In Italia sta letteralmente spopolando un cibo esotico. Scopriamo di cosa si tratta, perché tutti lo amano e perché fa bene alla salute
In questi ultimi anni abbiamo fatto la conoscenza di cucine provenienti dagli angoli più disparati del pianeta. E se la cucina cinese, quella giapponese e quella indiana si stanno trasformando in nuovi classici dei nostri regimi alimentari, c’è una tradizione culinaria in forte ascesa tra le tavole italiane.
Stiamo parlando della cucina coreana, detta anche K-Food e tra poche righe scopriremo il perché del suo successo e i benefici che potrebbe portare alla nostra salute.
In Italia vanno tutti pazzi per il K-Food
Nella prima metà dell’anno le esportazioni di K-Food nei Paesi Europei sono cresciute del 30% rispetto al 2024 e hanno ampiamente superato i 100 milioni di dollari. E l’Italia è tra i 5 più grandi importatori di pietanze provenienti dalla Corea.
Per chi ancora non la conoscesse, la cucina coreana è famosa per l’utilizzo di ingredienti sempre freschi e completamente naturali, spesso insaporiti con mix di spezie e condimenti tipici di quella zona dell’Asia.
Due caratteristiche che la rendono perfetta per chi vuole mantenere un regime alimentare bilanciato. A stupire è anche la varietà. Il K-Food comprende barbecue, numerose zuppe, gli immancabili noodles e diversi piatti a base di riso.
Le principali portate
Se vogliamo assaggiare il K-Food il consiglio è partire da quello che probabilmente è il piatto più famoso: il bibimbap. Un piatto unico a base di riso, verdure, uova e carne che assume il suo gusto unico grazie a un condimento a base di peperoncino.
Tutti da provare anche il bulgogi, secondo piatto di carne, prima marinata e poi grigliata, in salsa e il kimchi, un contorno di cavolo fermentato condito con peperoncino e un mix di spezie unico nel suo genere.
Perché il K-Food è ricco di alimenti che fanno bene alla salute
Come già accennato in precedenza, l’uso di ingredienti naturali e sempre freschi rende la cucina coreana una delle più sane al mondo.
Innanzitutto per la presenza preponderante di verdure, perfette per fare scorta di antiossidanti e vitamine di ogni tipo.
In secondo luogo per le qualità intrinseche degli stessi alimenti. Il K-Food è fondato su fonti proteiche magre come il tofu e il pesce, su verdure come il cavolo, ricchissimo di probiotici, e su spezie come zenzero e aglio, famose per le loro proprietà antibatteriche.
Il terzo aspetto importante riguarda i metodi di cottura delle pietanze. La cucina coreana utilizza spesso le griglie e la cottura al vapore. Ovvero i due metodi migliori per conservare le proprietà nutrizionali dei cibi.
A questo dobbiamo aggiungere che molti piatti coreani sono a base di quelli che gli esperti definiscono “superfood”. Due esempi su tutti il fungo King Oyster, famoso per l’elevatissimo contenuto proteico e per la ricchezza di vitamine, sostanze benefiche per la pelle e per rallentare gli effetti dell’invecchiamento, e la yuja, uno stranissimo frutto a metà tra il mandarino e il papeda con proprietà antibatteriche simili a quelle degli agrumi.
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