Direttiva Case green, con l’approvazione definitiva la metà delle case degli italiani non è a norma

Nadia Pascale

13 Marzo 2024 - 11:13

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Il Parlamento Europeo approva la direttiva Case Green, ecco cosa cambia per i proprietari e chi deve ristrutturare casa per recuperare le classi energetiche ed essere in regola.

Direttiva Case green, con l’approvazione definitiva la metà delle case degli italiani non è a norma

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la direttiva Case Green, entro il 2050 tutti gli edifici residenziali degli Stati Membri devono essere a emissioni zero. Si attendono ora i decreti attuativi degli Stati che dovranno stabilire la tabella di marcia per raggiungere i vari obiettivi nei tempi previsti, ma non sono mancate polemiche.

Molti speravano che non si arrivasse all’approvazione prima delle fine della legislatura, a giugno si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo, e che, di conseguenza, la direttiva Case Green potesse essere messa in soffitta, ma così non è stato. Manca a questo punto solo un ultimo passaggio, cioè il via libera dei Governi riuniti nel Consiglio, entro la prima metà di aprile, ma si tratta solo di una formalità. La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Direttiva Case Green approvata, ma non senza polemiche

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la direttiva Case Green. Sebbene rispetto alla formulazione iniziale ci siano delle pesanti modifiche che tendono a rendere gli obblighi meno onerosi, non sono mancate polemiche e in particolare i rappresentati della maggioranza in Italia, cioè Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato contro questa Direttiva che comunque obbliga gli Stati Membri a raggiungere gli obiettivi previsti.
La Direttiva è stata approvata con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astensioni.

Il nuovo contenuto prevede che a partire dal 2030 gli edifici di nuova costruzione destinati ad abitazione civile devono essere a impatto zero. In questo caso sta alla sensibilità dei cittadini iniziare fin da ora a progettare e costruire case green per evitare in un secondo momento di doverci rimettere mano. Il termine è fissato al 2028 nel caso in cui trattasi di edifici pubblici o edifici destinati a “ospitare” Pubbliche Amministrazioni.

Nell’ultima versione della direttiva approvata non vi è più l’obbligo di armonizzazione delle classi energetiche tra i vari Paesi Membri. Può sembrare un dettaglio, ma in realtà non lo è perché fa salvi i lavori eseguiti dai cittadini italiani con il Superbonus, incenttivo che ha permesso il recupero di almeno due classi energetiche, infatti, non essendovi obbligo di armonizzazione, le classi possono essere considerate definitivamente attribuite.

Direttiva Case Green, metà delle case italiane non è a norma

In realtà il grosso delle difficoltà non sta per gli edifici di nuova costruzione, ma per quelli già esistenti, infatti il parco immobiliare italiano è abbastanza vetusto. In base ai dati rilevati, in Italia circa la metà degli edifici residenziali è in classe energetica «F» o «G», cioè le più inquinanti. La classe energetica «G» è attribuita al 29,3% degli edifici, mentre la classe energetica «F» a 23,4% degli edifici. In Europa le cose non vanno meglio perché entro il 2050 devono essere ristrutturate il 60% delle abitazioni.

Gli Stati Membri devono adottare entro il 2026 il Piano Nazionale di ristrutturazione comprendente anche la tabella di marcia degli interventi volti a raggiungere gli obiettivi. Il piano deve essere aggiornato ogni 5 anni.

Le tappe sono abbastanza forzate perché entro il 2030 vi deve essere una riduzione delle emissioni inquinanti a livello nazionale del 16% e quindi l’Italia deve adottare un piano che sia in grado effettivamente di raggiungere tali obiettivi partendo proprio dagli edifici più inquinanti. Il secondo step è fissato al 2035 quando l’Italia dovrà avere una riduzione delle emissioni inquinanti del 20-22%.

Naturalmente tutto questo ha un costo e generalmente proprio chi ha minori risorse economiche ha anche abitazioni più inquinanti perché non sottoposte a ristrutturazioni e comunque datate.
Diventa quindi importante in quest’ottica anche rivedere il piano delle agevolazioni fiscali da riconoscere a chi ristruttura. Ricordiamo nell’articolo Case green 2024, quali bonus e agevolazioni ci sono per eseguire i lavori? vi è una disamina delle agevolazioni che possono essere utilizzate fin da ora per ottenere una migliore classe energetica.

La direttiva Case Green prevede, inoltre, lo stop all’installazione di caldaie a gas a partire dal 2040, ma già dal prossimo anno i Governi UE dovranno però sospendere, senza sconti, i bonus per l’installazione.

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