Europa nel mirino tra terza ondata e vaccini: qual è la situazione?

Violetta Silvestri

20/03/2021

20/04/2021 - 10:59

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L’Europa resta una delle regioni del mondo osservate speciali per l’emergenza Covid: il vecchio continente è nel mirino per la terza ondata e la questione vaccini. Qual è la situazione?

Europa nel mirino tra terza ondata e vaccini: qual è la situazione?

L’Europa si risveglia ancora nel pieno dell’emergenza coronavirus in questa cupa primavera 2021: il continente è nel pieno della terza ondata.

Qual è la situazione nella regione europea, stretta in mille ostacoli anche sul fronte vaccini?

I rischi a breve termine per la ripresa economica restano alti e ben monitorati dalla BCE, come ribadito da Christine Lagarde. Disoccupazione e ritmo di rilancio destano ancora timori e la crisi sanitaria rimane allarmante in molti Paesi, Italia inclusa.

Mentre i Governi aumentano gli aiuti alle imprese e alle famiglie - allargando la dotazione di debito già arrivato a livelli record - le restrizioni per attività commerciali e spostamenti sono ancora stringenti.

L’Europa, a un anno dall’esplosione della pandemia, si ritrova fragile tra aumento dei contagi e vaccini a rilento. Quale situazione nel continente?

Perché l’Europa è nel pieno della terza ondata

Gli avvertimenti di un aumento esponenziale delle infezioni per la Germania e un nuovo blocco di un mese a Parigi hanno sottolineato la situazione disastrosa in tutta Europa, con i contagi in aumento per l’ennesima volta.

La capitale francese e le parti settentrionali della nazione entreranno in un nuovo blocco, anche se le scuole e i negozi essenziali rimarranno aperti. Per la prima volta da novembre, la media settimanale di nuovi contagi è salita fino a quota 25.000.

In Germania, il cancelliere Angela Merkel aveva annunciato un allentamento dei blocchi a marzo, con 65 contagiati ogni 100.000 persone in sette giorni. Ma quel numero ora è a 96 e ci sono veri timori che le infezioni a Pasqua possano subire un’impennata.

“L’aumento del numero di casi potrebbe significare che non possiamo compiere ulteriori passi di apertura nelle settimane a venire, al contrario potremmo dover fare passi indietro”, ha detto venerdì il ministro della Salute tedesco Jens Spahn in una conferenza stampa.

L’Italia ha stabilito un nuovo blocco nazionale per Pasqua. Il Paese ha il sesto numero di vittime più alto al mondo con almeno 103.855 morti, secondo i dati della Johns Hopkins University.

La Polonia ha anche visto un enorme aumento delle infezioni, con circa il 52% dei nuovi casi legati alla variante inglese. Il totale dei casi ha superato i 2 milioni venerdì, con 25.998 nelle ultime 24 ore.

Caos vaccini: l’Europa ce la farà?

L’impennata di casi è arriva mentre le nazioni dell’UE stanno faticosamente cercando di andare avanti con le loro campagne di vaccinazione, che finora hanno sottoperformato rispetto a quelle degli Stati Uniti e del Regno Unito.

La temporanea sospensione delle iniezioni AstraZeneca per sospetti casi di trombosi - ordinata in alcuni Paesi dove ora le vaccinazioni sono riprese - ha dato un ulteriore duro colpo alla sfida contro il virus.

Sospendere l’iniezione di Astra è stato solo l’ultimo capitolo del rapporto di amore-odio del continente con il vaccino, sviluppato dagli scienziati dell’Università di Oxford. Negli ultimi due mesi, i leader europei si erano alternati denigrando il vaccino come inefficace e poi rimproverando la compagnia britannico-svedese per non aver fornito le dosi promesse, minacciando persino di fare causa per la mancanza di forniture.

Ora, le vaccinazione sono riprese, ma il rischio di uno strascico emotivo di diffidenza tra la popolazione europea non è stato sconfitto del tutto.

La Francia, a seguito della vicenda AstraZeneca, si avvia per iniettare il siero solo agli over 55. Intanto, nuove indicazioni sugli effetti indesiderati sono state diffuse, pur confermando la massima sicurezza del vaccino. Spagna, Svezia e Norvegia, però, stanno ancora valutando la ripresa delle somministrazioni.

Fare presto con la vaccinazione è l’imperativo dell’Europa: ce la farà a recuperare e ad accelerare il ritmo?

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