Detrazioni lavoro dipendente 2023: come cambia il calcolo e risparmi sulle tasse

Nadia Pascale

31 Maggio 2023 - 09:14

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Detrazioni lavoro dipendente 2023: cambia il calcolo. I lavoratori potranno risparmiare sulle tasse grazie alle nuove aliquote e scaglioni Irpef. Tutte le novità che si applicano nella dichiarazione.

Detrazioni lavoro dipendente 2023: come cambia il calcolo e risparmi sulle tasse

Con la legge di bilancio 2022 vi sono state importanti novità per quanto riguarda la tassazione Irpef, gli effetti di queste modifiche si sono viste in busta paga e si vedono ora con la presentazione della dichiarazione dei redditi 2023.

Tra le principali novità vi è la modifica del calcolo delle detrazioni lavoro dipendente 2023 per i redditi prodotti nel 2022 e sui applica il passaggio alla nuova Irpef con quattro aliquote e scaglioni.

Dal punto di vista pratico, cambiano sia la busta paga (con la rimodulazione del trattamento integrativo ex bonus Renzi) sia i risparmi sulle tasse.
Per quanto riguarda il trattamento integrativo, cambiano le modalità di erogazione e la platea di riferimento: la detrazione per i lavoratori con redditi fino a 40.000 euro è stata abolita.

Dall’Agenzia delle entrate sono arrivati i chiarimenti relativi alle modifiche sulla tassazione Irpef con la circolare n.4 del 18 febbraio. Tutte queste modifiche, infatti, influenzano l’importo finale in busta paga, con esiti più vantaggiosi per i lavoratori dipendenti che guadagnano dai 30.000 ai 50.000 euro all’anno.

Vediamo le novità sulle detrazioni per i lavoratori dipendenti, le modifiche all’IRPEF e come cambia la busta paga.

Calcolo detrazioni lavoro dipendente con le novità della Legge di Bilancio

Partiamo da come la Legge di Bilancio 2022 è intervenuta sull’IRPEF, con il passaggio da cinque a quattro aliquote:

SCAGLIONI IRPEF 2022 REDDITO ALIQUOTE IRPEF 2022
1° scaglione fino a 15mila euro 23%
2° scaglione da 15.000 a 28.000 euro 25%
3° scaglione da 28.000 a 50mila euro 35%
4° scaglione oltre i 50mila euro 43%

Nel 2023, dichiarazione redditi 2022, non vi sono modofiche rispetto alla disciplina introdotta dalla legge di bilancio 2022. L’Irpef non prevede solo un passaggio a quattro aliquote e scaglioni, ma è cambiata la modalità di calcolo delle detrazioni, sia per i lavoratori dipendenti che per gli autonomi e i pensionati.

Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, lo schema per le detrazioni è il seguente:

REDDITI (EURO) IMPORTO DELLA DETRAZIONE (EURO)
fino a 15.000 1.880 (non inferiore a 690. Per i lavoratori a tempo indeterminato non inferiore a 1.380)
oltre 15.000 fino a 28.000 1.910+1.190*
(28.000-reddito)/(28.000-15.000)
da 28.000 a 50.000 1.910*[50.000-reddito)/(50.000-28.000)
oltre 50.000 0

Un particolare vantaggio andrà nelle tasche dei contribuenti con reddito da 25.000 a 35.000 euro, con un importo della detrazione maggiorato di 65 euro.

Quanto si risparmia sulle tasse

L’Agenzia delle entrate ha fornito i primi chiarimenti circa la nuova Irpef nella circolare n. 4 del 18 febbraio 2022, in cui vengono affrontati gli aspetti del calcolo della detrazione spettante e quindi il risparmio su tasse e imposte dovute.

Rispetto alla struttura precedente, la nuova Irpef:

  • amplia, da 8.000 euro a 15.000 euro, la prima soglia di reddito cui si applica la detrazione di 1.880 euro (rimasta invariata);
  • estende la misura della detrazione base, che passa da 978 euro a 1.910 euro, per la seconda soglia di reddito (superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro). Viene modificata la modalità di calcolo della quota ulteriore di questa detrazione, stabilendo l’aumento del valore iniziale da 902 euro a 1.190 euro e l’adeguamento dei valori utilizzati nel prodotto, ai fini della determinazione della quota aggiuntiva di detrazione; pertanto, tale quota ulteriore è pari a 1.190 euro per un reddito pari a 15.001 euro e decresce, all’aumentare del reddito, fino ad annullarsi raggiunti i 28.000 euro;
  • riduce da 55.000 euro a 50.000 euro la terza e ultima soglia di reddito per cui spetta la detrazione che, per tali redditi, passa da 978 euro a 1.910 euro; essa ammonta a 1.910 euro per redditi pari a 28.001 euro e decresce, fino ad annullarsi, alla soglia dei 50.000 euro;
  • prevede un aumento di 65 euro della detrazione applicabile, specificamente, alla fascia di reddito superiore a 25.000 euro ma non a 35.000 euro.

La tabella di seguito riepiloga le novità in merito al calcolo contenute nella circolare delle Entrate:

REDDITO COMPLESSIVO MISURA DELLA DETRAZIONE
Reddito complessivo non superiore a 15.000 euro 1.880 euro (in ogni caso non inferiore a 690 euro o, se a tempo determinato, a 1.380 euro)
Reddito complessivo superiore ai 15.000 euro e fino a 28.000 euro 1.910 + 1.190 x
28.000-reddito complessivo)/13.000
Reddito complessivo superiore a 28.000 euro e fino a 50.000 euro 1.910 x
50.000-reddito complessivo)/22.000
Reddito complessivo superiore a 50.000 euro Nessuna detrazione

Lasciamo in allegato la circolare dell’Agenzia delle entrate in commento.

Circolare AdE n. 4 del 18 febbraio 2022
Articolo 1, commi da 2 a 8, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022) – Tassazione Irpef e esclusione dall’Irap

Bonus Renzi 2023, addio alla detrazione

Il bonus Renzi fino al 31 dicembre 2021 è stato percepito in due modi diversi, in base al reddito:

  • fino a 28.000 euro come credito IRPEF in busta paga;
  • fino a 40.000 euro come ulteriore detrazione.

Il trattamento integrativo (ex bonus Renzi) può essere ancoara percepito direttamente in busta paga solo dai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro, a condizione che la somma delle detrazioni per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022 sia di ammontare superiore all’imposta lorda. Il trattamento integrativo fino a 100 euro ha sostituito definitivamente la vecchia detrazione fino a 80 euro nella busta paga a partire da aprile 2022.

L’ulteriore detrazione per i redditi da 28.001 a 40.000 invece è stata abolita.

Riassumendo, il trattamento integrativo (ex bonus Renzi) spetta nel 2023:

  • per redditi fino a 15.000 annui, nella misura di 100 euro al mese e senza concorrere alla formazione del reddito;
  • per redditi fino a 28.000 euro annui, a condizione che la somma delle detrazioni per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 sia di ammontare superiore all’imposta lorda.

Le detrazioni da considerare per il calcolo sono:

  • le detrazioni per carichi di famiglia (art. 12 comma 1 TUIR);
  • le detrazioni per lavoro dipendente (art. 13 comma 1 TUIR);
  • prestiti e mutui agrari (art. 15 comma 1 - lettera a TUIR);
  • mutui acquisto prima casa (art. 15 comma 1 - lettera b TUIR);
  • spese sanitarie (art. 15 comma 1 - lettera c TUIR);
  • mutuo costruzione prima casa (art. 15 comma 1-ter TUIR);
  • detrazioni per ristrutturazioni edilizie ed efficientamento energetico (art. 16-bis TUIR);

Novità in busta paga: chi guadagna di più con la nuova IRPEF

Ad avere un maggiore vantaggio in busta paga saranno i lavoratori dipendenti con un reddito medio-alto: secondo le simulazioni della circolare della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro del 13 gennaio, i risparmi più corposi sulle tasse si vedranno a partire dai 30.000 euro in su, con 1.151 euro rispetto allo scorso anno.

I lavoratori con 40.000 euro di reddito arrivano a incassare 1.143 euro in più rispetto all’anno scorso, risparmio in tasse che si riduce a 990 euro per chi guadagna 50.000 euro all’anno.

Chi invece ha un reddito di 15.000 euro all’anno arriva ad avere 422 euro in più in busta paga.

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