Allarme febbre Dengue in Italia, primo caso a Forlì. Ecco quali sono i sintomi: «Spaccaossa»

Emiliana Costa

10/06/2022

10/06/2022 - 21:52

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Allarme febbre Dengue in Italia. Una persona residente nella provincia di Forlì, di ritorno da una vacanza all’estero, è risultata positiva. Ecco come sta e quali sono i rischi per l’Italia.

Allarme febbre Dengue in Italia, primo caso a Forlì. Ecco quali sono i sintomi: «Spaccaossa»

Allarme febbre Dengue in Italia. Una persona residente nella provincia di Forlì, di ritorno da una vacanza all’estero, è risultata positiva alla febbre Dengue. Lo ha riferito l’Ausl Romagna. Attualmente le condizioni del paziente ricoverato non risultano gravi.

La febbre Dengue è una malattia virale ampiamente diffusa in diverse parti del mondo (America del Sud, Africa e Asia) che viene trasmessa attraverso il pizzico di diversi tipi di zanzara, tra cui quella tigre. Non esiste possibilità di trasmissione tra uomo e uomo, ma il contagio avviene solo uomo-animale.

Per precauzione, l’amministrazione di Gatteo (il comune di residenza del paziente risultato positivo), in collaborazione con il servizio di Igiene e Sanità Pubblica Forlì- Cesena, ha disposto un intervento di disinfestazione. Ma quali sono i rischi? Entriamo nel dettaglio.

Allarme febbre Dengue in Italia, primo caso in provincia di Forlì

Una persona residente a Gatteo in provincia di Forlì, di ritorno da un viaggio all’estero, è risultata positiva alla febbre Dengue. Lo ha riferito l’Ausl Romagna. Al momento, le condizioni del paziente ricoverato non risultano gravi. A scopo preventivo, l’amministrazione comunale di Gatteo, in collaborazione con il servizio di Igiene e Sanità Pubblica Forlì- Cesena, ha stabilito una disinfestazione nel raggio di 100 metri dall’abitazione del paziente risultato positivo. L’intervento è previsto dalla direttiva regionale. Le operazioni, iniziate ieri sera, saranno effettuate per tre notti complessive.

Cos’è la Dengue e quali sono i rischi in Italia

La febbre Dengue è una malattia virale ampiamente diffusa in diverse parti del mondo (America del Sud, Africa e Asia) che viene trasmessa attraverso il pizzico di diversi tipi di zanzare, tra cui la zanzara tigre. Non esiste possibilità di trasmissione tra uomo e uomo, ma il contagio avviene solo uomo-animale.

Viene definita la febbre spaccaossa perché, già nelle prime ore, causa in genere una febbre improvvisa, eruzione cutanea e un forte dolore alle gambe e alle articolazioni.

In un’intervista all’Adnkronos, Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, ha spiegato: «La Dengue è una malattia trasmessa da zanzare del genere Aedes, che rappresenta uno dei problemi più importanti a livello mondiale. La situazione in Italia? Nel nostro Paese sicuramente il maggior vettore di Dengue, che è la zanzara Aedes aegypti, non c’è, non è stata mai recentemente dimostrata in riproduzione autoctona. E questa è una buona notizia. Ma sicuramente ci sono altre specie di zanzare Aedes che stanno invadendo l’Italia. È il caso ad esempio delle Aedes albopictus, le zanzare tigre, che hanno una bassa capacità di trasmettere Dengue ma trasmettono Chikungunya. Quindi è situazione di vigilanza quella che dobbiamo avere».

E conclude: «L’Italia ha avuto anche recentemente degli episodi di trasmissione di malattie tropicali come Chikungunya, di cui ha registrato diversi casi. Questo è un arbovirus che ha delle caratteristiche simili a Dengue. Il modo di reagire, una volta che eventuali casi vengono identificati e l’origine dovesse essere autoctona, è disinfestare l’area prontamente. Se è vero che in Italia non abbiamo mai avuto episodi di trasmissione endogena di Dengue, va detto che in Europa c’è stata un’importante epidemia negli anni passati a Madeira, in Portogallo, che è durata non poco, ci sono voluti 4-5 anni per uscirne».

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