Per le cartelle esattoriali non interviene solo la prescrizione, il contribuente potrebbe non dovere più pagare il debito anche in caso di decadenza della cartella. Vediamo come funziona.
La cartella esattoriale può decadere e il debito che contiene non deve essere più pagato. Come funziona la decadenza e chi riguarda? In quali casi i debiti con la pubblica amministrazione possono non essere più pagati?
Quando un ente pubblico vanta un credito nei confronti di un contribuente e non riesce a riscuoterlo, incarica l’agente per la riscossione, che per i crediti erariali è l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, per avviare le pratiche per il recupero delle somme.
L’Ader, oltre che inviando cartelle esattoriali, può procedere a recuperare il credito anche attraverso il recupero forzoso: se il contribuente non paga può procedere al pignoramento dei suoi beni (conto corrente e beni immobili). Gli attori in questo caso sono due: l’ente che vanta il credito (Erario, Comuni, Agenzia delle Entrate, ecc…) e l’agente di riscossione (l’Ader).
L’agente di riscossione, una volta ricevuto l’incarico di recuperare le somme in oggetto, procede a notificare al contribuente la cartella esattoriale. Ma questa può incorrere in decadenza, vediamo in quali casi.
La notifica della cartella esattoriale
Una volta notificata la cartella esattoriale, se il contribuente non provvede al pagamento delle somme richieste, l’Ader può procedere al pignoramento degli eventuali beni intestati per recuperare il credito.
Bisogna fare attenzione, proprio riguardo al pignoramento, perché non sempre è necessario ricevere la cartella esattoriale: con la riforma della riscossione già l’accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate, dall’Inps o dal Comune è considerato titolo esecutivo. In questi casi l’agente di riscossione procede direttamente all’invio dell’avviso di preavviso di presa in carico con cui comunica al contribuente che ha ricevuto mandato per riscuotere le somme con procedura forzata.
L’avviso di presa in carico, di fatto, andrà progressivamente a sostituire la cartella esattoriale.
C’è un termine per l’invio della cartella o dell’avviso di presa in carico che, se non rispettato rende nulla la cartella esattoriale e la pretesa di pagamento. Entro un determinato arco temporale dall’affidamento dell’incarico di recuperare i crediti l’agente di riscossione deve notificare al contribuente la cartella di pagamento o l’avviso di presa in carico. Se il termine non viene rispettato, il contribuente potrà impugnare la successiva pretesa di pagamento.
Decadenza cartella esattoriale
Solo con la notifica della cartella esattoriale o dell’avviso di presa in carico si può procedere con la riscossione del debito, che può avvenire in diversi modi:
- iscrizione dell’ipoteca, ma solo per debiti che superano i 20.000 euro;
- pignoramento della casa, ma solo se non è l’unica di proprietà e solo se il debito è superiore a 100.000 euro;
- pignoramento del quinto dello stipendio o della pensione;
- fermo auto, a cui si ricorre principalmente per i debiti di basso importo;
- pignoramento del conto corrente;
- pignoramento dei crediti presso terzi.
Come capire se una cartella esattoriale è decaduta?
Può capitare che un contribuente riceva una cartella esattoriale, ma ha il dubbio che l’Agenzia delle Entrate Riscossione non abbia rispettato i termini di decadenza. Come si verifica?
Il termine di decadenza è il periodo entro il quale la cartella esattoriale deve essere notificata al contribuente e non va confuso con il termine di prescrizione, che indica il lasso temporale dopo la notifica, in cui l’agente di riscossione si deve attivare per riscuotere il credito.
Il vizio di decadenza può portare al completo annullamento della cartella esattoriale e proprio per questo motivo è importante saperlo individuare. Nella seguente tabella vediamo quali sono i termini di decadenza di una cartella esattoriale.
CASO | NOTIFICA ENTRO |
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Accertamento divenuto definitivo | il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo |
liquidazione automatica | il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione |
controllo formale | il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione |
violazione del codice della strada | entro due anni dalla consegna del ruolo |
omesso versamento contributi Inps |
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