Cosa sappiamo della guerra tra Cambogia e Thailandia

Alessandro Cipolla

25/07/2025

Un’altra guerra sta infiammando l’Asia: gli scontri tra Cambogia e Thailandia non si fermano e il bilancio di morti e feriti si sta aggravando. Quali sono i motivi di questa escalation militare?

Cosa sappiamo della guerra tra Cambogia e Thailandia

La guerra tra Cambogia e Thailandia è esplosa improvvisamente, ma chi conosce in maniera un po’ più approfondita la storia e le vicende del sud-est asiatico difficilmente sarà rimasto sorpreso dal precipitare degli eventi.

Cambogia e Thailandia sono due vicini che negli ultimi anni non hanno mantenuto dei rapporti idilliaci. Diverse sono le dispute territoriali, come per esempio quella relativa al tempio di Preah Vihear che la Corte Internazionale di Giustizia ha assegnato alla Cambogia, una decisione mai digerita da Bangkok.

Tra il 2008 e il 2011 ci sono stati diversi scontri tra i due eserciti, con un nuovo intervento della Corte Internazionale di Giustizia che ha posto fine alle ostilità ribadendo come il tempio dovesse appartenere alla Cambogia.

Questa nuova guerra adesso è scoppiata il 24 luglio lungo il confine tra i due Paesi che, come nel più classico dei casi, si stanno rimpallando le responsabilità in merito a chi avrebbe attaccato per primo.

Dopo la breve guerra tra India e Pakistan - due potenze nucleari - e quella tra Israele e Iran, senza dimenticare la questione Gaza, l’Asia si starebbe confermando come una sorta di polveriera pronta a esplodere da un momento all’altro.

Guerra tra Cambogia e Thailandia, che succede?

Giovedì mattina sono scoppiati scontri armati nei pressi dell’antico e conteso tempio Prasat Ta Moan Thom, nella provincia di Surin, in Thailandia, molto vicino al confine con la Cambogia, dove la tensione è stata elevata nelle ultime settimane.

Stando all’esercito thailandese, si sono verificati combattimenti in 12 località lungo il confine conteso; per il portavoce militare la Cambogia avrebbe fatto uso di armi pesanti, mentre come detto ancora non è chiaro chi avrebbe sparato per primo.

Sempre per l’esercito thailandese, le forze cambogiane avrebbero aperto il fuoco verso il lato orientale del tempio, a 200 metri da una base militare thailandese, prendendo di mira anche una comunità locale con dei razzi.

La risposta della Thailandia si è concentrata in attacchi aerei che hanno preso di mira siti oltre confine in Cambogia e, secondo quanto riferito, avrebbero distrutto due obiettivi militari.

Tuttavia i funzionari della difesa cambogiani hanno negato che le loro truppe abbiano aperto il fuoco per prime, affermando di aver risposto solo dopo che le truppe thailandesi hanno lanciato un assalto armato contro le forze cambogiane.

Al momento almeno 15 persone sono state uccise in Thailandia, per lo più civili, secondo quanto dichiarato dal ministero della Salute Pubblica di Bangkok. Tra le vittime ci sarebbe anche un bambino di otto anni. Un civile invece è stato segnalato come ucciso in Cambogia, ma il bilancio potrebbe essere ancora più pesante.

In questo scenario così tornano in mente le parole di Papa Francesco che aveva parlato di una “ terza guerra mondiale a pezzettini ”, con la generale corsa al riarmo che non sembrerebbe promettere nulla di buono a riguardo.

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# Guerra

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