Cosa cambia con la riforma del lavoro sportivo, dalle borse di studio ai contratti a termine

Patrizia Del Pidio

28 Agosto 2025 - 10:44

Contratti a tempo determinati ampliati e borse di studio in arrivo per gli studenti universitari che scelgono anche la carriera sportiva. Vediamo le novità che ha portato la riforma dello sport.

Cosa cambia con la riforma del lavoro sportivo, dalle borse di studio ai contratti a termine

La riforma del lavoro sportivo è stata convertita in legge, cosa cambia per le borse di studio e i contratti a tempo determinato? Il decreto legge 96 del 30 giugno 2025 è stato convertito in via definitiva con la legge 119 dell’8 agosto 2025.

In esso, oltre ai provvedimenti per l’organizzazione dei Giochi Olimpici, l’America’s Cup e altri appuntamenti sportivi internazionali, si è provveduto a introdurre importanti novità per chi svolge la propria attività lavorativa nel settore.
Nello specifico è stato previsto quanto segue:

  • i contratti a tempo determinato degli atleti possono essere estesi nella durata;
  • è stato istituito un fondo per le borse di studio destinati agli atleti che studiano.

I provvedimenti adottati hanno lo scopo di valorizzare il talento sportivo dei giovani e vanno a incidere direttamente sul loro inserimento contrattuale. Vediamo nello specifico cosa cambia.

Contratti a tempo determinato nel lavoro sportivo, cosa cambia?

Una modifica sostanziale riguarda i contratti a tempo determinato nel lavoro subordinato sportivo. Precedentemente questa tipologia di contratti poteva avere una durata massima di cinque anni, che ora è stata ampliata a otto anni. L’articolo 11 del Dl 96 prevede, infatti, che il contratto di lavoro subordinato sportivo può contenere l’apposizione di un termine finale non superiore a otto anni dalla data di inizio del rapporto. In questo modo si vuole dare una maggiore stabilità economica allo sportivo e al tempo stesso garantire una continuità lavorativa tra società e atleta. La società sportiva può così pianificare programmi a lungo termine, mentre l’atleta ottiene maggiore sicurezza occupazionale.

I contratti collettivi dovranno essere adeguati alla nuova durata massima che potrà essere applicata al settore dilettantistico. Per il settore dei professionisti, invece, ci si deve continuare ad adeguare alle regole che impongono sostenibilità finanziaria a livello nazionale: in questo caso le disposizioni prevedono un limite all’ammortamento dei costi di acquisizione alla durata massima di cinque esercizi.

La nuova soglia temporale obbliga i datori di lavoro del settore a prevedere clausole che tengano conto dell’allungamento dell’arco temporale, ma allo stesso tempo anche il rispetto delle regole contabili attualmente in vigore.

Borse di studio per atleti

Presso la Presidenza del Consiglio, Dipartimento per lo sport è stato istituito un Fondo sport destinato agli atleti studenti universitari. La dotazione iniziale del Fondo è di un milione di euro da utilizzare nel 2025 che potrà, però, essere integrata con altri stanziamenti. Le risorse messe a disposizione dovranno finanziare le borse di studio per atleti che frequentano l’università e che si distinguono per meriti sportivi e può coprire anche le spese di alloggio nelle università.

In questo caso, quindi, le borse di studio sono riconosciute solo agli studenti atleti di maggior talento, anche se i requisiti per l’accesso non sono stati ancora stabiliti; si attende un decreto del Presidente del Consiglio di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca. Questa seconda misura contenuta nella riforma del lavoro sportivo serve a valorizzare l’impegno doppio che gli atleti studenti devono avere per conciliare il percorso di studi con la carriera sportiva.

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