È stata una settimana di forti oscillazioni sui mercati energetici ma i prezzi dei carburanti in Italia dovrebbero registrare variazioni contenute.
Dopo una settimana di forti oscillazioni sui mercati energetici, i prezzi di benzina e altri carburanti in Italia potrebbero registrare variazioni contenute nei prossimi giorni, anche se la tendenza resta fragile e fortemente legata all’andamento del petrolio e del gas naturale sui mercati internazionali.
Negli ultimi giorni le quotazioni del greggio hanno vissuto un rimbalzo dopo quattro sedute consecutive di ribassi, chiudendo la settimana con il calo più marcato da giugno. A pesare sono stati il rallentamento stagionale della domanda, la manutenzione programmata delle raffinerie e l’aumento delle scorte statunitensi, fattori che hanno spinto gli operatori a rivedere al ribasso le previsioni di breve periodo.
Le previsioni sul prezzo del petrolio
Gli occhi del mercato restano puntati sull’OPEC+, l’alleanza tra i principali Paesi produttori di petrolio, che potrebbe decidere di aumentare la produzione fino a 500.000 barili al giorno già da novembre. Una mossa del genere rischierebbe di far scendere le quotazioni del greggio WTI verso quota 58 dollari al barile, con il pericolo di ulteriori ribassi fino a 55 dollari.
Per ora il WTI viaggia intorno ai 60,4 dollari, dopo aver toccato i minimi settimanali. Gli analisti segnalano una possibile fase di stabilizzazione, ma il quadro tecnico rimane debole: la resistenza si trova a 61,5 dollari, mentre un ritorno sotto i 60 dollari potrebbe riaprire la strada a nuovi cali. Anche il Brent, il riferimento europeo, resta in una fase di consolidamento intorno ai 64-65 dollari, con un canale discendente che continua a indicare il predominio dei venditori.
Considerando l’attuale andamento del mercato, i prezzi dei carburanti in Italia dovrebbero mantenersi sostanzialmente stabili nella prima parte della prossima settimana. Tuttavia, non si escludono lievi ritocchi al ribasso per benzina e gasolio, soprattutto se le quotazioni del Brent dovessero continuare a muoversi sotto i 65 dollari al barile.
Al momento, la benzina self si mantiene in media intorno a 1,70 euro al litro, mentre il gasolio si attesta attorno a 1,60 euro/litro. Il GPL resta su livelli stabili, con una media di 0,831 euro, mentre il metano per autotrazione oscilla intorno a 1,416 euro.
Gli esperti prevedono un mercato ancora incerto, ma la pressione ribassista sul greggio, se confermata, potrebbe tradursi in un leggero alleggerimento dei prezzi al distributore già entro la fine della prossima settimana.
L’andamento del gas
Sul fronte del gas naturale, i prezzi si sono stabilizzati intorno a 3,43 dollari per milione di BTU, dopo aver testato la resistenza a 3,49 dollari. Nonostante la volatilità, la struttura rimane moderatamente rialzista. Tuttavia, le tensioni geopolitiche e le incertezze legate all’approvvigionamento restano un fattore chiave di instabilità, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione invernale, quando la domanda di gas tende ad aumentare in modo significativo.
In sintesi, la situazione rimane fluida: un eventuale incremento della produzione OPEC+ o un ulteriore aumento delle scorte statunitensi potrebbe spingere i prezzi ancora più in basso. Per i consumatori italiani, questo significherebbe una boccata d’ossigeno dopo mesi di rincari, anche se la vera stabilità resta lontana e dipenderà dall’equilibrio tra domanda globale e offerta di energia.
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