Controlli fondo perduto, i protocolli tra Entrate, Guardia di Finanza e Ministero dell’Interno: sanzioni e procedure

Rosaria Imparato

17/02/2021

17/05/2021 - 10:55

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Controlli sui contributi a fondo perduto, sono attivi i protocolli tra Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e Ministero dell’Interno anche per prevenire i tentativi di infiltrazione criminale. Vediamo quali sono le procedure e le sanzioni.

Controlli fondo perduto, i protocolli tra Entrate, Guardia di Finanza e Ministero dell’Interno: sanzioni e procedure

Contributi a fondo perduto, si affinano le modalità di controllo con il nuovo protocollo firmato tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.

L’applicativo “Serpico profilato” è stato siglato il 19 novembre 2020 e regolamenta lo scambio di informazioni per la messa a disposizione della Guardia di Finanza dei dati sulle istanze e sui pagamenti, ai fini dei controlli sui contributi a fondo perduto.

Il nuovo protocollo riguarda quindi le modalità di trasmissione di informazioni e dei dati relativi alle istanze presentate per ottenere i contributi a fondo perduto dei decreti Ristori e quelli per le attività commerciali svolte nei centri storici.

Inoltre, indipendentemente dall’importo del contributo erogato, sono effettuati specifici controlli per la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni criminali.

Controlli fondo perduto, nuovo protocollo tra Entrate e Guardia di Finanza: arriva «Serpico profilato»

Il nuovo protocollo Serpico profilato tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza punta i riflettori sulle modalità di trasmissione delle informazioni contenute nelle domande per i contributi a fondo perduto.

Nel dettaglio, il protocollo Serpico viene applicato:

L’accordo tra Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate disciplina i rapporti tra le parti: l’obiettivo è regolamentare lo scambio delle informazioni relative alle istanze presentate e ai pagamenti.

Il protocollo Serpico è stato già attivato e in base alle nuove regole l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione della Guardia di Finanza i dati e le informazioni relativi alle istanze e ai pagamenti tramite:

  • un servizio di consultazione puntuale;
  • un servizio di fornitura massiva.

Controlli fondo perduto con Serpico: le sanzioni amministrative e penali in caso di violazione

Il nuovo protocollo tra Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza dà così il via ai controlli sul fondo perduto da parte delle Fiamme Gialle.

La Guardia di Finanzia utilizza quindi Serpico per l’acquisizione dell’esito delle istanze presentate, così da verificare la sussistenza dei requisiti previsti. In caso di violazione sono previste sanzioni amministrative e penali.

Il software Serpico profilato mette a disposizione della Guardia di Finanza un database per confrontare i dati IVA forniti dal portale Fatture e Corrispettivi con le istanze presentate.

Qualora dai controlli emerga che il contributo sia in tutto o in parte non spettante, anche a seguito dei successivi riscontri di regolarità antimafia, l’Agenzia delle Entrate procede alle attività di recupero del contributo, irrogando la sanzione prevista dall’articolo 13, comma 5, del decreto legislativo n. 471/1997 nella misura minima del 100% e massima del 200%. Per tale sanzione è esclusa la possibilità di definizione agevolata.

Si applica inoltre la pena prevista dall’articolo 316-ter del Codice penale in materia di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, che prevede alternativamente:

  • la reclusione da 6 mesi a 3 anni;
  • nel caso di contributo erogato di importo inferiore a 4.000 euro, la sanzione amministrativa da 5.164 euro a 25.822 euro, con un massimo di tre volte il contributo indebitamente percepito.

Inoltre, chi ha rilasciato l’autocertificazione di regolarità antimafia è punito con la reclusione da due anni a sei anni.

In caso di avvenuta erogazione del contributo, si applica l’articolo 322-ter del Codice penale (confisca).

Il soggetto che ha percepito il contributo in tutto o in parte non spettante, anche a seguito di presentazione di istanza di rinuncia, può regolarizzare la propria posizione restituendo spontaneamente il contributo maggiorato da interessi e sanzioni usufruendo del ravvedimento operoso.

Il versamento delle va eseguito esclusivamente mediante il modello F24, senza possibilità di compensazione.

Controlli contro le infiltrazioni criminali: il protocollo tra Entrate, Ministero dell’Interno, e MEF

Per quanto riguarda i controlli sui contributi a fondo perduto del decreto Rilancio contro le infiltrazioni criminali è stato firmato il protocollo in data 8 giugno 2020 tra i Ministeri dell’Interno e dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate.

Per una questione di semplificazione, il protocollo prevede che non si proceda a nuovi accertamenti antimafia nel caso in cui l’operatore economico risulti iscritto all’Anagrafe antimafia degli esecutori predisposta per gli interventi di ricostruzione post sisma in centro Italia (le cosiddette “White List” consultabili sui siti delle prefetture).

Le procedure individuate sono di due tipi, in base al valore del contributo erogato:

  • per le erogazioni non superiori a 150.000 euro, l’Agenzia delle Entrate procede alla comunicazione antimafia per un campione delle istanze ricevute. Il contributo viene corrisposto, sempre in previsione dei controlli successivi antimafia;
  • per le erogazioni superiori a 150.000 euro, l’Agenzia delle Entrate deve acquisire l’autocertificazione, e solo in un secondo momento procede con l’assegnazione del contributo richiesto in via d’urgenza, sotto condizione risolutiva.

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