Equity Crowdfunding in Italia, cosa rivela il report sulle performance di Italian Tech Alliance e BizPlace

Claudia Cervi

21 Novembre 2023 - 15:12

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Investimenti nelle startup: un report dettagliato sulle tendenze, sfide e successi nell’ecosistema dell’equity crowdfunding italiano.

Equity Crowdfunding in Italia, cosa rivela il report sulle performance di Italian Tech Alliance e BizPlace

Le emittenti di Equity Crowdfunding in Italia che hanno concluso un round tra il 2014 e il 2020 hanno disatteso le proprie previsioni di crescita del 62% rispetto al primo anno post raccolta. Cosa significa? Vediamo nel dettaglio cosa rivela il report realizzato da Italian Tech Alliance e BizPlace.

L’analisi mostra i risultati delle imprese che hanno concluso round di finanziamento tra il 2014 e il 2020, svelando un quadro variegato sulle previsioni e le reali performance. Questo studio offre una prospettiva unica sul mondo degli investimenti in startup, con dettagli approfonditi su settori, proiezioni di crescita e l’impatto delle recenti normative europee sull’Equity Crowdfunding in Italia.

Il panorama dell’Equity Crowdfunding in Italia

Il report di Italian Tech Alliance e BizPlace si concentra sull’Equity Crowdfunding (ECF) italiano, esaminando gli oltre 840 emittenti che hanno avviato campagne di finanziamento tra il 2014 e oggi.

I dati evidenziano che, nonostante il 62% delle imprese abbia mancato le previsioni di crescita nel primo anno post-raccolta, il 27% ha registrato una crescita significativa in termini di ricavi e marginalità nei successivi tre anni.

Un dato ancora più rilevante è che il 48% di queste imprese si è quotato in Borsa o è stato oggetto di fusioni e acquisizioni. L’analisi offre nuove chiavi di lettura sulle metriche e le dinamiche di uno degli strumenti di investimento e di raccolta sul Venture Capital cresciuto di più negli ultimi anni, e che pesa il 10% del valore complessivo degli investimenti in Italia nel 2023.

Analisi delle performance dell’Equity Crowdfunding in Italia

L’analisi dettagliata dei round di Equity Crowdfunding rivela diverse tendenze interessanti.

  1. Le startup che raccolgono un Pre-Seed o un Seed tramite ECF, prevedono di triplicare i livelli di fatturato rispetto al primo anno previsionale e di raddoppiare tra il secondo e il terzo anno dal lancio della campagna. Invece le startup che raccolgono un Series A tramite ECF, stimano una crescita media del fatturato sui tre anni del +66% l’anno. Ciò che emerge a seguito della raccolta, è una crescita media dei ricavi piuttosto sostenuta seppur lontana rispetto dalla media delle previsioni (Pre-seed CAGR 22% vs 157% previsto; Seed CAGR 37% vs 149% previsto; Series A CAGR 35% vs 66% previsto);
  2. In termini di settori, le previsioni di crescita composta annua dei ricavi variano tra il +55% dell’Education & HR al +196% del settore Digital, con Lifestyle e Smart City che prevedono un +179%.
  3. Le previsioni sull’EBITDA sono in media positive per tutti i settori a partire dal secondo anno previsionale. I risultati effettivi a distanza di tre anni dalla raccolta testimoniano però uno scenario molto diverso rispetto a quello ipotizzato dalle aziende al momento della stessa. In particolare, le società operanti nei settori Life Sciences e Software hanno sperimentato una flessione del fatturato tra il secondo e il terzo anno successivi alla raccolta e un CAGR sui tre anni rispettivamente del -6% e del +8%. A crescere maggiormente nel medesimo periodo in termini di ricavi risultano invece essere state le società operanti nei settori Fintech, Media e Lifestyle con un CAGR rispettivamente pari a 120%, 100%, 72%. Il Break-Even-Point risulta, in media, raggiunto al terzo anno solo dalle società operanti nei settori del Fintech e del Media;
  4. In generale, si osserva una scarsa capacità previsionale da parte delle emittenti di qualunque settore con un discostamento mediano rispetto alle proiezioni di fatturato ad un anno dalla raccolta del -62%. Dato che, tuttavia, è in miglioramento rispetto al -79% osservato nel periodo di riferimento precedente 2014-2019;

Nel periodo compreso tra gennaio 2014 e dicembre 2020, esaminando esclusivamente i primi round di finanziamento attraverso l’ECF, si evidenzia un ecosistema ancora giovane, ma ricco di storie di successo. Numerose aziende, provenienti da vari settori e piattaforme di ECF, hanno ottenuto risultati economico-finanziari di rilievo: circa il 13,2% di esse è stata coinvolta in processi di acquisizione o quotazioni in Borsa, superando l’8,4% riscontrato in analisi precedenti.

Un’attenta analisi dei tassi di crescita annuale del fatturato e delle marginalità rivela che il 14% delle emittenti ha registrato una crescita significativa dei ricavi dopo un aumento di capitale tramite ECF. Tra queste, il 60% ha registrato tassi di crescita superiori al 20% all’anno, raggiungendo la redditività entro i successivi tre anni dalla raccolta.

Al contrario, il 16,5% delle emittenti ha messo la società in liquidazione, mentre il 15,4%, a tre anni dalla raccolta, ha sperimentato una diminuzione dei ricavi rispetto all’anno dell’aumento di capitale tramite ECF e presenta un EBITDA negativo.

Focalizzando l’analisi solo sul 2022, si osserva una notevole crescita dei progetti finanziati nei settori Digital, Tech e Lifestyle, con un aumento significativo dei round Series A sul totale delle nuove raccolte. Tuttavia, i round Seed mantengono una quota predominante degli investimenti totali effettuati tramite ECF, rappresentando il 46% con una media per operazione di €419K.

L’impatto della nuova regolamentazione europea

Nel corso della presentazione del report presso Le Village by CA Milano, sono intervenuti Andrea Bonabello (BizPlace), Lorenzo Ferrara e Giancarlo Vergine (Open Seed), Francesca Passeri (Eurocrowd), Antonella Grassigli (Doorway), Alberto Rabbia (Babasucco) e Francesco Cerruti (Italian Tech Alliance).

Andrea Bonabello, Co-founder di BizPlace: “Siamo orgogliosi del lavoro di ricerca e analisi effettuato dal nostro team in continuità con l’operato dell’anno scorso. Come BizPlace crediamo fortemente che un ecosistema innovazione più consapevole e trasparente sia il presupposto per un’accelerazione degli investimenti e dell’interesse, anche internazionale, verso il nostro Paese. Perseguendo questo obiettivo, promuoviamo da sempre attività di formazione e divulgazione relative al settore innovazione, mettendo a disposizione il nostro know how e la nostra esperienza, come avvenuto anche in questa circostanza grazie al lavoro congiunto con Italian Tech Alliance.”

Il panel di esperti ha parlato delle prospettive future dell’ECF in Italia dopo l’entrata in vigore della nuova regolamentazione europea. Le novità riguardano:

  • accomunamento dei portali di equity crowdfunding con quelli di lending crowdfunding;
  • maggiore attenzione agli investitori e responsabilità in capo ai portali di ECF;
  • eliminazione delle barriere comunicative e di raccolta per le piattaforme e le imprese europee.

Al momento, solo il 23% delle piattaforme autorizzate nel 2022 è conforme a tali nuove norme. Questi cambiamenti normativi, cruciali in un contesto economico complesso, sottolineano l’importanza di strumenti informativi come il report presentato, offrendo chiarezza e guida agli investitori in un contesto in continua evoluzione.

“In particolare in una fase complessa come quella attuale, anche per l’incidenza di fenomeni macroeconomici che rendono più complesso il quadro economico generale, è fondamentale avere disponibili strumenti come il report che abbiamo presentato oggi, spiega Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance, perché consentono di rendere disponibili con chiarezza numeri, dati e informazioni sull’andamento del settore, offrendo agli investitori uno strumento per orientare e guidare le proprie scelte e le proprie strategie. Nel caso specifico dell’Equity Crowdfunding, la recente entrata in vigore della nuova regolamentazione europea rende ancora più centrale la necessità di fornire un quadro il più chiaro possibile rispetto a performance e prospettive del fenomeno”.

Francesco Cerruti DG Italian Tech Alliance Francesco Cerruti DG Italian Tech Alliance Fonte Italian Tech Alliance

A questo link è possibile consultare e scaricare la versione integrale del report.

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