Controlli fiscali 2020, cosa devono aspettarsi contribuenti e aziende al ritorno dalle ferie? Vediamo quali atti arriveranno nei restanti mesi del 2020 e cosa, invece, verrà notificato nel 2021.
Controlli fiscali 2020, sono molti i contribuenti che stanno rientrando in questi giorni dalle ferie: cosa devono aspettarsi al loro rientro?
La questione degli accertamenti e delle verifiche fiscali in questi mesi di crisi sanitaria ed economica ha senza dubbio preoccupato (ancora di più) cittadini e aziende.
Il Governo, per andare incontro ai problemi di liquidità, ha deciso di rinviare la notifica al 2021 gli atti emessi nel 2020, tranne quelli urgenti e indifferibili.
Vediamo quindi cosa devono aspettarsi i contribuenti al rientro dalle ferie e nei prossimi mesi del 2020.
Controlli fiscali 2020: cosa aspettarsi al rientro dalle ferie
Secondo le novità del decreto Agosto, i controlli fiscali saranno oggetto di un rallentamento, ma non si fermeranno mai del tutto. Lo scopo è quello di non andare ad aggravare i problemi di liquidità che affliggono contribuenti e aziende da mesi.
Così facendo si spera anche di favorire la ripresa delle attività economiche e sociali. Proprio per questi motivi, nei prossimi mesi del 2020 saranno emessi solo gli accertamenti urgenti e indifferibili, come:
- quelli con rilevanza penale;
- quelli che richiedono una notifica tempestiva dell’atto impositivo.
Secondo il Sole 24 Ore, nei prossimi mesi c’è una buona probabilità che verranno notificati gli atti impositivi riguardanti il recupero di imposte evase, a prescindere dall’importo.
Le attività di controllo su imprenditori e professionisti invece riprenderà regolarmente: già nel mese di luglio sono arrivati molti inviti a contribuenti a fornire chiarimenti con la relativa documentazione per controlli su ipotesi di abuso del diritto.
Controlli fiscali 2020: più tempo per la riscossione
Per quanto riguarda l’aspetto della riscossione, la scadenza per le sospensioni di invio delle cartelle esattoriali e dei pignoramenti era fissata al 31 agosto.
Il decreto Agosto proroga tale scadenza fino al 15 ottobre. Le 6,7 milioni di cartelle esattoriali verranno inviate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 16 ottobre, concedendo altre 6 settimane ai contribuenti morosi.
Le novità non finiscono qui. Gli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, devono essere notificati nel 2021 anche se in scadenza entro il prossimo 31 dicembre.
Ovvero, tali atti saranno comunque emessi entro fine anno, ma la notifica al contibuente avverrà dal 2021. Come si legge nella circolare 25/E del 20 agosto dell’Agenzia delle Entrate sul decreto Rilancio:
“La firma digitale assicura l’immodificabilità e l’integrità di un documento informatico. [...] La segnatura, inoltre, attribuisce al documento informatico una data certa, opponibile a terzi, e quindi una data di riferimento utile anche per effettuare la verifica della validità del certificato di firma utilizzato per sottoscrivere digitalmente il documento. [...] Pertanto, ai sensi del comma 5 dell’articolo 157, gli atti sono emessi se risultano firmati e protocollati, entro il termine del 31 dicembre 2020. Gli atti di cui al comma 1, firmati e protocollati entro il 31 dicembre 2020, dovranno poi essere notificati a decorrere dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2021, tranne che nei casi di indifferibilità ed urgenza, sulla base di una programmazione che sarà definita dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia previsto dal comma 6 dell’articolo 157.”
Dunque, si deve attendere uno o più provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate per le modalità di applicazione del differimento in termini.
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