Cos’è la direttiva Bolkestein? Da anni nel nostro paese c’è una forte lotta contro la sua attuazione, ecco perché gli ambulanti di tutta Italia sono sul piede di guerra.
Cos’è la direttiva Bolkestein? Da anni in Italia aleggia come uno spauracchio questa temuta normativa che ha messo sul piede di guerra tutti gli ambulanti del nostro paese.
Tensioni che sono aumentate nelle ultime ore, con la proroga sull’attuazione di un emendamento presente nella direttiva Bolkestein che è stata presentata nel decreto Milleproroghe 2017, attualmente all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato.
Un folto numero di ambulanti ha di fatto presidiato Montecitorio, nel timore che con qualche imboscata venga fatta naufragare la proroga. Gran parte del centrodestra è contrario al rinvio dell’attuazione, che invece era stato promesso da Renzi prima del Referendum del 4 dicembre.
Ma cos’è la direttiva Bolkestein? Vediamo allora di cosa tratta nello specifico questo oggetto della discordia e perché, ormai da anni, i venditori ambulanti sono sulle barricate chiedendo una proroga.
Cos’è la direttiva Bolkestein?
La direttiva Bolkestein prende il nome da Frits Bolkestein, ex commissario al Mercato interno dell’Unione Europea. Il testo riguarda i servizi del mercato europeo comune ed è stato approvato in via definitiva da Bruxelles nel 2006, con l’Italia che l’ha recepito nel marzo del 2010.
La direttiva Bolkestein si pone lo scopo di eliminare gli ostacoli sulla libertà di stabilimento e di circolazione, instaurando anche stima reciproca tra i vari stati membri. Si tratta in pratica di agevolare la libera circolazione dei lavoratori all’interno dei paesi dell’UE.
Per fare ciò la direttiva Bolkestein prevede la creazione di sportelli unici per tutti i paesi, attraverso i quali si possano espletare tutte le formalità burocratiche, anche via internet. L’aspetto più controverso però riguarda gli aspetti normativi del mercato del lavoro.
Un lavoratore che si sposta in un altro paese dell’Unione è tenuto secondo la Bolkestein a rispettare le direttive in materia di diritto del lavoro del suo paese d’origine. Questo però non riguarda i diritti fondamentali come salario o sicurezza, però vale per i criteri di assunzione, licenziamento e per gli oneri previdenziali.
Per molti critici questa riforma provoca una diminuzione delle tutele sociali dei lavoratori, per altri invece la direttiva Bolkestein aumenta di molto le possibilità per un cittadino membro dell’Unione Europea di potersi muovere liberamente per cercare lavoro.
La normativa però che ha suscitato la grande protesta degli ambulanti riguarda la messa a bando delle concessioni esistenti.
Perché gli ambulanti sono contro la direttiva Bolkestein?
Entro maggio 2017 tutti gli stati membri dell’Unione Europea dovranno rimettere a bando le concessioni rilasciate dagli enti locali, dando la possibilità così a nuovi operatori anche stranieri di poter iniziare l’attività lavorativa.
La paura di un ambulante greco che possa soffiare il posto ad uno italiano che da anni opera in un mercato rionale è però poco probabile. Nella nuova assegnazione si terrà conto anche di numerose tutele per chi già opera da anni in un determinato mercato o spazio, solo gli abusivi quindi verrebbero esclusi.
La direttiva Bolkestein quindi andrebbe a riordinare le licenze e gli spazi, eliminando così anche l’abusivismo spesso molto frequente che si verifica nei mercati italiani. Qual è allora il motivo della grande protesta?
Semplice, la maggior parte dei mercati italiani non è a norma e quindi gli spazi non potrebbero essere messi a bando. A Roma per esempio andrebbero a chiudere i battenti circa il 70% degli spazi adibiti a mercato.
Da qui la grande protesta degli ambulanti, che hanno chiesto una proroga fino al 2020 per permettere ai Comuni di sanare i problemi relativi ai mercati, rendendoli così a norma e aggiudicabili a termine di direttiva Bolkestein.
La richiesta è stata licenziata dal Consiglio dei Ministri il 29 dicembre e inserita all’interno del decreto Milleproroghe. Il testo ora è al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato, dove non mancano gli oppositori alla proroga di tre anni del riordino delle licenze.
La paura degli ambulanti è quindi quella che la proroga possa essere affossata, con l’Italia che sarebbe obbligata entro maggio ad attuare la direttiva Bolkestein, che allo stato delle cose provocherebbe un autentico caos per quanto riguarda i mercati rionali e non solo.
La manifestazione di Roma contro la direttiva Bolkestein
Mercoledì 15 marzo a Roma si è tenuta una manifestazione nazionale degli ambulanti. Lo scopo della manifestazione ancora una volta è stato il sollecitare il governo a emanare la proroga per l’attuazione della direttiva Bolkestein.
Circa 200.000 ambulanti provenienti da tutta Italia hanno pacificamente occupato Piazza della Repubblica, ottenendo la disponibilità da parte del governo a prendere da subito in esame le richieste dei manifestanti.
Presto infatti verrà istituito un tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo Economico, mentre nell’immediato ci sarà la convocazione della Conferenza Stato-Regioni per uniformare a livello nazionale le procedure e la conseguente sospensione o revoca dei Bandi già avviati.
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