Il crollo del finanziamento dei partiti ha messo in crisi le grandi opere?

Erasmo Venosi

29 Settembre 2017 - 09:35

Mille nuovi casi di tumore ogni giorno in Italia. Di quanti si conoscono le cause ? Due anni fa inchiesta Censis su rischio amianto nelle scuole. Ieri la Guardia di Finanza nel Comune di Vicenza per incarichi sul progetto TAV.

Il crollo del finanziamento dei partiti ha messo in crisi le grandi opere?

Il Censis tempo fa ha fatto una indagine mostrando che 342 mila ragazzi rischiano ogni giorno di respirare fibre di amianto nelle 2mila scuole sparse in tutta Italia. Due anni fa il Ministero dell’Ambiente con Inail e Regioni ha censito 35.521 siti da bonificare.

Debito pubblico aumentato di circa 1400mld di euro dalla caduta della prima Repubblica.

Business grandi opere senza analisi.

Ieri la Guardia di Finanza era nel Comune di Vicenza su mandato Corte dei Conti per acquisire documenti sugli incarichi TAV.

Il crollo del finanziamento dei partiti da 88,7 milioni di euro del 2013 a 34,7 è la ragione dell’accelerazione di opere senza analisi ?

Gli elementi che maggiormente connotano il saccheggio delle risorse pubbliche e dell’ambiente negli ultimi due decenni sono la frammentazione delle regole, l’opacità delle procedure autorizzatorie e l’uso spregiudicato dei sostegni di presunti esperti.

Infiniti i casi, a riscontro ne sceglieremo solo alcuni. Ultimo cronologicamente ma grave nel suo contenuto l’intervento della Guardia di Finanza che su mandato della Corte dei Conti invia ad acquisire documenti nel Comune di Vicenza per gli “incarichi” affidati per il progetto TAV che interessa il territorio comunale.

In verità l’attraversamento del treno che appartiene al secondo lotto costruttivo del progetto av Vr/Pd si nutre anche di due inquietanti fatti.

Lo studio di impatto ambientale elaborato da una società oggetto di interdittiva antimafia per presunta vicinanza ai Casalesi e un gravissimo caso di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee che riguardano tre province i cui territori sono interessati dal progetto TAV ma che nella valutazione di rischio di soggetti istituzionali appare completamente assente.

Inquinamento che riguarda 350mila veneti contaminati da una sostanza denominata PFAS.

Un insieme di composti formati da carbonio e fluoro, chimicamente chiamate sostanze perfluoroalciliche e accertato perturbatore endocrino. La Guardia di Finanza su mandato della Corte dei Conti entra negli uffici del comune di Vicenza per raccogliere informazioni su incarichi affidati dal Comune a società che avevano come obiettivo quello di raccogliere elementi positivi del progetto di attraversamento della Città.

In verità abbiamo più volte criticato anche su questo giornale la atipicità di una procedura che ha visto la elaborazione dell’attraversamento su uno studio di fattibilità e non su un progetto preliminare come le regole stabiliscono.

Uno studio di fattibilità ispirato dal Comune e sostenuto da interessi privati locali, che poggiava non su uno studio di impatto ambientale che misura intensità e qualità degli impatti da sottoporre poi al vaglio della commissione del ministero dell’ambiente per verificarne la compatibilità.

In questo caso l’ipotesi di attraversamento viene elaborata da un soggetto privato che aveva anche finanziato la campagna elettorale dell’attuale Sindaco di Vicenza.

Accordi modificativi del Contratto di Programma lato investimenti firmato normalmente dal Ministro delle Infrastrutture vengono modificati dal Capo della Struttura di Missione e dall’AD di Rfi.

Sull’ipotesi di attraversamento di Vicenza l’Ordine degli Ingegneri confermò tutte le perplessità che associazioni e comitati avevano espresse. La procedura utilizzata dal Comune per acquisire consensi al progetto da “vendere” al tavolo negoziale ministeriale si chiama “Metodo Delphi”.

Una tecnica di quasi 70 anni fa nata in Usa e classificata dagli esperti “un metodo largamente diffuso e accettato per costruire il consenso”. Un metodo che consiste nel sottoporre a domande a un certo numero di soggetti interessati tipo rappresentanti delle categorie economiche e professionali, ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e ad altri stakeholders.

Appare evidente la totale estromissione dei cittadini!

Gli attori sono soggetti interessati la cui diversa opinione è fatta convergere attraverso domande orientate verso un punto di mediazione. In pratica una modalità di potenziamento della idea di attraversamento di Vicenza da parte di tav considerata “buona e giusta” a prescindere.

Noi la questione TAV a Vicenza la leggiamo come parte di quel grande attacco al territorio, alla finanza pubblica e alla cementificazione del territorio che sta caratterizzando le cosiddette grandi opere, soprattutto TAV, che hanno svolto un ruolo rilevante nel’incrementare di 630mld di euro il debito pubblico italiano.

Incidentalmente rilevo che quando è caduta la cosiddetta prima Repubblica il debito pubblico era pari a 870 mld di euro e oggi sfonda i 2300 mld.

A questa incredibile frammentazione e svuotamento delle regole fa da contraltare l’opacità delle procedure affidate a commissari straordinari con poteri di deroga alle leggi come è avvenuto per i commissari per le opere strategiche all’uso militare del divieto degli accessi agli atti.

Si sono lavati la bocca che anche l’Italia aveva il suo FOIA (Freedom of Information Act) e poi censurano senza ritegno negando atti sulla pedemontana come è avvenuto recentemente a un consigliere regionale Veneto o come succede con i 17 contratti derivati sottoscritti dal Ministero del Tesoro italiano.

Le poche cose emerse dall’universo purulento e miasmatico degli intrecci sulle grandi opere le deriviamo da intercettazioni e indagini della magistratura.

L’inchiesta Breakfast e le intercettazioni connesse offrono l’ennesimo spaccato sulle grandi opere e i grandi affari. Dalle telefonate della portavoce della Regione Lombardia per la concessione del bonus fiscale per la Pedemontana Lombarda alle penali sul contratto del Ponte sullo Stretto.

Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati mille nuovi tumori. Di questi quanti sene conoscono le cause ? Il Censis tempo fa ha fatto una indagine mostrando che 342 mila ragazzi rischiano ogni giorno di respirare fibre di amianto nelle 2 mila scuole sparse in tutta Italia. Due anni fa il Ministero dell’Ambiente con Inail e Regioni ha censito 35.521 siti da bonificare.

La cosa assurda? I dati del censimento non sono liberamente accessibili ai cittadini ma neppure a Inail! Forse la spiegazione di cotanta radicalità nell’investimento sulle grandi opere si spiega anche con il crollo delle risorse ai partiti crollate dagli 88,615 milioni del 2013 ai 34,71 milioni del 2016. Un crollo del 61%!

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