Docente che svolge ripetizioni e lezioni private, che tassazione paga?

Patrizia Del Pidio

18 Marzo 2024 - 11:29

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Come è tassato il reddito che proviene dalle lezioni private per un insegnante assunto con contratto part time? La risposta dell’Agenzia delle Entrate.

Docente che svolge ripetizioni e lezioni private, che tassazione paga?

Come avviene la tassazione delle lezioni private impartite dai docenti? L’Agenzia delle Entrate con la risposta 63 del 2024 fornisce importanti chiarimenti sul trattamento fiscale che devono applicare i docenti part time che svolgono ripetizioni o lezioni private in modo regolare. L’amministrazione tributaria pone un accento particolare proprio sulla regolarità delle lezioni private impartite, anche nel caso di assunzione a tempo indeterminato con contratto part time.

La netta differenziazione tra modalità sporadica e occasionale e attività abituale, porta anche delle diverse tassazioni. Vediamo i particolari e la differenza tra regime forfettario e regime speciale.

Lezioni private e ripetizione, serve partita Iva?

Capire quando è necessario aprire una partita Iva non sempre è facile, soprattutto se la professione prevalente è un’altra e non quella derivante dalle lezioni private.

I chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate nella risposta sopra citata, in ogni caso, riguardano in modo particolare gli insegnanti che svolgono attività didattica in part time e allo stesso tempo impartiscono ripetizioni e lezioni private.

Lezioni private, quando serve l’apertura della partita Iva?

La prima cosa da fare è stabilite se l’attività di ripetizioni o lezioni private è abituale od occasionale. Anche se la cosa non appare intuitiva e facilissima. Non ci sono regole che permettono di individuare in modo inequivocabile se l’attività che si presta è abituale o sporadica, infatti. Ma stabilire la differenza è fondamentale, visto che in un caso e nell’altro la disciplina tributaria è diversa e anche gli adempimenti lo sono.

Come si stabilisce se l’attività è occasionale? Può essere considerata come occasionale l’attività di ripetizioni che avviene in maniera sporadica, non episodica e non programmata. In questo caso al contribuente non viene chiesta l’apertura della Partita Iva, ma è sempre necessario il rilascio della ricevuta da parte del committente.

Se, invece, l’attività dell’effettuazione di lezioni private è ripetitiva nel tempo, è svolta con regolarità e con sistematicità, l’attività è abituale e proprio per questo, anche non essendo l’attività prevalente, è necessaria l’apertura della partita Iva. A essere determinanti non sono i redditi incassati, ma l’abitualità dell’attività che si configura a tutti gli effetti come attività di lavoro autonomo.

Partita Iva obbligatoria per l’insegnante in questi casi

Con la risposta all’Interpello l’Agenzia delle Entrate afferma in modo in equivocabile che l’insegnante titolare di una cattedra con contratto part time, se svolge attività regolare di ripetizioni o lezioni private, è obbligato all’apertura della Partita Iva perché svolge un’attività rilevante ai fini del versamento dell’imposta sul reddito.

In questi casi come si versano le tasse? L’insegnante potrà scegliere se aderire al regime forfettario con tassazione al 15% con obbligo di fatturazione senza applicare l’Iva, o a quello speciale per le lezioni private applicando sempre l’imposta sostitutiva al 15% con fatturazione in regime di esenzione. In entrambi i casi la partita Iva deve essere tenuta aperta.

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