Febbre Dengue, aumentano i casi autoctoni in Italia: cosa significa e quali sono i rischi

Giorgia Bonamoneta

25 Ottobre 2023 - 20:48

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La febbre Dengue è arrivata in Italia per restare. Cosa vuol dire che ci sono casi autoctoni? Ecco perché sempre più persone ne sono colpite.

Febbre Dengue, aumentano i casi autoctoni in Italia: cosa significa e quali sono i rischi

Sono sempre di più i casi di febbre Dengue in Italia, ma a saltare all’occhio sono quelli trasmessi localmente. Cosa vuol dire? Si chiamano “casi autoctoni” e indicano la trasmissione avvenuta direttamente sul nostro territorio. La febbre Dengue, così come altre malattie tropicali, dovrebbero arrivare in Italia e non essere favorite dal clima nostrano. Purtroppo la crisi climatica porta a un aumento delle temperature e a una tropicalizzazione delle stesse (ambienti più umidi). Non a caso si parla anche di “globalizzazione delle malattie”.

Non occorre però allarmarsi, spiega Marino Faccini, direttore del Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria dell’Ats Milano Città metropolitana. Infatti le persone colpite da febbre Dengue sono tutte guarite o in fase di miglioramento.

Questo però non vuol dire far finta che non esiste un rischio maggiore di contagio negli ambienti italiani, tanto che sempre l’esperto invita a essere consapevoli che abbiamo un’infezione tropicale a casa e che bisogna proteggersi nelle situazioni in cui c’è il rischio di puntura o di far sviluppare un focolaio.

Cosa significa che i casi sono autoctoni?

La zanzara tigre è in un ambiente favorevole, ovvero la “coda” del caldo estivo che si è insinuata nell’autunno. In alcune Regioni italiane, più di altre, questa favorisce la circolazione attiva della zanzara e quindi anche dei casi di febbre Dengue autoctoni. Emanuele Nicastri, direttore della Divisione di malattie infettive ad elevata intensità di cura dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, ne spiega i motivi.

Oggi uno su tre dei casi italiani di Dengue è autoctono e proviene dalle Regioni coinvolte (Lazio e Lombardia). Sul futuro della circolazione è bene sapere che i casi di Dengue finiranno quando si concluderà il periodo di circolazione della zanzara tigre. “Possiamo ipotizzare che questo avverrà, se le temperature si abbasseranno, nelle prime settimane di novembre. Si tratta però di una stima, perché tutto dipende dal clima”, ha spiegato Nicastri.

La malattia non è preoccupante e a breve la finestra di contagio dovrebbe richiudersi. È anche vero che la stagione estiva ormai si è allargata a maggio e prosegue fino a settembre-ottobre, aumentando la possibilità di contagio di simili virus.

Come avviene il contagio?

La febbre Dengue è una malattia virale che può essere originata da quattro virus differenti, ognuno dei quali si trasmette per tramite di una zanzara tigre. Per il contagio è quindi necessario che una zanzara punga una persona e per la trasmissione serve sempre il passaggio intermedio di un vettore.

La modalità di diffusione di Dengue non rappresenta quindi un rischio serio, almeno per gli italiani. Anche se i casi autoctoni indicano, senza allarmismi, di dover iniziare a prendere in considerazione il rischio di un contagio.

Quali sono i sintomi?

I virus Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4 causano quella che è diventata nota come febbre Dengue. La malattia, che sfoga in una febbre di 5-6 giorni dal momento della puntura della zanzara, arriva a temperature molto alte. La febbre è accompagnata da una serie di altri sintomi, come:

  • mal di testa
  • dolori intorno e dietro agli occhi
  • dolori muscolari e alle articolazioni
  • nausea e vomito
  • irritazione della pelle

Al momento non esiste un trattamento specifico per la Dengue. Come scrive Epicentro infatti, nella maggior parte dei casi le persone guariscono completamente in due settimane. Possono però essere applicate cure di supporto come riposo assoluto e farmaci per abbassare la febbre.

Attenzione: esistono anche casi più gravi, come quando si presenta in forma emorragica, la prassi è seguita in ospedale per evitare il collasso e, in rari casi, la morte.

Come difendersi?

Sono in studio diversi vaccini, ma fino al momento della loro messa in commercio è bene sapere come difendersi dall’infezione. La prevenzione più efficace è evitare le punture di zanzare. Per prevenire la febbre Dengue servirono alcune accortezze contro gli insetti vettori del virus.

Tra i consigli per prevenire le punture di zanzara troviamo:

  • indossare abiti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo;
  • una protezione notturna dalle zanzare, come una zanzariera intorno al letto;
  • uso di repellenti cutanei;
  • uso di insetticidi nelle abitazioni;
  • zanzariere installare su porte e finestre;
  • evitare attività all’aperto nel tardo pomeriggio.

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