Quali sono le regole da rispettare per trovare l’oro in Italia? Ecco i regolamenti da seguire per tentare la ricerca.
Con il prezzo del metallo giallo che segna nuovi record, molti si chiedono dove e come cercare l’oro in Italia.
Non c’è dubbio, infatti, che l’oro rappresenti un bene rifugio intramontabile, il cui valore può davvero rappresentare un piccolo “tesoretto” personale da custodire e riconvertire in caso di bisogno o in contesti di eccezionale convenienza.
La prima cosa da sapere per futuri cercatori di oro è che in Italia la ricerca e l’estrazione del metallo è regolamentata da precise leggi e normative, poiché si tratta di una risorsa naturale di proprietà dello Stato.
Questo significa che chiunque può cercare oro in piccole quantità per hobby o ricerca personale, ma solo in aree dove è permesso e senza causare danni ambientali. La normativa vuole, per esempio, che non è possibile utilizzare macchinari industriali per la ricerca in gran parte delle zone dove è stato segnalato l’oro.
Di seguito, tutto quello che c’è da sapere su come e dove trovare l’oro in Italia.
Dove si trova l’oro in Italia
Nel nostro Paese il metallo esiste sia in forma primaria (nelle rocce) che secondaria (nei fiumi come oro alluvionale). Le zone aurifere più famose si trovano soprattutto al nord, ma ci sono anche tracce in altre regioni.
Il Piemonte risulta essere la regione più ricca di tradizione aurifera, con queste zone in evidenza:
- Fiume Elvo (Biella): la zona più famosa per l’oro alluvionale. Molti cercatori hobbisti frequentano questo posto;
- Dora Baltea (Torino/Vercelli): fiume con presenza di oro fine;
- Orco, Malone e Stura di Lanzo: affluenti del Po con tracce d’oro;
- miniere di Macugnaga (Monte Rosa): oro primario (nella roccia), storicamente sfruttato
Posti noti dove estrarre oro sono anche i seguenti:
- Valle d’Aosta: Brusson (Val d’Ayas) – Antica miniera d’oro, ora visitabile come museo. Oro in filoni di quarzo aurifero; Torrente Evançon con presenza di oro alluvionale;
- Lombardia: fiume Ticino con buone quantità di oro alluvionale, soprattutto nella zona di Pavia e fiume Oglio con oro fine in certi tratti oltre a Adda e Lambro, con tracce, ma in quantità molto minore.
- Trentino-Alto Adige: piccole tracce nei torrenti alpini;
- Veneto: piccole tracce nei torrenti alpini
Infine, in Italia si può trovare oro in Liguria nei torrenti dell’entroterra, in Toscana, nel fiume Arno e alcuni affluenti (es. fiume Era), in Sardegna informa primaria in alcune vecchie miniere (es. Furtei), con progetti industriali anche recenti e in Sicilia nei Monti Iblei e Madonie.
Come ovunque nel mondo, anche nel nostro Paese quindi l’oro si può trovare in forma primaria nelle rocce, visibile solitamente come pagliuzze o cristalli nella roccia madre. Oppure, come oro secondario o alluvionale (nei fiumi e sedimenti), rappresentando quest’ultima la forma più accessibile ai cercatori per hobby.
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Come cercare l’oro in Italia
Una volta individuata la zona aurifera da esplorare, come si cerca l’oro in Italia da hobbista o per altri fini?
Innanzitutto, per ricerca a livello hobbistico (es. setaccio nei fiumi) non serve una concessione mineraria, ma si deve rispettare il Codice dell’Ambiente.
È vietato sempre l’uso di escavatori, pompe motorizzate o sostanze chimiche e serve un permesso del proprietario del terreno (se su proprietà privata).
Regolamento per i cercatori d’oro: cosa dice la legge in merito
Il Regio Decreto n. 1443/1927 è ancora oggi la base normativa per la materia mineraria in Italia. Stabilisce:
- tutte le sostanze minerarie (tra cui l’oro) sono di proprietà dello Stato, anche se si trovano su terreni privati;
- per cercare o estrarre oro servono autorizzazioni specifiche, a seconda dello scopo
L’attività amatoriale di ricerca è permessa solo in alcune zone, e solo con strumenti manuali (es. padella, setaccio). Non serve concessione mineraria, ma il rispetto di altre normative:
- Codice dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006);
- Regole dei Parchi, SIC/ZPS o aree protette;
- Autorizzazione del proprietario del terreno, se privato
Sono sempre vietati: pompe motorizzate, mercurio, escavatori, draghe.
Per l’attività professionale o commerciale occorre:
- domanda di permesso di ricerca (rilasciato dalla Regione);
- studio geologico e relazione tecnica;
- Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) in molti casi;
- se si trova oro: richiesta di concessione di coltivazione;
- pagamento di canoni e rispetto del piano di gestione ambientale
Ci sono anche dei regolamenti locali, come quello della Regione Lombardia (legge regionale 10 gennaio 1989), quello della Valle d’Aosta (legge regionale 23 febbraio 1981, n. 15) e quella della Regione Piemonte (legge regionale 4 aprile 1995, n.51) che recita:
La raccolta è vincolata a massimo 5 grammi di oro alluvionale giornalieri a persona. È vietato l’utilizzo di strumenti meccanici, elettrici ed esplosivi. Principalmente l’attività deve essere svolta manualmente. Le buche devono essere ricoperte. Non vi sono diritti di prelazione. I cercatori d’oro amatoriali devono provvedere a richiedere al distretto minerario in Regione l’iscrizione all’albo (gratuito).
Alcune Regioni richiedono autorizzazioni locali (soprattutto in aree protette o parchi naturali).
Per la ricerca di oro a scopo commerciale occorre una concessione di prospezione o coltivazione mineraria dal Ministero o dalla Regione e serve un progetto approvato e una valutazione di impatto ambientale (VIA).
Se l’oro trovato è in quantità modeste e non per fini commerciali, può essere tenuto. Se invece è in quantità rilevante, va dichiarato, e lo Stato può richiedere concessioni per lo sfruttamento.
Informazioni utili per chi cerca oro in Italia
Se si vuole iniziare con la ricerca dell’oro in Italia esistono enti e autorità competenti ai quali è necessario rivolgersi sia per hobby che per scopo professionale.
Per esempio, in caso di ricerca amatoriale (oro nei fiumi, senza scopi commerciali) occorre contattate il Comune del territorio, l’Ente Parco / Ente gestore area protetta se ci si trova in uno spazio del genere, i proprietario del terreno se è privato.
Per la ricerca professionale o commerciale bisogna sentire la Regione nel settore Attività Estrattive o Minerarie, eventualmente l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) che fornisce dati geologici e cartografie utili per studiare le zone aurifere, oppure l’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) e il Ministero dell’Ambiente (solo per grandi progetti o aree sensibili).
In ogni caso, ecco cosa non fare:
- non usare draghe, motori o strumenti invasivi senza permesso;
- non operare in parchi naturali, riserve o aree protette;
- non cercare in proprietà private senza autorizzazione;
- non vendere oro trovato amatorialmente senza tracciabilità
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