Euro dollaro in ripresa, ma quanto durerà?

Violetta Silvestri

05/10/2023

05/10/2023 - 13:23

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La coppia EUR/USD è in rialzo, ma questa ripresa potrebbe non durare considerando la forza dollaro. Cosa osservare secondo gli esperti e quali previsioni per l’euro dollaro?

Euro dollaro in ripresa, ma quanto durerà?

L’euro dollaro è tornato a superare 1,0500, smorzando però il guadagno della prima mattinata.

La valuta comunitaria si è ripresa dal livello più basso in quasi un anno contro il dollaro americano, ma nonostante il rimbalzo, resta sotto pressione con un trend favorevole ancora al biglietto verde.

Mercoledì 4 ottobre la coppia EUR/USD è crollata a 1,0487, il minimo dall’inizio di marzo, poiché gli investitori hanno continuato a cercare rifugio nel dollaro. I mercati finanziari avversi al rischio in seguito alle decisioni di politica monetaria delle banche centrali dell’inizio di questo mese sono stati affiancati da una svendita senza precedenti dei titoli di Stato. I rendimenti schizzati a livelli record hanno alimentato ancora di più la corsa del dollaro, che si è riversata sulle altre valute come l’euro, indebolendole.

Con la maggior parte dei politici a confermare che i rischi di inflazione rimangono elevati e che i tassi dovrebbero mantenersi più alti più a lungo, l’euro dollaro è sotto osservazione. La ripresa in corso potrebbe non durare o perdere slancio.

Euro dollaro: cosa aspettarsi? La chiave non è solo il biglietto verde

Giovedì 5 ottobre, le prospettive EUR/USD stanno tornando rialziste, con l’euro che è salito con il calo del dollaro in risposta alla diminuzione dei rendimenti dei titoli del Tesoro Usa.

Questo ribasso riflette dati economici contrastanti negli Stati Uniti, che evidenziano sacche di debolezza all’interno della più grande economia mondiale. Il mondo del lavoro è il più osservato. L’occupazione nel settore privato statunitense è aumentata di 89.000 unità a settembre, secondo i dati mensili pubblicati da ADP mercoledì. Questa lettura fa seguito alle 180.000 unità in più registrate in agosto ed è inferiore alle aspettative del mercato di 153.000.

Con una lettura più fiacca si sono quindi ridotte le probabilità che la Federal Reserve attuasse un altro rialzo dei tassi di interesse prima della fine dell’anno. Di conseguenza, il dollaro ha perso un po’ della sua forza.

Tuttavia, il biglietto verde è riuscito a riprendersi parzialmente dalle perdite quando gli ordini alle fabbriche statunitensi hanno mostrato un aumento dell’1,2% in agosto, superando il previsto +0,2%.

Nel frattempo, l’euro ha guadagnato, anche se è rimasto relativamente vicino al minimo. Con una Bce che probabilmente manterrà ancora tassi alti per allentare l’inflazione, senza grandi sorprese al rialzo per i tassi, e la zona euro vista in contrazione la moneta comunitaria non dovrebbe ricevere grandi impulsi.

I riflettori sono tutti puntati sul dollaro quando si cercano previsioni sulla coppia EUR/USD.

Al riguardo, gli strateghi ING suggeriscono che il rendimento dei titoli del Tesoro Usa a 10 anni al 5,00% sarebbe coerente con la negoziazione EUR/USD a 1,02 data la loro recente relazione. Nello specifico:

“...è difficile prevedere un’inversione di tendenza del dollaro prima della fine dell’anno. I dati statunitensi non mostrano ancora segnali di svolta e, in effetti, ampie revisioni dei dati suggeriscono che i consumatori statunitensi potrebbero avere un potere di spesa maggiore di quanto si pensasse in precedenza. Per questo motivo, sembra difficile per il mercato scontare completamente il rischio di un ultimo rialzo della Fed prima della fine dell’anno. Ciò dovrebbe mantenere i rendimenti statunitensi a breve termine ancorati al di sopra del 5% ed evitare che il dollaro cada troppo durante eventuali correzioni.”

Per il 2024, il cambio EUR/USD è atteso salire verso l’area 1,18 nella seconda metà dell’anno, basandosi esclusivamente sulle previsioni relative alle traiettorie politiche della Fed e della Banca Centrale Europea.

Per gli strateghi di ING, però, occorre valutare anche che la coppia contiene un premio di rischio del 2%, che può estendersi fino al 6% durante i periodi di stress estremo nell’Eurozona. Un contesto di bassa crescita nell’Eurozona e l’incertezza politica sulla reintroduzione del Patto di stabilità e crescita manterranno quel premio di rischio nell’euro e significa che il cambio EUR/USD chiuderà quest’anno vicino a 1,06 e che i suoi migliori livelli del 2024 potrebbero essere più vicini a 1,15 anziché 1,18.

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