L’Unione europea ha approvato la nuova legge sul commercio di cani e gatti. Colpiti milioni di proprietari e allevatori.
Le nuove regole Ue sugli animali domestici sono state approvate dal Parlamento europeo, che con 457 voti a favore ha confermato le disposizioni sull’allevamento, il commercio e l’alloggio.
Saranno colpiti milioni di proprietari di cani e gatti, considerando che il numero di persone che adotta uno di questi animali da compagnia è in continua crescita. Secondo i dati della Commissione Ue, in particolare, il 44% dei cittadini dell’Unione europea già possiede un animale domestico. Cani e gatti vanno per la maggiore, con un commercio dal valore di almeno 1,3 miliardi di euro l’anno.
La maggior parte dei proprietari, inoltre, preferisce l’acquisto online, circa il 60% dei detentori di cani o gatti, dove il rispetto degli standard per il benessere animale è più complesso.
L’assenza di norme uniformi nel territorio comunitario, inoltre, pregiudica i controlli e l’applicazione delle regole sul commercio degli animali. In questo contesto, la nuova legge europea colmerà una lacuna importante, restituendo un quadro chiaro e una strategia condivisa.
Tuttavia, è necessario ancora del tempo affinché la legge entri in vigore. A livello europeo l’iter è quasi completo, manca soltanto la consultazione con il Consiglio, ma gli Stati membri avranno ancora del tempo sufficiente a recepire le novità, che potrebbero entrare in vigore solamente nel 2026.
La nuova legge Ue su cani e gatti
Era il 7 dicembre 2023 quando la Commissione Ue ha presentato per la prima volta delle nuove regole per la tutela di cani e gatti, di recente approvate dal Parlamento Ue con l’obiettivo di contrastare il commercio illegale e promuovere standard etici comuni.
Una delle novità più importanti è l’introduzione dell’obbligo di microchip, che oggi è assente in diversi Paesi comunitari, anche per i cani e i gatti da vendere online. Le informazioni sugli animali domestici confluiranno nelle banche dati nazionali che a loro volta saranno collegate a un archivio Ue centralizzato. In questo modo, sarà più semplice verificare il rispetto delle regole nelle vendite tra Stati membri, anche per quanto riguarda il commercio online. Per i gatti, oltre al microchip, viene inoltre previsto un ulteriore sistema di tracciamento che dovrà essere definito con il contributo degli Stati europei.
Un altro aspetto delicato su cui interviene la nuova legge è l’importazione di questi animali da Paesi terzi, in cui l’identificazione di cani e gatti svolge un ruolo essenziale contro le pratiche illecite. Per questa ragione viene esteso l’obbligo di microchip e di registrazione degli animali nella banca dati nazionale di ingresso, cui dovranno adempiere non solo coloro che detengono gli animali a fini commerciali ma anche i privati proprietari. Questi ultimi, in particolare, dovranno pre-registrare il proprio amico a quattro zampe 5 giorni prima dell’arrivo in Ue. Questa severità serve a impedire che possano essere aggirati i controlli con l’ingresso dell’animale come da compagnia ma poi successivamente venduto.
L’Unione europea ha inoltre previsto delle regole per gli allevatori, che riguardano anche gli amatoriali, per preservare la sicurezza e la salute di cani e gatti. Nel dettaglio, ci saranno nuove limitazioni sugli accoppiamenti in base al grado di parentela, nonché divieti sull’allevamento di cani e gatti con caratteristiche che ne pregiudichino la salute e il benessere. Questi stessi animali non potranno in ogni caso essere esibiti in mostre o partecipare a competizioni, come cani e gatti mutilati.
Tornando all’allevamento, invece, l’Ue chiede che i cuccioli restino almeno 2 mesi con la madre prima di poter essere ceduti, prevedendo inoltre tempi di ripresa più estesi tra le varie gravidanze.
Milioni di europei colpiti dalle nuove regole
Come anticipato, il numero di proprietari di animali domestici nell’Unione europea è davvero molto elevato.
Si tratta di almeno 72 milioni di cani e 83 milioni di gatti, per lo più comprati online in condizioni di scarsa sicurezza. Tutti i proprietari dovranno munire il proprio animale di microchip entro 5 anni dall’entrata in vigore delle nuove regole, quando idealmente tutti i cani e i gatti sul territorio comunicati dovranno essere identificabili e tracciabili. Dovranno inoltre adeguarsi anche gli allevatori amatoriali, che possono contribuire non poco al traffico illecito e alle frodi.
Ovviamente, l’applicazione pratica di queste norme suscita dei dubbi, considerando che già ora gli Stati membri faticano a verificare il rispetto della propria normativa nazionale. Senza controlli mirati e coordinati tra tutti i Paesi dell’Unione europea continuerà a essere difficile tutelare in maniera efficace il commercio animale. D’altra parte, ci sono Paesi che hanno un’alta priorità sul tema, tra cui anche l’Italia che proprio in questi giorni ha varato il ddl animali.
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