbraio 2025”.
La liquidità complessiva disponibile di Ferrari risultata al 31 marzo è ammontata inoltre a 2,465 miliardi di euro, in rialzo rispetto ai 2.292 milioni al 31 dicembre 2024), incluse linee di credito committed inutilizzate per 550 milioni di euro.
La guidance di Ferrari, con l’attenti ai dazi di Trump
Ferrari ha confermato anche la guidance (tabella sotto), avvertendo tuttavia che le previsioni sono soggette a un potenziale rischio di diluizione di 50 punti base sui margini percentuali di redditività (margini percentuali dell’EBIT e dell’EBITDA), in relazione all’aggiornamento della politica commerciale a seguito dell’introduzione di dazi sulle importazioni di auto di provenienza UE negli USA.

Nella conference call indetta per commentare i numeri, il CEO di Ferrari Benedetto Vigna non poteva non commentare i dazi di Trump:
“Ad oggi non vediamo impatti dai dazi. I nostri clienti hanno apprezzato due cose. La prima che abbiamo comunicato subito con chiarezza le nostre decisioni (aumento dei prezzi fino al 10%), la seconda che contribuiremo anche noi ai rincari”.
Così ancora il CEO Vigna, che non ha nascosto la propria soddisfazione per la trimestrale di Ferrari:
È stato un altro grande inizio d’anno. Nel primo trimestre del 2025, con un lieve aumento delle consegne rispetto all’anno precedente, tutti i principali parametri hanno registrato una crescita a doppia cifra, con una forte redditività guidata dal nostro mix prodotto e dalla continua domanda di personalizzazioni. Ancora una volta, trova conferma la nostra strategia che punta alla qualità dei ricavi più che ai volumi. Continuiamo ad arricchire la nostra offerta di prodotti – in linea con i nostri piani – con sei nuovi modelli nel corso dell’anno, tra cui le 296 Speciale e 296 Speciale A recentemente presentate e la tanto attesa Ferrarielettrica che sarà protagonista di un lancio unico e innovativo. Siamo entusiasti delle novità che ci attendono.”
Il trend delle azioni Ferrari a Piazza Affari, forti buy nell’ultimo mese
Ma il titolo sta vincendo a Piazza Affari?
Intanto, sulla scia della trimestrale appena resa nota, va detto che le azioni Ferrari si sono confermate oggi tra le migliori del listino Ftse Mib.
Anche la performance dei titoli nel breve, medio e lungo periodo è di tutto rispetto. Le azioni viaggiano a un valore superiore di oltre il 3% su base settimanale, mentre nell’ultimo mese sono scattate di oltre il 15%.
YTD il trend è decisamente più debole, di poco superiore all’1%, mentre su base annua la performance è di un rialzo pari a +10%. Negli ultimi tre anni di contrattazioni Ferrari ha messo a segno una corsa superiore a +120%.
Occhio al rating buy confermato oggi da Tom Narayan, analista di RBC Capital, che ha scritto in una nota di avere assegnato alle azioni un target price pari a 500 euro.
Da segnalare che il consensus degli analisti ha in media un rating Moderate Buy per le azioni Ferrari e un target price superiore, pari a 507,84 in media.
Detto questo, stando a quanto reso noto dal sito TIPRanks, dalla recente attività di 40 corporate insider, è emerso che il sentiment degli insider è negativo nei confronti delle azioni, il che significa che, nel corso dell’ultimo trimestre, si è verificato un aumento delle vendite da parte degli insider rispetto all’inizio di quest’anno.
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