Eni congela l’IPO di Plenitude per incertezza dei mercati

Violetta Silvestri

24/06/2022

24/06/2022 - 08:37

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L’IPO Plenitude, la più attesa di Piazza Affari nel 2022, non si farà, almeno nei tempi previsti inizialmente. Questo è stato dichiarato in serata da Eni, che continuerà a monitorare i mercati.

Eni congela l’IPO di Plenitude per incertezza dei mercati

IPO Plenitude rimandata: così ha comunicato Eni in una nota ufficiale di ieri sera, 23 giugno.

La quotazione era molto attesa dai mercati, con l’aspettativa degli investitori di essere una delle più importanti e di prestigio per Piazza Affari. Tuttavia, dopo la conferma del lancio entro il 2022 del 9 giugno, la società dell’ad Descalzi ha diffuso un nuovo comunicato nel quale si spiega, brevemente, perché al momento l’IPO resta congelata, senza ulteriori dettagli sulla tempistica.

Le azioni Eni saranno osservate speciali nelle contrattazioni di Borsa stamane.

IPO Plenitude, Eni, non si farà per ora: i motivi

Eni Plenitude ha reso noto che l’azionista Eni ha optato per posticipare l’offerta pubblica iniziale delle azioni ordinarie di Plenitude, per la quotazione sul mercato regolamentato Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.

Questo l’incipit del messaggio ufficiale del 23 giugno della società energetica nazionale. Le motivazioni di questo stop sono così spiegate di seguito:

“Dall’annuncio da parte di Plenitude ed Eni dell’Intention to Float, lo scorso 9 giugno, le condizioni di mercato si sono deteriorate. Malgrado Plenitude abbia riscontrato da parte degli investitori un forte e diffuso interesse, nonché un significativo consenso sulla sua strategia, è stato valutato che la volatilità e l’incertezza che attualmente coinvolgono i mercati richiedano un’ulteriore fase di monitoraggio.”

Con l’attenzione rivolta al mercato, gli investimenti nella mobilità elettrica, nella decarbonizzazione e nelle energie rinnovabili continuerà, si legge ancora nel comunicato.

Plenitude punta agli investitori nell’energia verde. La guerra in Ucraina ha scosso i mercati globali dei combustibili fossili, pressando i Governi a spingere per una maggiore indipendenza dalle forniture russe di petrolio e gas. Anche gli ambiziosi obiettivi climatici in Europa hanno messo sotto i riflettori le risorse rinnovabili, con le major dell’energia che cercano di massimizzare i rendimenti di tali attività.

Tuttavia, proprio il settore energetico è sotto stress e resta impantanato nell’incertezza. Le turbolenze del mercato alimentate dall’inflazione, le banche centrali aggressive e i crescenti timori di recessione pesano sull’appetito degli investitori. Secondo quanto riportato da Bloomberg News, anche Industrie De Nora SpA, uno specialista dell’idrogeno verde che ha iniziato a ricevere ordini per la sua IPO questa settimana, ha abbassato la sua valutazione dalle aspettative iniziali.

Sempre secondo le indiscrezioni Bloomberg, Eni stava già pensando di abbassare la valutazione di Plenitude a circa 7 miliardi di euro da un precedente obiettivo di 10 miliardi di euro.

Fermare adesso l’IPO potrebbe consentire a Eni di raggiungere la valutazione desiderata quando i mercati miglioreranno tra pochi mesi. Tuttavia, la decisione potrebbe anche ritorcersi contro se il sentimento degli investitori continua a peggiorare.

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