Cosa sta succedendo in Paraguay? I motivi della protesta contro il presidente Cartes

Alessandro Cipolla

3 Aprile 2017 - 15:38

Cosa sta succedendo in Paraguay? I motivi delle protesta contro il presidente Horacio Cartes che hanno portato agli scontri e all’uccisione di uno dei leader del Partito Liberale.

Cosa sta succedendo in Paraguay? I motivi della protesta contro il presidente Cartes

Cosa sta succedendo in Paraguay? I motivi delle proteste di piazza contro il presidente Horacio Cartes, che hanno portato al tentativo di dare fuoco al Parlamento e all’uccisione di uno dei leader del Partito Liberale attualmente all’opposizione.

Si fa sempre più caotica la situazione in Paraguay, dove il presidente Horacio Cartes sta cercando di arginare la protesta popolare dopo l’uccisione di Rodrigo Quintana da parte della polizia.

Cartes ha infatti sollevato dall’incarico sia il ministro dell’Interno che il capo della polizia, ma rimane alta la tensione in Paraguay sia per l’approvazione della riforma Costituzionale che ha scatenato le proteste di piazza, che per l’uccisione di Quintana.

Dopo che il Senato del Paraguay ha dato l’ok all’emendamento che consentirebbe di fatto al presidente in carica Horacio Cartes e all’ex presidente Fernando Lugo di potersi ricandidare, è scoppiata la rivolta dei manifestanti contro il provvedimento.

Placata la protesta, la polizia ha fatto irruzione nella sede del Partito Liberale dove uno leader Rodrigo Quintana è stato ucciso dopo esser stato colpito alla testa da un proiettile di gomma, con altri suoi compagni che sono rimasti feriti anche in modo grave.

Cosa sta succedendo in Paraguay? I motivi della protesta

Horacio Cartes è stato eletto presidente del Paraguay nel 2013 tra le fila dei conservatori (Partito Colorado), con il paese che quindi fra un anno nel 2018 sarà chiamato di nuovo alle urne.

La legge del Paraguay non prevede la possibilità di un secondo mandato per chi è già stato eletto. Per questo Cartes ha preparato un emendamento che superasse questa restrizione, testo che venerdì 31 marzo è stato approvato con 25 voti favorevoli su 45 dal Senato.

Un voto questo che ha scatenato la reazione di un migliaio di manifestanti, che hanno letteralmente assaltato il Parlamento che è stato anche incendiato. Alla fine il bilancio è stato di 30 feriti tra cui anche 3 parlamentari.

A seguito degli scontri la polizia ha fatto irruzione nella sede del Partido Liberal Radical Autentico, dove uno dei suoi leader Rodrigo Quintana di 25 anni è stato ucciso da un proiettile di gomma sparato dalla polizia durante l’irruzione.

L’uccisione di Quintana ha infiammato ancora di più il clima ad Asuncion, la capitale del Paraguay. Il presidente Cartes ha deciso di sollevare dopo l’accaduto dall’incarico sia il ministro dell’Interno Tadeo Rojas che il capo della polizia Crispulo Sotelo.

Il progetto di riforma Costituzionale di Cartes per essere approvato ha bisogno anche del via libera della Camera, dove il presidente ha una larga maggioranza. A causa degli incidenti però la votazione è stata sospesa.

Se dovesse arrivare l’ok anche da parte della Camera, allora entro tre mesi ci sarà un Referendum dove i paraguaiani saranno chiamati a decidere se accettare o meno questa riforma.

Cosa sta succedendo in Paraguay? La figura del presidente Cartes

Per circa sessant’anni il Paraguay è stato governato dal Partito Colorado, la forza conservatrice del paese. Nel 2008 il regno dei conservatori viene però interrotto dall’elezione di Fernando Lugo, un ex vescovo che era stato esiliato durante il regime di Stroessner.

Lugo per poter diventare presidente chiese e ottenne dal Vaticano la sua dismissione, governando così il paese a capo di una coalizione di sinistra. Nel 2012 però fu costretto a dimettersi dopo aver ammesso di avere avuto un figlio naturale nel 2007, quando la sua domanda di riduzione in laicità non era stata ancora accettata.

Nelle elezioni del 2013 quindi il Partito Colorado tornò al potere, grazie al successo elettorale di Horacio Cartes, una delle persone più ricche del paese ma anche più controverse viste le accuse ricevute di frode fiscale e di sostegno ai narcotrafficanti anche se dal punto penale non ha avuto mai nessuna condanna.

Il Paraguay assieme al Venezuela e a Haiti è uno dei paesi più poveri e corrotti dell’America Latina. Nonostante la ricchezza del territorio e l’aumento dell’esportazione della soia, ai pochi ricchi si contrappongono circa il 30% della popolazione che vive in condizioni di povertà assoluta.

Cartes ha sempre sostenuto che visto il suo ingente patrimonio personale lui fosse lontano dalle logiche corruttive, promettendo al paese le riforme di cui il Paraguay ha bisogno per provare a rialzarsi.

In questi quattro anni di mandato però poco è stato fatto, alcune opere pubbliche sono iniziate solo negli ultimi tempi mentre le riforme come quella agricola o giudiziaria sono impantanate da tempo.

Oltre a questo, nel Nord del Paraguay non diminusice l’azione di guerriglia dell’EPP, un gruppo di ispirazione marxista-leninista che da tempo si contrappone in maniera armata al governo centrale di Asuncion.

In questa situazione di grande instabilità e confluttualità, si aggiungono ora gli scontri e le proteste a causa della riforma Costituzionale e dell’uccisione di Rodrigo Quintana. Quelli che verranno per il Paraguay saranno purtroppo periodi molto difficili.

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