Il CdA di Acea approva la cessione dell’intero capitale di Acea Energia a Eni Plenitude per 588,5 milioni di euro. Possibilità di ulteriori 100 milioni legati a obiettivi di performance.
Il Consiglio di Amministrazione di Acea ha dato il via libera all’offerta vincolante di Eni Plenitude per l’acquisizione del 100% di Acea Energia.
L’offerta, presentata il 4 giugno 2025 e approvata dal CdA il 24 giugno, prevede una valutazione dell’enterprise value di 460 milioni di euro al 31 dicembre 2024, a cui si somma una cassa netta normalizzata di 128,5 milioni, per un totale di 588,5 milioni di euro. Il prezzo potrà crescere fino a 688,5 milioni grazie a un earn-out di 100 milioni legato a risultati di performance da verificare entro il 30 giugno 2027.
L’operazione include anche il 50% di Umbria Energy, mentre restano esclusi alcuni business strategici di Acea, come l’efficienza energetica (con crediti fiscali per superbonus da circa 159 milioni di euro), la mobilità elettrica, l’economia circolare e l’energy management. Queste attività, che nel 2024 hanno generato un EBITDA di circa 6 milioni di euro, continueranno a far parte del perimetro Acea, che potrà così concentrarsi sulle attività a più alto valore infrastrutturale.
Il CdA di Acea approva la cessione della controllata Acea Energia: i motivi
La decisione di Acea di cedere la propria controllata Acea Energia si inserisce pienamente nel piano industriale 2024-2028, che punta a rafforzare la focalizzazione del gruppo sulle attività regolamentate, in particolare nel settore idrico e nella gestione delle reti elettriche. I proventi della vendita saranno reinvestiti per accelerare lo sviluppo infrastrutturale, con una particolare attenzione alla messa in sicurezza della rete di distribuzione elettrica di Roma Capitale e al miglioramento dei principali indicatori finanziari, tra cui il rapporto debito/EBITDA, che dovrebbe scendere da 3,4x a 3,3x.
Secondo l’amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo, l’operazione è perfettamente coerente con la strategia delineata dal gruppo e offre l’opportunità di liberare risorse da destinare a nuovi investimenti, mantenendo inalterata la guidance 2025 in termini di EBITDA e rapporto PFN/EBITDA, che verranno aggiornati in base alla variazione del perimetro e all’incasso previsto.
L’operazione rafforzerà il posizionamento del Gruppo come operatore infrastrutturale offrendo l’opportunità di reinvestire i proventi della cessione per l’ulteriore sviluppo nell’ambito dei business a forte connotazione infrastrutturale.
Sul fronte opposto, Eni Plenitude coglie l’occasione per rafforzare in modo significativo la propria presenza nel mercato retail italiano, anticipando gli obiettivi di crescita fissati per il 2028 e valorizzando ogni cliente Acea Energia attorno ai 400 euro, con un EBITDA stimato in circa 140 milioni di euro annui.
Il closing dell’operazione è previsto entro giugno 2026 ed è subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni Antitrust, all’applicazione della normativa Golden Power e alle regole UE sui sussidi esteri. Se andrà a buon fine, la transazione avrà effetti sull’intero comparto energetico nazionale e potrebbe innescare nuove mosse tra i principali operatori del settore.
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