Quali sono le peggiori creme solari del 2025? Un confronto di marche e brand secondo i test più aggiornati per acquistare solari di qualità.
Tutti al mare, ma attenzione alle creme solari: non tutte proteggono la pelle dai raggi come indicato. Quali sono, quindi, i peggiori solari del secondo i test qualità?
Nel 2025, alcune creme solari, specialmente quelle viso e per bambini, sono state bocciate per protezione insufficiente o ingredienti controversi. Per minimizzare rischi, occorre evitare spray, leggere attentamente le indicazioni sulla confezione, preferire marchi con buona reputazione nei test indipendenti.
Altroconsumo, Öko‑Test, Il Salvagente, GreenMe svolgono annualmente test di verifica sulla capacità di filtro solare delle creme in vendita in Italia, oltre ad analizzare la qualità degli ingredienti utilizzati per la formula dei solari (con attenzione alla presenza o meno di sostanze definite nocive).
Di seguito, mettendo insieme i risultati più recenti degli enti che svolgono queste prove, l’elenco delle creme solari peggiori del 2025.
Creme solari: le peggiori del 2025 secondo i test aggiornati
L’anno scorso Altroconsumo ha valutato 12 creme solari viso, bocciandone 5 per protezioni inferiori al dichiarato:
- Piz Buin Hydro Infusion Sun Gel Cream Face SPF 50;
- Nivea Sun UV Viso Sensitive 50;
- Lancaster Sun Sensitive Oil‑Free Milky Face Fluid SPF 50;
- Bilboa Viso Vitamin C 50;
- Vichy Crema Viso Vellutata SPF 50+
Il test aggiornato al 2025 nella categoria creme solari in generale (sia corpo che viso) ha invece individuato Bilboa Coccobello Olio Spray Spf 30 come prodotto non adeguato alla protezione prevista sull’etichetta.
L’anno scorso Leocrema e Bilboa Bimbi Spray Solare Multi‑posizione erano state penalizzate per la presenza di octocrylene e ethylhexyl methoxycinnamate, sospettati interferenti endocrini.
Test GreenMe e K‑Tipp hannoa anche segnalato tra le peggiori Nivea Sun Sensitive, Eucerin Sun Allergy Protect, Collistar Active Protection e Avène (incl. spray per bambini): criticati per PEG, conservanti, profumazioni e filtri potenzialmente tossici per l’ambiente marino.
Creme solari, come sceglierle per non sbagliare
Non esiste una protezione completa ed efficace per tutti, bisogna infatti tener conto della propria pelle e degli ingredienti all’interno della crema solare.
Leggere le etichette e riconoscere gli ingredienti e i filtri più preformanti è essenziale. Sono tre le sigle dei raggi solari presenti nelle creme, negli oli e negli spray: raggi UV, raggi UVB, raggi UVC. Nel dettaglio:
- i raggi UVB sono quelli che fanno abbronzare, ma posso anche causare danni alla pelle, come eritemi, scottature e ustioni;
- i raggi UVA sono anche peggiori e possono, oltre a causare invecchiamento cutaneo, rughe e macchie, essere la causa di un aumento del rischio dei tumori cutanei.
- i raggi UVC sono schermati dallo strato di ozono.
Una crema solare deve quindi avere i filtri per proteggere da entrambe le tipologie di raggio solare. Esistono due tipi di filtri: chimici e fisici. I filtri chimici sono quelli maggiormente presi di mira dalla critica perché penetrano nella pelle e rimangono nel circolo sanguigno per almeno 24 ore. Per questo è sempre meglio preferire i filtri fisici come ossido di zinco e biossido di titanio. Hanno nomi complessi, ma sono, anche secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, i migliori filtri attualmente in uso.
Attenzione: non inalare il biossido di titanio ed evitare le creme spray che lo contengono, perché è tossico quando viene inalato (e solo in quel caso).
In ultimo, per un acquisto consapevole, la classificazione europea degli SPF, la Sun Protection Factor:
- SPF da 6 a 10 è considerata bassa; sotto quella soglia non protegge dalle radiazioni solari UVB;
- SPF da 15-25 è nella media;
- SPF da 30-50 è alta;
- SPF 50+ è molto alta e protegge quasi completamente la nostra pelle. “Quasi” perché nessun tipo di filtro, neanche un vestito, è in grado di proteggere completamente dalle radiazioni.
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