Fine dell’asse tra Musk e Trump: le azioni Tesla crollano, i margini si assottigliano, e il futuro dell’EV americana vacilla tra flop di vendite e ostilità politica.
Era una stretta di mano controversa, ma promettente: Elon Musk e Donald Trump, due delle figure più polarizzanti dell’America contemporanea, avevano stretto un’alleanza tattica in vista delle elezioni del 2024. Un patto che sembrava poter garantire vantaggi reciproci: visibilità politica per l’uno, supporto normativo e vantaggi fiscali per l’altro. Eppure, come previsto da molti osservatori, la tregua è durata meno del previsto. E la sua rottura – spettacolare e pubblica – ha avuto ripercussioni devastanti per Tesla.
Lo scorso giovedì, il titolo del colosso delle auto elettriche è crollato del 14% in un solo giorno. Un calo brusco che ha spazzato via quasi tutti i guadagni ottenuti nei mesi precedenti, quando Musk aveva annunciato di voler abbandonare le sue attività governative per concentrarsi nuovamente sul business. Quel rialzo – +45% da fine aprile – si è ora quasi completamente azzerato, lasciando Tesla su un terreno finanziario incerto, con le azioni tornate ai livelli del 2022.
Il tonfo in Borsa non è solo una questione di umori politici. Dietro la flessione si nasconde una realtà aziendale in rapido deterioramento. Le vendite di Tesla stanno crollando sia negli Stati Uniti che all’estero, a causa della crescente competitività di altri produttori di veicoli elettrici – soprattutto cinesi – e del progressivo logoramento della brand reputation personale di Musk. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA