È arrivato il momento delle borse europee?

Tommaso Scarpellini

8 Dicembre 2023 - 14:17

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Il raggiungimento dei massimi dell’indice EU50 e la diminuzione dei rendimenti dei titoli di debito europei hanno attirato l’attenzione degli investitori globali. Cosa ci si può aspettare?

È arrivato il momento delle borse europee?

Il mondo dei mercati sembra continuare a prepararsi per i tanto attesi tagli dei tassi, impattando negativamente sui rendimenti dei titoli obbligazionari e amplificando le manie speculative sugli asset rischiosi.

Questa evidenza è particolarmente chiara nei mercati appartenenti all’Eurozona, regione in cui gli operatori sembrano scontare con presumibile certezza un taglio da parte della BCE, a causa delle maggiori difficoltà economiche rispetto alla situazione che sta attraversando la prima economia mondiale, gli Stati Uniti.

In sostanza, le borse europee potrebbero sovraperformare quelle americane dopo tanti anni?

Borse europee: cosa sta accadendo?

Il tasso di riferimento si attesta nei dintorni del 4%, ma il mercato degli swap sugli indici overnight sembra suggerire il raggiungimento del livello del 3% già a luglio del 2024. Di fronte a questi presupposti, i titoli di debito hanno avviato un lento ma progressivo apprezzamento, parallelamente a un relativamente maggiore apprezzamento degli asset rischiosi, come le azioni, presenti nei vari listini europei.

L’iShares Core Euro Government Bond UCITS ETF è ora al di sopra dei massimi del 2023 e dal mese di novembre è in rialzo di più del 5%. Allo stesso modo, l’EURO STOXX 50 è cresciuto sensibilmente e da novembre ha registrato un aumento di quasi il 12%.

I prezzi al consumo sono diminuiti e si stanno adeguando progressivamente all’obiettivo di politica monetaria della Banca Centrale Europea, grazie al sostanziale miglioramento delle condizioni di approvvigionamento delle materie prime energetiche. Anche l’inflazione relativa ai beni primari è tornata al target del 2%, dimostrando un generalizzato ridimensionamento dell’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) a dimensioni ritenute adeguate. Questa contrazione è da molti attribuita al fatto che la quantità di moneta si è contratta a un ritmo record, visto solo nel 1999.

Questo, se da un lato ha contribuito all’abbattimento della componente inflazionistica, dall’altro tiene sotto scacco l’economia in un contesto restrittivo a cui non è stata affatto abituata negli ultimi anni. Di conseguenza, il mercato dei futures si sta orientando verso un progressivo abbassamento dei tassi d’interesse. Sebbene possa apparire come un controsenso, il mercato risulta complessivamente compiaciuto di tali prospettive di politica monetaria, anche se queste cambierebbero proprio a causa di un deterioramento economico.

EURO STOXX 50: uno sguardo ai dati

Il mercato azionario europeo, sebbene appaia graficamente esteso, è ancora considerato “a sconto” da molti; infatti, nei mesi recenti, la crescita dei mercati europei non è riuscita a tenere il passo con quella statunitense, trainata dall’esplosiva ripresa dei titoli ad alto contenuto tecnologico grazie al boom dell’intelligenza artificiale (AI).

L’EURO STOXX 50, dal punto di vista fondamentale, include titoli con un rapporto prezzo/utili più contenuto rispetto a quelli del mercato statunitense, anche al netto dei cosiddetti “Magnificent Seven”. Dal punto di vista tecnico, l’indice si trova in prossimità di una soglia particolarmente rilevante, ossia i 4500 punti, livello toccato solo vicino ai massimi del 2007, prima del grande crollo del 2008.

EU50, 1W EU50, 1W Grafico a candele settimanali dell'indice EURO STOXX 50. Fonte: teletrader.com

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