Covid, le nuove regole del ministero della Salute: cosa cambia

Giorgia Bonamoneta

17 Dicembre 2023 - 20:55

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I dati dell’ultimo report in merito al Covid-19 del ministero della Salute sono stati accompagnati da nuove regole. Cosa cambia?

Covid, le nuove regole del ministero della Salute: cosa cambia

Il ministero della Salute ha pubblicato l’ultimo report in merito alla situazione della circolazione Covid in Italia. Nello studio sono indicate 3 Regioni con una maggiore presenza di positivi: Abruzzo, Lazio e Umbria. Inizia da queste regioni una maggiore richiesta di rigore: ospedali e Rsa dovranno applicare specifiche regole, come lo screening all’ingresso, per monitorare i positivi e salvaguardare le categorie più fragili.

Nella nuova circolare, firmata dal direttore prevenzione del ministero Francesco Vaia, viene fatta esplicita richiesta di alzare l’attenzione anche su influenza e altri virus respiratori.

Circolare del ministero della Salute: cosa cambia su tamponi e monitoraggio

Torna ad alzarsi l’attenzione in merito al Covid-19. In particolare la situazione risulta stabile per quanto riguarda casi positivi e posti letto occupati. Il nuovo report del ministero della Salute ha però anticipato quello che potrebbe essere un cambio di regole per tutto il Paese. Al momento però solo le strutture ospedaliere e le Rsa di Abruzzo, Lazio ed Umbria sono tenute a effettuare percorsi di sorveglianza. La nuova regola (norma già presente in passato e ora recuperata) si traduce in tamponi effettuati all’ingresso in visita o per il ricovero.

Chi è obbligato a fare il tampone? Nella circolare si legge come le persone che presentano sintomi con un quadro clinico compatibile a un virus respiratorio deve essere sottoposto a un test diagnostico specifico per i virus influenzali, il virus respiratorio Sinciziale, il SARS-CoV-2, il Rhinovirus, virus Parainfluenzali, Adenovirus, Metapneumovirus, Bocavirus e altri Coronavirus umani diversi dal SARS-CoV-2.

Covid-19: i dati dell’ultimo report

L’ultimo report del ministero della Salute, che fa riferimento alle date della settimana 7-13 dicembre, presenta un numero di nuovi contagi pari a 56.404. Si tratta di una variazione in negativo rispetto ai precedenti report, per un valore pari a -3,8 per cento.

Come già accaduto in altre fasi della pandemia, i nuovi casi registrati fanno però riferimento ai tamponi effettuati e risultati positivi e non al tasso reali di diffusione del Covid nel Paese. Infatti secondo il report è calato anche il numero dei tamponi effettuati (-1,9 per cento) che ha comportato un tasso di positività in calo pari al 20,2 per cento.

Il riscontro si nota però nelle strutture sanitarie, che al giorno 13 dicembre risultavano con ingressi positivi in aumento pari a 7.426 ricoveri, di cui 240 posti letto occupati in terapia intensiva (prima erano 219). La causa dell’accelerazione dei contagi è dovuta alla nuova variante JN1, i cui sintomi sono simili a quelli dell’influenza stagionale e per questo spesso non monitorati con un tampone. Anche l’influenza si mantiene stabile, con una percentuale di contagi pari a 11,1 casi ogni 1000 assistiti. I soggetti maggiormente colpiti sono i bambini sotto i cinque anni di età, per loro l’incidenza sale a 25,2 casi ogni 1000 assistiti.

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