Blocco totale delle prenotazioni. 4.000 hotel in Turchia chiusi all’improvviso

Luna Luciano

27 Giugno 2025 - 00:06

Controlli shock. La Turchia chiude 4.000 hotel, migliaia di turisti restano senza alloggio: ecco cosa è successo.

Blocco totale delle prenotazioni. 4.000 hotel in Turchia chiusi all’improvviso

A seguito dei controlli antincendio, la Turchia ha revocato le licenze di migliaia di hotel: gli alloggi prenotati restano bloccati. E chi ci rimette sono i turisti.

La stagione estiva in Turchia rischia di partire con un colpo durissimo per il settore turistico. Negli ultimi giorni, circa 4.000 hotel hanno ricevuto un ordine di chiusura immediata da parte delle autorità turche, dopo che una serie di ispezioni ha rilevato gravi carenze nei requisiti di sicurezza, in particolare riguardo le norme antincendio.

Il risultato? Un blocco improvviso delle prenotazioni per migliaia di turisti, molti dei quali hanno scoperto all’ultimo momento che l’hotel scelto per le vacanze era stato chiuso. Il Ministero del Turismo ha giustificato l’intervento con la necessità di tutelare la sicurezza dei visitatori e prevenire future tragedie, ma il danno collaterale per l’immagine del Paese e l’economia locale appare già considerevole. Ma quali saranno le conseguenze per il Paese? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Perché in Turchia 4.000 hotel hanno chiuso all’improvviso

La decisione delle autorità turche di chiudere 4.000 hotel è arrivata a seguito di un’ondata di controlli a tappeto nelle strutture alberghiere del Paese, scattati dopo un disastroso incendio avvenuto nella località sciistica di Kartalkaya. Il rogo ha avuto conseguenze drammatiche, provando la morte di 78 vittime e un’ondata di indignazione pubblica che ha spinto il governo ad agire con decisione per verificare il rispetto delle normative di sicurezza nelle strutture ricettive.

Le ispezioni si sono concentrate inizialmente sugli impianti antincendio, ma ben presto è emerso un problema ancora più grave: circa il 17% degli hotel controllati non disponeva della regolare licenza turistica nazionale, ma operava con una semplice autorizzazione comunale, che non è sufficiente per accogliere turisti secondo la legge turca. Questo escamotage, adottato per aggirare i lunghi tempi della burocrazia, ha portato a una situazione critica e irregolare in larga parte del comparto turistico.

Il Ministero del Turismo ha reagito con fermezza, imponendo la sospensione immediata dell’attività a tutte le strutture non in regola. Secondo fonti ufficiali, solo una piccola parte degli hotel chiusi, circa 200 su 4.000, potrebbe riuscire a ottenere la documentazione mancante e riaprire prima dell’alta stagione. Il resto rischia di rimanere chiuso a tempo indefinito, oppure di dover affrontare sanzioni penali. Le autorità giustificano il provvedimento con l’intento di garantire standard elevati e salvaguardare la reputazione del turismo turco a livello internazionale. Tuttavia, molti operatori del settore lamentano l’assenza di un preavviso e i danni ingenti che ne derivano.

Turchia, chiusi 4.000 hotel: quali saranno le conseguenze?

Le ripercussioni della chiusura in massa delle strutture ricettive si stanno già facendo sentire in maniera tangibile. Secondo Serdar Karcılıoğlu, presidente di un’associazione alberghiera della regione di Bodrum, la misura ha colpito con particolare durezza le mete turistiche più popolari, a ridosso dell’inizio della stagione estiva. L’effetto domino è stato immediato: turisti stranieri e locali si sono ritrovati senza alloggio all’ultimo momento, tour operator internazionali hanno dovuto cancellare pacchetti e prenotazioni, e centinaia di dipendenti del settore alberghiero sono rimasti senza lavoro.

Karcılıoğlu ha dichiarato che, realisticamente, solo una minima parte degli hotel riuscirà a riaprire entro l’estate. Questo non solo compromette gravemente le prospettive economiche di migliaia di imprenditori e lavoratori, ma potrebbe anche spingere alcune strutture a riaprire in modo illegale, aumentando il rischio per i turisti e peggiorando la situazione. In aggiunta, il caos burocratico e l’improvvisa stretta normativa rischiano di compromettere l’immagine internazionale della Turchia come destinazione affidabile.

Dal punto di vista economico, le conseguenze potrebbero essere disastrose. Il settore turistico rappresenta una delle principali fonti di reddito per il Paese e contribuisce in modo significativo al PIL. Una stagione compromessa potrebbe generare perdite per miliardi di euro, oltre a intaccare la fiducia degli investitori internazionali nel comparto alberghiero turco. Le autorità, da parte loro, continuano a sostenere che la misura è necessaria per prevenire ulteriori tragedie, ma sarà fondamentale trovare un equilibrio tra sicurezza, burocrazia e benessere economico, evitando così che la cura si trasformi in un danno permanente.

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# Hotel

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