Un’analisi delle strategie di marketing e sponsorship che hanno trasformato il rapporto tra criptovalute e sport professionistico, tra opportunità e rischi di lungo periodo.
Negli ultimi anni, le aziende di criptovalute sono riuscite a inserirsi con decisione nel panorama sportivo internazionale, affermandosi come sponsor e partner di primo piano. Dai circuiti di Formula 1 ai campionati calcistici europei, passando per i tornei di tennis più prestigiosi, la loro presenza è ormai parte integrante della scenografia sportiva globale. Non si tratta soltanto di visibilità mediatica: queste collaborazioni rappresentano un tassello fondamentale in una più ampia strategia di legittimazione del settore e di consolidamento della fiducia presso il grande pubblico.
La ragione principale di questo connubio risiede nella convergenza tra i profili degli appassionati di sport e il pubblico di riferimento delle criptovalute. Giovani, digitalmente competenti, inclini a sperimentare nuove tecnologie e con capacità di spesa superiore alla media: questa è la platea che i grandi marchi del settore, come Binance, Crypto.com o Coinbase, puntano a raggiungere. Non sorprende dunque che il marketing sportivo sia diventato un canale privilegiato, capace di amplificare i valori di innovazione e dinamismo che le criptovalute vogliono incarnare.
Oltre ai grandi eventi mediatici, alcune aziende hanno scelto approcci più selettivi. Bitpanda, ad esempio, ha legato la propria immagine al tennis, individuando in questo sport una clientela di fascia alta e particolarmente attenta agli investimenti. Al contrario, Crypto.com ha puntato sulla Formula 1, sottoscrivendo un accordo fino al 2030: una scelta che garantisce esposizione a un pubblico planetario stimato in oltre un miliardo e mezzo di spettatori. La durata e la continuità delle partnership rafforzano così la percezione di affidabilità del marchio. [...]
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