Il focus di Ecomondo resta su sostenibilità e internazionalizzazione. Ne parliamo con Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della Divisione Green & Technology di Italian Exhibition Group.
A Rimini, dal 4 al 7 novembre 2025, torna Ecomondo, la grande fiera dedicata alla green e circular economy che ogni anno riunisce imprese, istituzioni, ricercatori e startup da tutto il mondo per discutere di sostenibilità, innovazione e transizione ecologica. Un appuntamento che non smette di crescere: più internazionale, più tecnologico e sempre più connesso ai temi che definiscono il futuro del pianeta.
Quest’anno l’evento promette un salto di qualità, spingendo sull’acceleratore dell’innovazione con progetti di intelligenza artificiale per il monitoraggio ambientale e Digital Twin per le filiere circolari, ma anche con tour tematici in italiano e inglese per raccontare ai visitatori, passo dopo passo, come si muove davvero la rivoluzione verde.
I distretti tematici, cuore pulsante della manifestazione, si arricchiscono di nuovi contenuti e soluzioni dedicate a città sostenibili, blue economy, riciclo avanzato e bioenergia, mentre il Premio Lorenzo Cagnoni e l’Innovation District accendono i riflettori sulle startup più visionarie del settore.

L’obiettivo è chiaro: rendere Ecomondo sempre più un ponte tra tecnologia, ricerca e impresa, un luogo dove le idee diventano progetti concreti e le collaborazioni aprono a nuove opportunità di business.
Con il supporto dell’Agenzia ICE, del Ministero degli Affari Esteri e di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, la manifestazione rafforza la sua vocazione internazionale, puntando su Europa, Medio Oriente e Africa come aree strategiche per lo sviluppo di una green economy globale.
A raccontare le novità e la visione dietro questa edizione è Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director della Divisione Green & Technology di Italian Exhibition Group, che in questa intervista ci guida nel dietro le quinte di una manifestazione che da oltre vent’anni non è solo una fiera, ma un vero laboratorio di idee e diplomazia industriale, dove il futuro sostenibile prende forma, un padiglione alla volta.

D: Ecomondo è ormai un punto di riferimento per la green & circular economy. Quali saranno le principali novità dell’edizione 2025, sia in termini di contenuti che di format espositivo, rispetto agli anni precedenti?
R: L’edizione 2025, dal 4 al 7 novembre alla Fiera di Rimini, segna un passo in avanti nell’evoluzione di Ecomondo e ci aspettiamo che l’appuntamento sia ancora più ricco, grande e internazionale rispetto al passato.
L’edizione 2025, dal 4 al 7 novembre alla Fiera di Rimini, segna un passo in avanti nell’evoluzione di Ecomondo e ci aspettiamo che l’appuntamento sia ancora più ricco, grande e internazionale rispetto al passato.
Quest’anno, spingiamo l’acceleratore sull’innovazione tecnologica, con un’attenzione particolare a soluzioni come l’intelligenza artificiale applicata al monitoraggio ambientale e il Digital Twin per filiere circolari, che trovano spazio in tutte le sette macroaree della manifestazione, ciascuna riservata a un aspetto chiave della transizione ecologica, dalla gestione dei rifiuti alla tutela delle risorse idriche.
Il settore dedicato ai rifiuti come risorse, in cui Ecomondo è leader e dove trovano spazio le soluzioni e tecnologie per la raccolta differenziata, rimane fra i più solidi, con un focus importante sul tema dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), legato alla scarsità di materie prime critiche, di cui è sempre più urgente generare una maggiore raccolta e riciclo.
Nel layout a 30 padiglioni su 166.000 mq di superficie espositiva abbiamo confermato la presenza dei sei distretti verticali e affronteremo il tema dell’acqua e della blue economy in modo ancora più strutturato.
Novità di Ecomondo 2025 saranno i tour tematici in italiano e inglese che accompagneranno i visitatori alla scoperta delle filiere della plastica, dell’acqua, del suolo e dell’innovazione, con oltre 500 posti gratuiti disponibili al giorno.
D: Negli ultimi anni Ecomondo ha rafforzato la sua vocazione internazionale. Come intendete ampliare ulteriormente la partecipazione di espositori e buyer esteri nel 2025 e quali Paesi saranno protagonisti?
R: Ecomondo 2025 si conferma un appuntamento globale, con una vocazione internazionale che cresce anno dopo anno e che porta nel quartiere fieristico riminese di IEG sempre nuovi visitatori da tutto il mondo.
Per ampliare la partecipazione di espositori e buyer esteri, lavoriamo a stretto contatto con Agenzia ICE e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, coinvolgendo, grazie anche alla collaborazione con circa 80 associazioni internazionali del settore, delegazioni da tutto il mondo.
La nostra attenzione è da sempre rivolta all’Europa e al bacino del Mediterraneo e per questa edizione abbiamo individuato come Paesi target Germania, Spagna, Polonia, Serbia, Turchia e i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente. Grazie alla collaborazione con Confindustria Assafrica & Mediterraneo, inoltre, abbiamo rafforzato i rapporti con i Paesi del continente africano e con il Medio Oriente.
Fra luglio e settembre abbiamo organizzato un roadshow in tre Paesi che riteniamo strategici per lo sviluppo di Ecomondo e che sono Egitto, Serbia e Polonia. È stata un’ulteriore opportunità per fare sistema con i partner istituzionali locali e con le aziende private, che ha aperto a nuove opportunità di business e favorito l’incontro tra imprese italiane e buyer internazionali.
Inoltre, per facilitare l’accesso a Rimini, abbiamo introdotto voli speciali da Monaco di Baviera e Roma, che semplificano la partecipazione degli operatori stranieri.
Con le edizioni di Ecomondo Mexico e Ecomondo China, che si realizzeranno anche nel 2026, rafforziamo sempre di più il ruolo dell’evento di rete globale, capace di portare le competenze italiane nei mercati emergenti.
D: Uno dei tratti distintivi di Ecomondo è l’organizzazione per distretti tematici, che favorisce lo scambio tra filiere. Ci può raccontare come evolveranno i distretti nel 2025 e quali settori avranno maggiore attenzione?
R: Coerentemente con la mission di Italian Exhibition Group in quanto “community catalyst”, la forza di Ecomondo risiede nella capacità di connettere filiere diverse attraverso distretti tematici che favoriscono dialogo e innovazione.
Nell’edizione 2025, sei macroaree continuano a strutturare l’offerta espositiva, a cui si aggiunge SAL.VE, il Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia, in collaborazione con ANFIA, che porta in scena veicoli ecologici per città più sostenibili.
I distretti verticali, invece, si evolvono per rispondere alle priorità della transizione ecologica, mostrando le ultime tecnologie nel campo della Blue Economy, città circolari e sostenibili, carta e tessile, senza tralasciare il settore del Trenchless.
Questi spazi, intrecciati con i convegni in programma, trasformano Ecomondo in un laboratorio dove le filiere collaborano per costruire un futuro sostenibile.
D: La transizione ecologica passa anche dall’innovazione tecnologica e dal dialogo con il mondo della ricerca. Che ruolo avrà l’innovazione nell’edizione 2025 e quali iniziative dedicate alle startup e ai centri di ricerca sono previste?
R: L’innovazione è il motore di Ecomondo, con tecnologie all’avanguardia che attraversano ogni aspetto della fiera, dal riciclo avanzato alla bioenergia, fino al monitoraggio ambientale tramite satelliti.
L’Innovation District sarà come ogni anno il cuore pulsante, uno spazio dove startup e scale-up presenteranno soluzioni per settori come il tessile, la gestione dei rifiuti e le città circolari, cogliendo un’opportunità di dialogo con investitori e imprese.
La nuova edizione del Premio Lorenzo Cagnoni celebrerà i progetti più innovativi, premiando le tecnologie che affrontano sfide come il recupero di materiali critici. I centri di ricerca, in collaborazione con le università, arricchiranno il programma convegnistico con sessioni dedicate, come quelle sulla rigenerazione dei suoli o sull’economia circolare nel tessile.
Inoltre, l’area Green Jobs & Skills proporrà workshop per orientare i giovani verso le professioni del futuro, rispondendo alla crescente domanda di competenze specializzate nella transizione ecologica.
D: Convegni, workshop e momenti di formazione sono parte integrante di Ecomondo. Su quali temi chiave si concentreranno i programmi scientifici e di policy quest’anno, e come pensate di renderli più fruibili a un pubblico internazionale?
R: Il programma convegnistico di Ecomondo 2025, definito dal Comitato Tecnico Scientifico presieduto dal Professor Fabio Fava, si articolerà in più di cento eventi che esploreranno i temi chiave della transizione ecologica, dalla bioeconomia rigenerativa alla gestione idrica e delle materie prime critiche, fino alla decarbonizzazione e alla cooperazione internazionale.
Sessioni come quelle dedicate alla responsabilità estesa del produttore nel tessile e alle città circolari intelligenti approfondiranno normative e tecnologie innovative, mentre altri convegni si concentreranno, per esempio, sulla finanza verde per supportare la transizione.
A Ecomondo 2025 organizzeremo anche, in collaborazione con la struttura operativa per l’attuazione del Piano Mattei presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e RES4Africa, la 5a edizione del Forum “Africa Green Growth”, focalizzandoci sul Piano Mattei e sull’importanza del dialogo tra istituzioni e settore privato per lo sviluppo sostenibile dell’Africa, con particolare attenzione all’adattamento climatico del continente.
Per raggiungere un pubblico internazionale, molti eventi saranno disponibili in inglese con traduzione simultanea, facilitando il networking B2B. Anche i tour tematici saranno offerti in inglese, in modo da condurre e far conoscere ai visitatori stranieri le best practice in tema di processi e soluzioni circolari, mentre la collaborazione con enti come la Commissione Europea assicurerà un respiro globale, rendendo i contenuti accessibili e rilevanti per un pubblico internazionale.
Non mancherà, infine, l’appuntamento con gli Stati Generali della Green Economy, che rappresentano il fulcro del dibattito politico di Ecomondo e che torneranno a riunire aziende, istituzioni e policy maker in un confronto aperto, per sviluppare proposte concrete per la decarbonizzazione, la gestione sostenibile delle risorse e la mobilità urbana.
D: Guardando oltre il 2025, come vede l’evoluzione di Ecomondo nei prossimi anni e quale contributo può dare alla competitività delle imprese italiane sui mercati globali della green economy?
R: Ecomondo non è solo una fiera: è una piattaforma che si propone di offrire supporto ad aziende, professionisti del settore, pubbliche amministrazioni e tutti gli altri stakeholder nell’intercettare nuove opportunità di business.
La nostra manifestazione, una delle “ammiraglie” del portafoglio fieristico di IEG, riveste un ruolo centrale in quella che mi piace definire diplomazia industriale e ambientale internazionale, lavorando al fianco di imprese e Istituzioni.
Oltre alla parte espositiva e convegnistica, Ecomondo incentiva, infatti, gli incontri d’affari fra i top buyer qualificati e le delegazioni che portiamo a Rimini da tutto il mondo, creando connessioni e sinergie. Una triplice veste che ha sempre caratterizzato la manifestazione e che intendiamo continuare a rafforzare, per diventare sempre di più un punto di incontro strategico.
Nei prossimi anni, integreremo nell’offerta espositiva e convegnistica tecnologie come l’intelligenza artificiale e il riciclo avanzato, potenziando i distretti tematici e consolidando la nostra presenza internazionale.
Immagino Ecomondo come un ponte, che connetterà tecnologie e soluzioni green nei mercati di tutto il mondo, posizionando sempre di più l’Italia come leader nella transizione ecologica.
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