Eduardo De Filippo, chi era e cos’ha fatto: film, opere e vita privata

Ilena D’Errico

16 Gennaio 2024 - 20:40

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La storia e la carriera di Eduardo De Filippo, le opere e i film più celebri, la vita privata e il rapporto con i fratelli.

Eduardo De Filippo, chi era e cos’ha fatto: film, opere e vita privata

Eduardo De Filippo, insieme ai fratelli, è uno degli artisti italiani di maggior pregio. Tradotto e rappresentato in tutto il mondo, nonostante il forte senso di appartenenza e l’amore per la città natale, Napoli, premiato ripetutamente e nominato senatore a vita.

La sua storia personale è fonte di ispirazione, insieme alla sua carriera. Proprio questa sera andrà in onda “I fratelli De Filippo” su Rai 1, il film che ripercorre le vicende di Eduardo, Peppino e Titina. Su questo artista ci sarebbe moltissimo da dire, a cominciare dalla drammaturgia napoletana portata in tutto al mondo, passando per l’impegno politico e sociale.

Le sue opere raccontano tutto con una voce riconoscibile, ricca di significato, umorismo ed emozione. Cerchiamo, però, di riportare i punti più salienti della sua vita, chi era e cos’ha fatto.

Chi era Eduardo De Filippo

Eduardo De Filippo è stato un drammaturgo, attore, regista, sceneggiatore e poeta italiano. È considerato a mani basse uno dei più influenti autori teatrali del Novecento (e non solo), tanto che spesso ci si riferisce a lui soltanto con il nome di battesimo Eduardo.

Nasce a Napoli il 24 maggio da Eduardo Scarpetta e Luisa De Filippo. Insieme ai fratelli Peppino e Titina prende il cognome materno, dato che i genitori non erano sposati e il padre Eduardo aveva già una famiglia legittima (peraltro con Rosa De Filippo, zia di Luisa). Aveva, da parte paterna, altri 6 fratelli e sorelle.

Cosa ha fatto, film e commedie

Eduardo nasce in una famiglia d’arte, ma riesce ben presto a trovare una voce unica, spiccando in particolar modo come autore. Nella sua carriera collabora con la sorella Titina, il fratello Peppino e anche con il fratellastro Vincenzo Scarpetta.

Dopo varie compagnie e alcune esperienze in proprio, fonda il Teatro Umoristico “I De Filippo”, che eccelle con la rappresentazione di “Natale in casa Cupiello” del 1931 al Teatro Kursaal di Napoli. Se si dovesse scegliere la commedia più bella di Eduardo De Filippo si penserebbe sicuramente a questa, insieme Filumena Marturano. Al di là dei gusti personali, si tratta delle sue opere più famose e acclamate dalla critica.

In ogni caso, da quel momento la compagnia inizia un periodo di lavoro intenso, riscuotendo sempre più successo e portando in scena opere come “Sik-Sik”, “Quei figuri di trent’anni fa” e molte collaborazioni con la sorellastra Maria Scarpetta.

L’incontro con Luigi Pirandello ispira un’interpretazione dell’opera “Il berretto a sonagli”, segnando una nuova fase artistica che permette al trio De Filippo calcare i palchi di tutta Italia. La carriera di Eduardo è un mix unico tra attaccamento alle radici e alla cultura popolare napoletana con innovazione, che si riflette in ogni parte delle sue opere, a partire dalla lingua adottata nelle commedie.

È questo che gli permette di consolidarsi come autore, innalzando il “teatro dialettale” a un teatro d’arte, conquistando critici nazionali e non. Eduardo De Filippo conquista anche il cinema, come attore, regista e talvolta sceneggiatore. Esordisce con “Tre uomini in frak” di Mario Bonnard, collabora spesso con l’amico Vittorio De Sica e dopo la regia di “Spara forte, più forte... non capisco!” lascia anche questa avventura per dedicarsi alla televisione.

Ripropone con successo le sue commedie sul piccolo schermo, interpretando il suo ultimo ruolo nel 1984 nel film “Cuore” di Luigi Comencini.
Nel frattempo, Eduardo aveva fondato una nuova compagnia, “Il teatro di Eduardo”, dopo un litigio con il fratello Peppino.

Perché i fratelli De Filippo hanno litigato?

Il 20 dicembre 1944 Eduardo si esibisce per l’ultima volta, accanto al fratello Peppino. I due litigano, segnando la fine del trio, dopo aver accumulato tensioni e dissapori per molti anni. Pare che la rottura tra i fratelli sia originata dalle diverse visioni artistiche e teatrali, tanto che in seguito ognuno di loro è riuscito a portare avanti una personalità unica e ben definita.

Probabilmente le liti derivavano anche da opinioni politiche molto diverse, ma anche – secondo alcune dicerie – dal licenziamento dell’attrice Lidia Maresca, con cui Peppino aveva una liaison e che fu la sua seconda moglie, da parte di Eduardo.

I due non si sono mai davvero riconciliati, al di fuori delle collaborazioni professionali, tanto da discutere anche per la sepoltura della sorella maggiore Titina.

Eduardo ha commemorato la morte del fratello con queste parole:

Da vivo non mi mancava, ma mi manca molto adesso: come compagno, come amico ma non come fratello.

La vita privata di Eduardo

A livello sentimentale, sono tre le donne che hanno segnato maggiormente la vita di Eduardo De Filippo. Dorothy Pennington che sposò nel 1928, ma il loro matrimonio fu annullato, Thea Prandi, da cui ebbe i figli Luisa e Luca e Isabella Quarantotti, con cui convolò a nozze nel 1977.

Un percorso travagliato, reso drammatico da diversi lutti che hanno segnato l’autore. In primis, la morte della figlia Luisella a cui seguì quella dell’ex moglie Thea Prandi, infine, la scomparsa dell’amata sorella Titina.

Come è morto Eduardo De Filippo

Eduardo De Filippo, come la sorella Titina, soffriva di problemi cardiaci. Nel 1974 subisce l’applicazione di un peacemaker e dopo 20 giorni dall’intervento torna sul palco, morendo poi il 31 ottobre 1984 a causa di un blocco renale. I funerali sono stati fatti con una cerimonia religiosa nella basilica di San Giovanni Laterano, dopo la camera ardente al Senato, a cui è seguita una cerimonia civile per consentire ai cittadini di salutarlo.

Più di 30.000 persone si sono recate in piazza per l’ultimo saluto, oltre ai numerosi spettatori che hanno seguito la cerimonia in diretta Rai. La salma è stata poi portata al cimitero al Verano a Roma.

L’impegno di Eduardo non ha vacillato nemmeno in tarda età, vedendolo completamente dedicato al suo lavoro e alle tematiche politiche e sociali. Nel 1981 è stato nominato Senatore a vita, carica che gli ha permesso di impegnarsi ancora di più per la rieducazione dei minori.

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