Dietro le cifre, il difficile equilibrio tra cooperazione, competizione e retorica nazionale.
Enrico Mattei nasce ad Acqualagna (Pesaro e Urbino) il 29 aprile 1906, figlio di un carabiniere e di una casalinga. Iniziò giovanissimo a lavorare come operaio chimico e rappresentante di prodotti oleosi e vernicianti.
Durante la seconda guerra mondiale, Mattei partecipa attivamente alla resistenza cattolica. La sua carriera imprenditoriale nacque “dal basso”, grazie a un intuito straordinario per gli affari e a una solida conoscenza pratica della chimica industriale. Fonda negli anni ‘30 l’ Industria Chimica Lombarda, specializzata in oli lubrificanti e detergenti. Nominato nel 1945 liquidatore dell’Agip, intuì che dismettere la compagnia sarebbe stato un errore strategico: la rilanciò, ponendo le basi per una politica energetica autonoma. Nel 1953 fondò l’ENI.
Contro i monopoli angloamericani, Mattei elabora un nuovo modello di accordo: i contratti 75/25, che riconoscono ai Paesi produttori il 75% dei profitti, rovesciando l’impostazione coloniale
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