Energy crunch: utili del settore energetico a rischio secondo Moody’s

Mauro Speranza

7 Ottobre 2021 - 16:04

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L’aumento dei prezzi dell’energia continua a essere un fattore negativo per il settore, aggravato dalla possibilità di nuovi interventi dei governi.

Energy crunch: utili del settore energetico a rischio secondo Moody’s

La crescita dei prezzi dell’energia aumenterebbe le preoccupazioni e il rischio politico per le società del settore. Secondo un rapporto dell’agenzia Moody’s, infatti, gli utili delle società energetiche potrebbero essere a rischio a causa della possibilità di nuovi interventi dei governi messi in campo per attenuare il prezzo delle bollette per i cittadini. In Spagna, intanto, il governo starebbe lavorando a ridurre l’impatto della legge sulle compagnie elettriche, ma l’energy crunch rischia di restare un problema per il settore ancora per molto tempo.

Nuovi interventi sull’energia secondo Moody’s

I prezzi all’ingrosso dell’energia hanno visto un’impennata del 150% nel corso di quest’anno in molti mercati europei, spingendo già diversi governi ad intervenire per calmierare le bollette.
La Spagna aveva annunciato misure negative per la qualità del credito delle utilities, inclusa una nuova tassa per aiutare a finanziare la riduzione delle bollette dell’elettricità”, ricorda Paul Marty, senior Vice President/manager di Moody’s.
Altri paesi europei stanno dando la priorità a misure finanziate dai bilanci pubblici per alleviare i costi per i consumatori”, aggiunge l’analista.

Con l’aumento dei prezzi che potrebbe non essere terminato, per Moody’s resta alta la possibilità di nuovi interventi governativi, in quanto la maggior parte delle iniziative annunciate sono temporanee.
La volontà di intervenire da parte dei nuovi governi e il tipo di interventi “dipenderanno dalle preoccupazioni per l’accessibilità dei prezzi per i consumatori e anche dal desiderio di segnalare stabilità e prevedibilità delle politiche energetiche per attirare gli investimenti richiesti per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050”, spiega un rapporto dell’agenzia
In particolare, gli esperti dell’agenzia vedono possibile il “rischio della revoca degli utili delle società che gestiscono l’energia”, considerati eccessivi.

Altri rischi per il settore

I rischi per il settore rimarrebbero anche nel caso in cui la corsa dei prezzi dell’energia dovesse continuare, elemento che generalmente rappresenta un fattore favorevole sulla qualità del credito delle utilities europee secondo Moody’s.

A fronte di questo, è improbabile che aumenti in modo significativo la qualità del credito dell’intero settore, in quanto “la maggior parte delle utilities ha già diversificato rispetto alle attività esposte alle materie prime e molte hanno anche fatto operazioni di hedging su un’ampia parte della loro produzione di energia per i prossimi 12-18 mesi”.

La Spagna pensa a modificare la legge sull’energia

Nel frattempo, uno dei primi governi intervenuti per ammorbidire l’impatto dell’aumento del prezzo delle materie prime sulle bollette starebbe pensando di tornare indietro sulle sue scelte.

Secondo indiscrezioni diffuse dal quotidiano spagnolo Cinco Días, infatti, la Ministra per la transizione ecologica, Teresa Ribera, starebbe incontrando i vertici delle principali società che gestiscono la fornitura di energia nel paese, tra cui Iberdrola, Endesa e Naturgy.
Al centro delle discussioni ci sarebbero le modifiche al decreto che impone alle compagnie minori entrate per 2,6 miliardi di euro fino a marzo, con l’obiettivo di ridurre il costo delle bollette per i cittadini.

Il governo spagnolo guidato da Pedro Sánchez starebbe pensando al rinvio di questo provvedimento o alla sua rimodulazione, in modo da attutire l’impatto economico sulle compagnie.
Dietro il cambio di strategia dell’esecutivo ci sarebbero alcuni rapporti che mostrano come la corsa dei prezzi del gas avrebbe portato le compagnie a vendere in perdita a causa degli effetti del decreto governativo.

Le indiscrezioni del quotidiano spagnolo hanno attirato acquisti sui titoli azionari legati all’energia. Se a Milano Enel guadagna oltre il 3%, la sua controllata spagnola, Endesa, segue il trend positivo (+4%) a Madrid, al pari delle altre aziende coinvolte nelle discussioni del governo come Iberdrola, Naturgy e Acciona.

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