Draghi su vaccini: “Meno burocrazia garantisce più velocità”

Marco Ciotola

24/03/2021

30/04/2021 - 12:51

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“Quello che dobbiamo imparare è che con una logistica efficiente e con quella che chiamano ’sburocratizzazione del processo’ si arriva anche a una maggiore velocità”, sostiene Mario Draghi

Draghi su vaccini: “Meno burocrazia garantisce più velocità”

Ridurre la burocrazia può garantire una maggiore velocità. È questo il riassunto delle parole sui vaccini pronunciate dal premier Mario Draghi pochi minuti fa.

L’ex numero uno della BCE - dopo l’intervento in Senato di ieri - ha parlato alla Camera dei Deputati, evidenziando i benefici di una “sburocratizzazione” dei processi nel conferire maggiore fluidità ed efficacia al piano vaccinale italiano:

“Quello che dobbiamo imparare è che una volta che abbiamo una logistica efficiente, e l’abbiamo, con meno requisiti formali e con quella che viene detta con una brutta parola ’sburocratizzazione del processo’, si arriva anche a una maggiore velocità”.

Il premier ha parlato in occasione delle imminenti comunicazioni al Consiglio europeo previste per domani e venerdì.

Draghi su vaccini: “Meno burocrazia garantisce più velocità”

Contestualmente alla richiesta di sveltire i processi, Draghi ha annunciato l’intenzione di voler “dare fiducia” agli italiani in ottica vaccini e non solo.

Ha quindi evidenziato come l’esecutivo sia al lavoro per recuperare i ritardi di questi mesi, con le 170 mila dosi al giorno nelle prime tre settimane di marzo che rappresentano già “più del doppio di quelle dei mesi precedenti”.

Ma l’obiettivo - ha ribadito - è arrivare a 500mila vaccinazioni al giorno, oltre all’impegno di trasparenza che ha promesso nel più breve tempo possibile:

“Il governo renderà pubblici questa settimana tutti i dati sui vaccini sul sito della Presidenza del Consiglio, regione per regione, categoria di età per categoria di età”.

Questo soprattutto alla luce delle differenze tra le Regioni sul piano delle somministrazioni, che “sono difficili da accettare”, in quanto queste ultime dovrebbero attenersi alle priorità dettate dal piano nazionale:

“Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell’uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti”.

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