Azioni Facebook affondano per «colpa» di Apple e le sue modifiche alla privacy

Mauro Speranza

23 Settembre 2021 - 10:22

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Un post del social network avvisava di un calo nella sua raccolta pubblicitaria a seguito delle modifiche apportate alla gestione della privacy di Apple.

Azioni Facebook affondano per «colpa» di Apple e le sue modifiche alla privacy

Seduta difficile per Facebook ieri a Wall Street, dopo l’annuncio pubblicato in un post del suo blog in cui si avvisava delle conseguenze sul suo business nei risultati aziendali del prossimo trimestre a seguito delle decisioni di Apple sulla privacy.
Il titolo Facebook chiudeva le contrattazioni con un calo di quasi il 4%, con le azioni che scendevano a 343 dollari, tornando così ai livelli dello scorso luglio.

L’andamento a New York del social network risulta in netta controtendenza rispetto alla performance di ieri di Wall Street, dove sia il Dow Jones che in Nasdaq chiudevano in crescita dell’1% grazie alle rassicurazioni arrivate dalle parole di Jerome Powell sulla politica monetaria della Fed, in particolare sui tassi di interessi che non saliranno prima del 2022.

Facebook e le modifiche di Apple alla privacy

Un post pubblicato ieri sul blog di Facebook avvisava delle conseguenze delle modifiche alla privacy da parte di Apple dopo l’aggiornamento del software dell’iPhone arrivato lo scorso aprile.
Il social di Mark Zuckerberg ha specificato che le limitazioni imposte per limitare la pubblicità mirata avranno un “impatto nel terzo trimestre maggiore rispetto a quello del secondo trimestre”.

Da Facebook spiegavano che queste modifiche hanno ridotto il tasso di conversione degli annunci, ovvero l’acquisto di prodotti o servizi da parte dell’utente a seguito dell’annuncio pubblicitario visionato sulla sua piattaforma. Secondo quanto stimato dalla società, questo si sarebbe ridotto al 15%, anche se la cifra può variare a seconda dei singoli inserzionisti.
A essere colpite particolarmente sarebbero le piccole imprese, “ostacolate nella loro capacità di proporre annunci personalizzati”, spiegava la Chief Operating Officer (COO) di Facebook, Sheryl Sandberg.

Le limitazioni introdotte da Apple

Nel mese di aprile, Apple introduceva una funzione che obbligava la richiesta di autorizzazione da parte dell’utente al tracciamento delle loro attività online, modificando così l’impatto della pubblicità su oltre 1 miliardo di utenti iPhone nel mondo.

In particolare, Apple aveva iniziato a richiedere agli sviluppatori di applicazioni, che vogliono raccogliere dati dagli utenti iPhone, di mostrare un pop-up con un messaggio nel quale si richiede il “permesso di tracciare attraverso le app e i siti web di proprietà di altre aziende”, insieme all’indicazione delle ragioni che hanno portato a tale richiesta.

Si tratta di un cambio importante per la raccolta pubblicitaria, in quanto gli utenti potrebbero rifiutarsi di accettare tale raccolta dati e l’annuncio di Facebook dimostra l’impatto che sta avendo sul mercato.
Da Apple giustificavano i cambi affermando di voler dare ai suoi clienti un maggiore controllo sulla loro privacy, in particolare sulla raccolta dei dati condivisi con terze parti.

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