Cosa rischia chi esce durante gli arresti domiciliari?

Ilena D’Errico

6 Agosto 2023 - 18:09

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Ecco cosa rischia chi esce durante gli arresti domiciliari e in quali casi è possibile uscire da casa senza commettere reati.

Cosa rischia chi esce durante gli arresti domiciliari?

Gli arresti domiciliari, da definizione, comportano il divieto di uscire dall’abitazione o dall’altro luogo individuato dal giudice per la restrizione (ad esempio un ospedale). Di conseguenza, se non in alcune eccezioni, è severamente vietato violare l’ordine e uscire di casa. Ma cosa rischia chi esce durante gli arresti domiciliari? Ecco cosa prevede la legge e in quali casi è concesso uscire pur essendo detenuti o in arresto domiciliare.

Cosa rischia chi esce durante gli arresti domiciliari?

Chi esce durante gli arresti domiciliari rischia una condanna alla reclusione da 1 anno a 3 anni per il reato di evasione. Quest’ultimo, individuato dall’articolo 385 del Codice penale, si applica espressamente anche agli arresti e alla detenzione domiciliare. Ne consegue che chi esce dall’abitazione o dal luogo individuato dal giudice come idoneo a scontare la pena commette un’evasione, al pari di un detenuto che riesce a fuggire dal carcere o comunque tenta la fuga.

Il reato di evasione prevede poi una specifica attenuante che consente una riduzione della pena nel caso in cui il soggetto si costituisca in carcere prima di essere condannato. La giurisprudenza ha peraltro chiarito in più di un’occasione che la durata e l’entità dell’allontanamento non sono rilevanti ai fini del reato, né come attenuanti né come aggravanti.

Per fare un esempio, chi evade dagli arresti domiciliari perché si trova sul pianerottolo comune a parlare con un vicino commette il medesimo reato di chi si reca addirittura in un altro Stato. Ovviamente, essendoci un intervallo di pena compreso tra 1 e 3 anni è probabile che i due non ottengano la stessa condanna, ma la valutazione spetta al giudice su base di tutte le circostanze.

Arresti domiciliari, quando si può uscire e come fare

Chi si trova agli arresti domiciliari (o in detenzione domiciliare) può uscire dal luogo indicato nel provvedimento di restrizione soltanto con l’autorizzazione del giudice. Il rilascio dell’autorizzazione non è ovviamente automatico, ma dipende dall’effettiva necessità di allontanamento del soggetto.

Di norma, il giudice concede l’allontanamento (comunque limitato per tempo e luogo) per il soddisfacimento delle esigenze primarie di vita. Per esempio, può essere richiesta un’autorizzazione per andare al lavoro – nel caso in cui non si abbiano altre fonti di reddito o risparmi – o anche per andare a fare la spesa. Bisogna ricordare che anche per le visite mediche è necessario richiedere l’autorizzazione, che è comunque subordinata all’effettiva necessità di salute.

Si rammenta, peraltro, che anche andare al pronto soccorso può comportare un’evasione, così come dimostrano diverse sentenze a riguardo. Di solito, l’assoluzione è stata concessa soltanto in casi di comprovata urgenza e avvertimento alle forze dell’ordine competenti prima dell’uscita.

Un altro caso in cui il giudice può accogliere la richiesta di allontanamento è quella in cui sono presenti figli minori che hanno diritto a passare del tempo del genitore o non hanno nessun altro che si possa occupare delle loro esigenze. Anche in questo caso viene data priorità agli interessi dei minori, ma per quanto riguarda lo svolgimento delle faccende quotidiane (portarli e prenderli da scuola e così via) è necessario che non ci siano alternative.

L’autorizzazione del giudice è comunque riferita alla finalità specifica richiesta, ben precisa per quanto riguarda orari e luoghi, i quali devono essere rigidamente rispettati. Anche rientrare dopo l’orario previsto o allontanarsi dal luogo per cui è stata concessa l’autorizzazione può comportare il reato di evasione. In ogni caso, il giudice può concedere anche autorizzazioni di tipo straordinario, che comunque devono essere valutate caso per caso. I luoghi devono essere comunque verificati con precisione anche per quanto riguarda gli arresti domiciliari in casa, ricordando che è ammesso recarsi soltanto nelle parti strettamente collegate e pertinenti rispetto all’abitazione.

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# Reato

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