Conviene ancora la stufa a pellet?

Ilena D’Errico

09/10/2022

13/10/2022 - 10:44

condividi

Il prezzo del pellet è in continuo aumento: conviene ancora utilizzare una stufa per risparmiare? Consideriamo il rapporto con l’elettricità e metano.

Conviene ancora la stufa a pellet?

Con il crescente aumento del costo dei combustibili, le bollette per il riscaldamento sono salite a dismisura. Molti si chiedono se esistano alternative più convenienti per riscaldare la propria abitazione, ricordando soprattutto il pellet, che fino a qualche anno fa era davvero molto economico.

Come era prevedibile, anche il prezzo del pellet è aumentato negli ultimi mesi, arrivando fino a 13 euro per sacchetto. La domanda quindi, del tutto lecita riguarda proprio questo aumento vertiginoso: conviene ancora la stufa a pellet?

Per arrivare a una risposta certa è necessario tener conto di diversi fattori esterni rispetto al pellet, come la corrente elettrica e il gas metano, i quali sono stati finora i mezzi preferenziali per il riscaldamento e con i quali bisogna fare un confronto.

Aumento dei costi per il riscaldamento: il metano

Il metano è il combustibile più colpito allo stato attuale dagli aumenti, a causa dell’improvvisa e imprevedibile riduzione della disponibilità di materia prima. Il gas naturale, infatti, è stato coinvolto in un aumento di ben 25 volte rispetto al 2020.

Nel dettaglio, ad agosto 2020 il prezzo corrispondeva a 8,219 €/MWh ed è arrivato a 231,736 €/MWh nel mese di agosto 2022. Queste cifre si riferiscono al prezzo medio delle transazioni all’ingrosso, non si escludono infatti picchi importanti, come è successo proprio ad agosto 2022 quando il gas ha superato temporaneamente la soglia dei 300 €/MWh.

Si tratta di un importante decollo dei prezzi che dalla materia prima ha raggiunto il prodotto finale, aumentando inevitabilmente a ogni passaggio intermedio. A causa della chiusura dei gasdotti a opera della Russia e alla precarietà degli accordi con le altre nazioni, è difficile prevedere quanto significativo sarà l’aumento per il futuro.

L’aumento del prezzo dell’energia elettrica

Anche il prezzo per l’energia elettrica presenta un aumento senza paragoni rispetto a due anni fa. Questo è evidente dai dati dell’indicatore PUN (Prezzo Unico Nazionale), che sottolinea un rincaro di 10 volte.

Ad agosto 2020 il prezzo medio d’acquisto corrispondeva a 40,32 €/MWh, mentre nel corso di quest’anno ha superato picchi di 700 €/MWh per un prezzo medio di 543,15 €/MWh ad agosto 2022.

ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha operato un blocco del rincaro corrispondente al +59% per l’energia elettrica utilizzata da una famiglia tipo in mercato tutelato.

Si tratta ad ogni modo di un aumento importante che toccherà le famiglie italiane già dal mese di ottobre 2022. Questo significa che i prezzi sono in continua salita e non è possibile fare una previsione accurata per i prossimi anni.

Riscaldamento alternativo contro il caro bollette

I prezzi per il riscaldamento hanno toccato le stelle e molti italiani sono alla ricerca di metodi alternativi per pagare meno in bolletta, senza rinunciare al riscaldamento domestico.

Nonostante il Governo abbia predisposto un apposito bonus, dedicato alle famiglie con ISEE inferiore a 12 mila euro, questo non è e non sarà sufficiente ad ammortizzare i rincari.

Sono già in molti ad adottare precauzioni per limitare i consumi di gas e corrente elettrica, diminuendo ad esempio l’utilizzo degli elettrodomestici e dell’acqua calda. Naturalmente questo può aiutare ma non in maniera adeguata, soprattutto in vista della stagione fredda.

A tal proposito possono tornare utili sistemi alternativi, tra cui le classiche e intramontabili stufe e fino a qualche anno fa non ci sarebbero stati dubbi sulla scelta del combustibile.

Il pellet era funzionale ed economico ma è ancora così? Considerato che l’inflazione lo ha colpito notevolmente, provocandone un importante aumento del prezzo, conviene ancora?

La stufa in pellet per risparmiare

Nel 2020 il prezzo per un sacchetto di pellet si aggirava sui 4,35 euro, mentre nell’ultimo anno ha raggiunto anche soglie di 12-13 euro, per una soglia media di oltre 10 euro.

Il rincaro del prezzo risulta evidente, ma è fondamentale considerarlo in rapporto ai prezzi del metano e della corrente elettrica. Pur essendo aumentato di prezzo, infatti, il pellet non raggiunge in proporzione l’aumento degli altri mezzi di riscaldamento.

Secondo i calcoli effettuati dall’ARERA l’utilizzo di una stufa in pellet permetterebbe un risparmio del 30% rispetto al metano e appena inferiore per quanto riguarda la corrente elettrica.

Il risparmio rimane a ogni modo evidente ma è necessario tenere presente che i dati sopracitati sono stati raccolti nel mese di agosto 2022, quando il pellet è molto penalizzato.

A differenza degli altri tipi di combustibili, infatti, il pellet può essere acquistato durante la stagione più calda, quando il prezzo diminuisce, per farne stoccaggio. La conclusione è che la stufa in pellet conviene ancora, anche se in misura inferiore rispetto al passato.

Iscriviti a Money.it