Cosa sono i farmaci generici? Tutto quello che c’è da sapere sui medicinali equivalenti, sulla loro efficacia e su quanto ci possono far annualmente risparmiare.
Cosa sono i farmaci generici o equivalenti? Chiunque di noi sia mai andato in farmacia si è trovato sicuramente di fronte a questi tipi di medicinali.
I farmaci generici o equivalenti sono disciplinati in Italia dal 1995, ma nonostante i più di vent’anni di vita ancora è tanta l’aurea di diffidenza che li circonda. Questo è dovuto sia alla mancanza di informazione a riguardo, sia ad un sostanziale scetticismo di base degli italiani di fronte a questi medicinali.
Dal 2001, ogni farmacista è obbligato per legge ad informarci, quando siamo al bancone e richiediamo un medicinale, dell’esistenza anche del farmaco generico o equivalente. Non solo, ci deve anche fornire tutte le informazioni sulle differenze di prezzo e rassicurare circa l’efficacia terapeutica.
Nonostante questo, sono in tanti che ancora ignorano cosa siano i farmaci generici o equivalenti, il perchè costano di meno e quali siano le capacità terapeutiche. Tutte domande alle quali daremo una risposta, mostrando anche come effettivamente sia alto il risparmio utilizzando questi medicinali.
Cosa sono i farmaci generici o equivalenti?
Nonostante il settore della salute sia inevitabilmente di grande importanza, tanti sono i dubbi a riguardo. Tante volte ci domandiamo come si faccia a prenotare un esame clinico, come poter trovare un medico di base per i non residenti e anche cosa sia un farmaco generico.
I farmaci generici o equivalenti sono dei medicinali che, dopo appositi studi clinici, si dimostrano essere bioequivalenti rispetto ad altri farmaci. In parole povere, hanno lo stesso principio attivo e la stessa efficacia farmacologica dei farmaci di marca.
A termini di legge, per essere definito bioequivalente deve avere lo stesso principio attivo presente nella medesima dose, la stessa forma farmaceutica, la stessa via di somministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche.
Dopo venti anni dalla registrazione di un nuovo farmaco coperto da brevetto, solitamente viene a cadere l’esclusività della messa in commercio, con la possibilità quindi anche per altre aziende di produrre farmaci generici o equivalenti a quello originale. Questo spiega il perché questi costano mediamente dal 20% al 50% in meno rispetto a quelli originali.
In Italia il farmaco generico è stato introdotto nel 1995, mentre nel 2005 gli fu cambiato il nome in farmaco equivalente. Questo perché il termine “generico” poteva indurre a far pensare che fosse un medicinale con una minore efficacia terapeutica.
Invece i farmaci generici o equivalenti hanno assolutamente la stessa efficacia farmacologica e consentono, inoltre, anche di risparmiare parecchio denaro.
Farmaci generici o equivalenti, quanto posso risparmiare l’anno?
L’utilizzo di farmaci generici o equivalenti, ogni volta che ne abbiamo bisogno, può portare alla fine dell’anno ad un risparmio anche abbastanza consistente. Vediamo alcuni esempi.
Per un uomo non sposato, che vive da solo ed è affetto per ipotesi da ulcera gastrica, solo per questa voce il risparmio sarà di circa 90 euro l’anno. Per una donna invece non sposata e che vive da sola, affetta per ipotesi da emicrania e da insonnia, il risparmio annuo sarà di circa 220 euro.
Una famiglia tipo formata da padre, madre e due figli, dove ci sono per ipotesi problemi di allergia, ansia, asma e herpes, l’utilizzo di farmaci generici o equivalenti può portare ad un risparmio annuo di circa 235 euro.
In una coppia di anziani infine, dove per ipotesi ci sono problemi di ipertrofia prostatica, insonnia e dolori acuti, il risparmio annuo può essere stimato nell’ordine dei 185 euro.
In un periodo economicamente parlando non esaltante, l’essere a conoscenza che si possono risparmiare buone cifre curandosi in maniera ugualmente efficace, sicuramente è una cosa da sapere.
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