Elezioni Turchia, ballottaggio 28 maggio: chi vince? Gli scenari

Alessandro Cipolla

26 Maggio 2023 - 11:29

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Domenica 28 maggio in Turchia ci sarà il ballottaggio delle elezioni presidenziali: a sfidarsi saranno il presidente uscente Recep Tayyip Erdoğan e il leader dell’opposizione Kemal Kılıçdaroğlu: ecco chi può vincere e gli scenari del dopo il voto.

Elezioni Turchia, ballottaggio 28 maggio: chi vince? Gli scenari

Il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Turchia si terrà in data domenica 28 maggio: a sfidarsi saranno il presidente uscente Recep Tayyip Erdoğan e il leader dell’opposizione Kemal Kılıçdaroğlu, quest’ultimo alla guida di una coalizione formata da sei partiti.

I risultati del primo turno che si è svolto domenica 14 maggio hanno visto finire in testa Erdoğan con il 49,52% dei voti; non essendo stata superata per poche preferenze la soglia della maggioranza assoluta, ecco che si è reso necessario un ballottaggio per determinare chi sarà il prossimo presidente della Turchia.

Kılıçdaroğlu al primo turno si è fermato al 44,88%, superando il suo rivale nelle grandi città e nelle zone a maggioranza curda mentre nei distretti interni e rurali è stato Erdoğan a imporsi. C’è da dire che non sono mancate le denunce di brogli soprattutto da parte delle opposizioni.

Nel ballottaggio sarà eletto presidente chi riuscirà a prendere anche un solo voto in più dell’avversario, con Recep Tayyip Erdoğan che nei giorni scorsi ha incassato l’importante endorsement di Sinan Oğan, il candidato presidente della destra che al primo turno ha ottenuto il 5,17%.

Lo scorso 14 maggio, in contemporanea con le presidenziali, in Turchia si è votato anche per le elezioni parlamentari: in questo caso il partito di Erdoğan e i suoi alleati hanno ottenuto una maggioranza alla Grande Assemblea Nazionale, con 322 seggi conquistati su un totale di 600.

Ballottaggio elezioni Turchia, chi vincerà tra Erdoğan e Kılıçdaroğlu

Al primo turno delle elezioni presidenziali in Turchia hanno votato oltre 55 milioni di cittadini su un totale di 64 milioni di aventi diritto. Come detto, Recep Tayyip Erdoğan non è riuscito a evitare il ballottaggio nonostante i 27,1 milioni di voti ottenuti.

Due settimane fa Kemal Kılıçdaroğlu invece ha ottenuto 24,6 milioni di voti, circa 2,5 milioni in meno rispetto al presidente in carica che adesso - in teoria - potrebbe contare anche sui 2,8 milioni di voti ottenuti al primo turno da Sinan Oğan.

Non è un caso che i sondaggi in Turchia adesso darebbero come grande favorito Erdoğan mentre, nei giorni precedenti al primo turno, è stato Kılıçdaroğlu a essere indicato in testa in caso di un eventuale ballottaggio.

Nei ballottaggi però non sempre si possono fare molti calcoli, visto che un fattore determinante resta quello dell’affluenza ai seggi: se il numero dei votanti dovesse essere simile a quello del primo turno, allora il “regno” di Erdoğan in Turchia che dura da oltre 20 anni potrebbe proseguire.

Gli scenari delle elezioni in Turchia

La Turchia è uno dei grandi protagonisti della politica internazionale, oltre a essere il secondo esercito più grande della Nato. Nonostante l’appartenenza atlantica, si vocifera che Vladimir Putin faccia il tifo per Recep Tayyip Erdoğan in questo ballottaggio delle elezioni presidenziali.

Kemal Kılıçdaroğlu invece sembrerebbe avere dalla sua parte l’Occidente, tanto che nella sua campagna elettorale ha dichiarato di voler spingere per un ingresso della Turchia nell’Unione europea, tagliando i ponti con la Russia per rafforzare il legame con gli Stati Uniti.

Erdoğan è presidente della Turchia in maniera ininterrotta dal 2014, mentre negli undici anni precedenti ha ricoperto il ruolo di primo ministro figura poi abolita nel 2018 per lasciare spazio al presidenzialismo; se consideriamo anche i quattro anni passati a fare il sindaco di Istanbul dal 1994 al 1998, appare evidente che stiamo parlando del politico più importante della storia moderna turca. Questa etichetta però potrebbe essere riduttiva.

In questi anni infatti il presidente turco è stato uno dei leader più influenti nel complesso scacchiere geopolitico internazionale: dalla Siria alla Libia passando alla guerra in Ucraina e alla questione dei migranti, il ruolo della Turchia è quello di assoluta protagonista.

Nonostante una crisi economica molto forte in Turchia e le polemiche relative alla gestione del post-terremoto, Erdoğan può contare ancora su un ampio consenso soprattutto nelle zone rurali del Paese, che sono anche quelle maggiormente conservatrici.

Di conseguenza non sarà facile per Kemal Kılıçdaroğlu detronizzare l’attuale presidente che, in questi anni, spesso ha usato tutti i mezzi a sua disposizione per mantenere il potere resistendo nel 2016 anche a un golpe messo in atto da una parte dell’esercito.

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