Criptovalute: aperta la consultazione pubblica per la rilevazione del fenomeno. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Censire il fenomeno delle criptovalute in Italia e comprenderne i diversi aspetti: è questo l’obiettivo primario dello schema di decreto legislativo che dai primi di febbraio è in consultazione pubblica sul sito internet del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Come noto, il D.Lgs. n. 90 del 2017, che ha dato attuazione alla direttiva 2015/849 (cd. IV Direttiva antiriciclaggio), ha inserito i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale tra i soggetti tenuti agli obblighi di adeguata verifica della clientela e di segnalazione delle operazioni sospette all’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, al pari degli altri intermediari (finanziari e professionali).
L’obiettivo della nuova regolamentazione
La nuova previsione tende a porre un freno al possibile utilizzo delle criptovalute in transazioni poste in essere per finalità criminose, quali il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo.
Il decreto, in merito al quale possono essere inviate osservazioni fino al prossimo 16 febbraio 2018, individua in prima battuta i destinatari della norma, ossia tutte le persone fisiche o giuridiche che forniscono a terzi servizi funzionali all’utilizzo, allo scambio e alla conservazione di “moneta virtuale”.
Sotto il profilo oggettivo, il progetto di decreto chiarisce che la moneta virtuale comprende ogni rappresentazione digitale di valore, non emessa da una banca centrale o da un’autorità pubblica, “utilizzata come mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi e trasferita, archiviata e negoziata elettronicamente”.
Obblighi di pubblicità
La disposizione prevede obblighi di pubblicità a carico di chiunque sia interessato a svolgere sul territorio nazionale l’attività di prestatore di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale, il quale dovrà dare apposita comunicazione al Ministero dell’economia e delle finanze. Alla medesima comunicazione saranno soggetti anche gli operatori commerciali che accettano la valuta virtuale come corrispettivo di una qualsiasi prestazione avente ad oggetto beni, servizi o altre utilità.
L’iniziativa mira ad effettuare un primo censimento dei soggetti operanti sul mercato dei servizi relativi all’utilizzo delle criptovalute, attraverso il popolamento di una sezione speciale del Registro tenuto dall’organismo per la gestione degli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (cd. OAM).
Lo schema di decreto reca in allegato la bozza di un modulo di comunicazione che dovranno utilizzare i prestatori di servizi in cui, oltre ai dati anagrafici, dovranno essere fornite le informazioni sulle modalità di svolgimento dell’attività, se effettuata presso una sede fisica oppure on line, nel qual caso dovrà essere indicato anche l’indirizzo del sito web.
La previsione degli obblighi a carico dei prestatori di servizi di valuta virtuale è coerente con le finalità della V direttiva UE antiriciclaggio, di prossima pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale europea, che prevede regole più rigorose in materia di prevenzione dei reati finanziari.
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